ESTERI

“Discriminata in tv italiane perché russa”

Ucraina, la giornalista Fridrikhson: “Discriminata in tv italiane perché russa, questa è la tolleranza europea?” “Per me è strano che in Italia stiano cercando di etichettarmi. Io parlo di quello che ho visto e di quello che so. Parlo di persone vere che vivono sotto i bombardamenti da 8 anni. E alle tv italiane che mi dicono ‘questa è propaganda’, chiedo: se un giornalista ucraino o un giornalista britannico o americano parlasse su canali televisivi italiani, le loro parole sarebbero contestate? Penso di no. Stanno cercando di discriminarmi solo perché sono una giornalista russa. È questo un esempio di valori europei o piuttosto di intolleranza europea?”. A dirlo all’Adnkronos, in un’intervista a poche ore dell’audizione di Carlo Fuortes in Vigilanza in cui si parlerà (anche) del suo caso, è la giornalista della tv russa ‘Zvezda’ Nadana Fridrikhson, al centro in questi giorni di roventi polemiche sui media italiani per la sua partecipazione a diversi talk show.  Polemiche che non sembrano

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Ancora missili sull’Ucraina

Passati 70 giorni di guerra, Kiev spera di aprire quattro corridoi umanitari per la città di Zaporizhzhia: da Mariupol, Lunacharske Circle, Tokmak e Vasylivka. Intanto missili si sono abbattuti su molte città e regioni: è stata colpita per la prima volta la Transcarpazia, al confine con l’Ungheria. Ennesimo bombardamento anche di stazioni ferroviarie: almeno sei nell’Ucraina centrale e occidentale. Da una parte, il presidente ucraino Zelensky dichiara: “L’obiettivo dell’Ucraina è ripristinare la sua integrità territoriale, inclusa la Crimea”. Dall’altra, il presidente russo Putin assicura che “Mosca è  ancora aperta al dialogo” con Kiev, ma aggiunge che l’Ucraina “non è pronta per negoziati seri” per porre fine al conflitto. E con il capo del Cremlino è tornato a parlare da Parigi Macron, presidente di turno dell’Ue: ha chiesto al leader russo di mettere fine all’invasione. Putin risponde chiedendo di “fermare l’invio di armi a Kiev da parte dell’Occidente”.  La posizione di Usa e Gran Bretagna Dagli Stati Uniti il presidente ribadisce:

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Affidiamo a Maria la pace

Durante il saluto ai gruppi dell’udienza generale, Francesco ha invitato a pregare ogni giorno il Rosario durante il mese di maggio, invocando dalla Vergine una nuova serenità per il Vecchio continente e per il pianeta. Non si alza Francesco perché quel ginocchio che lo fa soffrire lo costringe sulla sedia, ma lo vorrebbe eccome per salutare il più possibile tutti e lo dice, scusandosi ancora una volta alla fine dell’udienza generale, con la speranza di mettersi presto alle spalle questo impedimento. Ma certamente lo vorrebbe per accompagnare col gesto la carica del cuore, quella che lo spinge in ogni circostanza a chiedere che la crisi, anzi le crisi del mondo frantumato dalle guerre, finiscano di mordere il pianeta guardando a Maria che in questo mese si prega con speciale assiduità. Vi invito ad invocare la sua intercessione per le vostre intenzioni personali, per le intenzioni della Chiesa e per la pace nel mondo. Questo invito lo rivolge parlando alle persone

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Codacons: notifica ricorso

Ucraina, Codacons notifica ricorso contro decreto armi: “Perché secretazione se non c’è stato di guerra?” Il Codacons ha notificato, nella serata di ieri, il ricorso di fronte al Ministero della Difesa, Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e Ministero dell’Economia e delle Finanze per l’annullamento del decreto attraverso il quale è stata autorizzata la cessione alle autorità governative dell’Ucraina di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari. Nel documento,di cui l’Adnkronos ha preso visione in esclusiva , si rileva in primo luogo che l’autorizzazione a tale cessione sia avvenuta “in assenza del previo atto di indirizzo delle Camere. L’art. 2 bis del D.L. n. 14 del 2022 prevedeva infatti la cessione di tali mezzi militari in favore delle autorità ucraine previo atto di indirizzo delle Camere”.  Tale atto di indirizzo, sottolinea il Codacons, “non risulta neanche menzionato nel preambolo del decreto ove vengono richiamati i vari provvedimenti adottati sul punto. Risulterebbe dunque che i predetti Ministeri abbiano introdotto una nuova

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Aiuto, corridoi umanitari e dialogo

Fornire assistenza materiale e spirituale a chi fugge dalla guerra. L’impegno del nuovo gruppo di lavoro formato da organizzazioni di ispirazione cattolica. Il Segretario Generale della Commissione Cattolica Internazionale per le Migrazioni: rispondiamo ai bisogni di base degli ucraini, ma senza dimenticare le sofferenze di altri conflitti. Per ben 33 volte, tra il 27 febbraio ed il 23 aprile, il Papa ha lanciato appelli pubblici per richiamare l’attenzione sulla tragica situazione in Ucraina, sulla necessità di fornire assistenza umanitaria e cura spirituale a chiunque ne venga colpito. È stato monsignor Robert Vitillo, Segretario Generale della Commissione Cattolica Internazionale per le Migrazioni (Icmc) a sottolinearlo, parlando a Roma, lo scorso 29 aprile, nel corso del Convegno “Solidarietà e cooperazione europea per i profughi dalla guerra in Ucraina”, dedicato a quella che è stata definita “la più grande migrazioni europea dalla Seconda guerra mondiale”: gli 8 milioni di rifugiati del conflitto, metà dei quali bambini. Oltre alla solidarietà e all’unità, è stato il

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69° giorno di dolore

Ancora missili su Odessa e nuovi bombardamenti sull’acciaieria di Mariupol che hanno causato un grosso incendio. I missionari Oblati al fianco della popolazione inerme. Sono arrivati a Zaporizhzhia, città sotto il controllo dell’esercito di Kiev, i primi 100 civili evacuati domenica dall’acciaieria di Mariupol. Si tratta principalmente di donne, bambini e anziani, che  ora avranno accesso a cure mediche e assistenza psicologica. Ancora evacuazioni da Mariupol Secondo le autorità locali, con il sostegno delle Nazioni Unite e della Croce Rossa, il governo ucraino continuerà a evacuare i civili da Mariupol, anche stamani. L’Onu fa sapere che 5,5 milioni persone sono fuggite dall’Ucraina dall’inizio dell’invasione russa e che si contano già tremila vittime tra i civili. In un’intervista all’emittente televisiva degli Emirati Arabi, Al-Arabiya, il presidente Zelensky, ha dichiarato che l’esercito ucraino non conduce operazioni militari sul territorio russo e che le operazioni militari sono attualmente in corso solo all’interno dei confini dell’Ucraina. Gli Oblati al fianco dei civili Mentre il Pentagono

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Pronto a incontrare Putin

Francesco a colloquio con il direttore del Corriere della Sera Luciano Fontana: io sento che prima di andare a Kiev devo andare a Mosca. “La cosa chiara è che in quella terra si stanno provando le armi. Le guerre si fanno per questo: per provare le armi che abbiamo prodotto”. “Ho un legamento lacerato, farò un intervento con infiltrazioni e si vedrà”. “Da tempo sto così, non riesco a camminare. Un tempo i papi andavano con la sedia gestatoria. Ci vuole anche un po’ di dolore, di umiliazione”. Francesco giustifica così il fatto di non potersi alzare per salutare il direttore Luciano Fontana e la vicedirettrice Fiorenza Sarzanini del Corriere della Sera che riceve a Santa Marta per l’intervista che il quotidiano pubblica oggi. Una conversazione centrata sul tema della guerra in Ucraina contro la quale si è appellato sin dal primo giorno, il 24 febbraio scorso, e per la quale tanti sono stati finora i tentativi di mediazione, a

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Calcio: Uefa

“Russia non avrà club in competizioni 2022/23” La Russia non avrà club affiliati che parteciperanno alle competizioni Uefa per club nella stagione 2022/23. Di conseguenza, le rispettive liste di accesso alle competizioni per club maschili e femminili sono state riequilibrate conformemente ai principi stabiliti nei pertinenti regolamenti di gara. Lo ha deciso il Comitato Esecutivo Uefa. Inoltre, alla Russia verrà assegnato un numero di punti coefficiente equivalente al numero più basso che hanno guadagnato in una delle ultime cinque stagioni, ovvero 4.333 punti per il coefficiente del club dell’associazione maschile e 1.750 per il coefficiente del club dell’associazione femminile ai fini del calcolo dei punti per la stagione 2022/23.   Per quanto riguarda la Nations League 2022/23 la Russia non parteciperà al Gruppo 2 della Lega B e si classificherà automaticamente al quarto posto in questo gruppo. Di conseguenza, sarà retrocessa al termine della fase a gironi e classificata al 16° e ultimo posto della Lega B. Inoltre per il

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Lavrov a Zona Bianca

Brindisi: “Intervista è medaglia, inviterei anche Putin” “Non vedo davvero di cosa mi si possa accusare realmente al di là di un certo tipo di propaganda”. Così all’Adnkronos Giuseppe Brindisi, conduttore di ‘Zona Bianca’ su Rete 4, finito al centro delle polemiche dopo l’intervista al ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov.   “L’intervista a Lavrov è ovviamente uno scoop, senza se e senza ma. Sarei stato anch’io invidioso di chiunque avesse portato Lavrov in televisione. Detto ciò, io credo da giornalista di aver fatto il mio mestiere, perché il mio mestiere non è quello di dichiarare guerra alla Russia, ma di portare a casa il maggior numero di notizie, e alla fine dei 40 minuti di intervista mi sembra di averne portate un bel po’ e anche importanti”, dice.  “L’altra accusa che mi viene fatta è che avrei dovuto essere un po’ più aggressivo – spiega Brindisi -. Ora, premesso che non stiamo parlando del sindaco di qualche paesino ma

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“Yacht oligarchi? Si potrebbero demolire”

Mentre l’Ue mercoledì prossimo si confronterà sul sesto pacchetto di sanzioni alla Russia, l’Italia si scontra con le conseguenze del congelamento dei beni degli oligarchi, in particolare i super yacht. Il Governo sta valutando un investimento di 10 mln necessari a far fronte ai costi di gestione e ad un aggiornamento del decreto legislativo 109/2007, la normativa che attua le sanzioni disposte dall’Ue, per non far ricadere sul bilancio dello Stato i costi dei beni degli oligarchi. Secondo Giuseppe Loffreda, uno dei massimi esperti italiani in diritto marittimo e della navigazione “discutere come in questi giorni di modifiche legislative al dlgs 109 del 2007 ha poco senso: nell’articolo 12 è già previsto tutto e tra l’altro il diritto di ritenzione dei beni è sancito dal Codice civile, articolo 2756. Nel quadro attuale una soluzione possibile per limitare i danni potrebbe essere quella di mandare gli yacht in demolizione. Se fatto subito, interromperebbe il processo di deterioramento e il rilevante dispendio

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Evacuati 100 civili dall’acciaieria

Un primo gruppo di civili bloccati da settimane nell’impianto siderurgico di Mariupol è stato portato nel territorio controllato da Kiev. Intanto la Russia minaccia il sequestro dei beni delle aziende straniere e l’Onu lancia l’allarme per 4,5 milioni di tonnellate di grano bloccate nei porti ucraini. Le Nazioni Unite in coordinamento con la Croce Rossa e le parti in conflitto sono riuscite ad evacuare un primo gruppo 100 di civili dall’acciaieria Azovstal di Mariupol, che poi hanno raggiunto il territorio controllato dal governo di Kiev.  Fonti locali ritengono che nell’impianto siano presenti ancora altri 500 civili e almeno 1000 combattenti ucraini, che tengono l’ultima area non controllata dai russi nella città portuale. Nuovi bombardamenti nell’est Nel frattempo prosegue l’offensiva di Mosca nell’est, tre civili sono stati uccisi e otto feriti in un bombardamento russo avvenuto nella regione di Kharkiv. Altri quattro civili sono morti, sempre per un bombardamento, nella regione di Donetsk. Sul fronte diplomatico si registra la visita a

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Grano ucraino bloccato dalla guerra

Africa e Medio Oriente a rischio crisi alimentare L’Onu lancia allarme per le 4,5 milioni di tonnellate di cereali bloccate nei porti ucraini sul Mar Nero a causa del conflitto. La Fao denuncia un aumento record del costo dei prodotti alimentari, un trend che può avere affetti destabilizzanti in molti Paesi poveri, soprattutto in Nord Africa e Medio Oriente. Appolito (Coldiretti): “Bisogna fermare la speculazione sul grano che scommette sulla guerra e incentivare l’autosufficienza alimentare recuperano”. L’Ucraina è considerata uno dei principali “granai” del mondo e dalle sue esportazioni di cereali dipende il fabbisogno alimentare di molti Paesi, soprattutto in Europa, Medio Oriente e Africa. L’invasione russa e la guerra hanno bloccato queste esportazioni e domenica scorso, il rappresentante del Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite, Martin Frick, ha riferito che quasi quattro milioni e mezzo di tonnellate di grano sono bloccate nei porti ucraini a causa della chiusura delle rotte marittime dovuta al conflitto.  “La fame non dovrebbe diventare

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Il Papa: soffro e piango

Il pensiero di Francesco ancora una volta questa domenica è rivolto al Paese dell’est europeo da dove “giungono persino notizie terribili di bambini espulsi e deportati”. “E mentre si assiste a un macabro regresso di umanità, mi chiedo, insieme a tante persone angosciate, se si stia veramente ricercando la pace”. Il Papa, dopo la preghiera mariana del Regina Caeli ricorda che oggi inizia il mese dedicato alla Madre di Dio. Il Pontefice invita “tutti i fedeli e le comunità a pregare ogni giorno di maggio il Rosario per la pace”. Il pensiero del Papa è rivolto “alla città ucraina di Mariupol, ‘città di Maria’, barbaramente bombardata e distrutta”. Anche ora, anche da qui, rinnovo la richiesta che siano predisposti corridoi umanitari sicuri per le persone intrappolate nell’acciaieria di quella città. Soffro e piango, pensando alle sofferenze della popolazione ucraina e in particolare ai più deboli, agli anziani e ai bambini. Giungono persino notizie terribili di bambini espulsi e deportati. E mentre

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“Italia fortunata per 70 anni”

Ucraina, Biloslavo: “Italia fortunata per 70 anni ma pace ora è fragile, siamo a rischio” “Tornato in Italia dall’Ucraina ho preso il treno per tornare nella città in cui vivo, Trieste, che passa lungo la costa a picco sul mare e mi fa vedere uno splendido panorama. Chiudo gli occhi e mi tornano in mente i momenti più drammatici del reportage, poi li riapro e penso quanto siamo fortunati a vivere in pace da 70 anni. Purtroppo, una fortuna fragile, troppo fragile. Ora infatti bisogna dire quanto fortunati ‘eravamo’, perché la guerra è nel cuore dell’Europa, ed io continuo a temere che questa guerra possa allargarsi, e che possa coinvolgerci direttamente”. Sono le impressioni a caldo che regala all’Adnkronos Fausto Biloslavo, l’inviato in Ucraina per conto di Mediaset e Il Giornale, appena rientrato in Italia dopo due mesi di guerra ed ora in viaggio verso casa.   “L’Italia ora è un Paese in cui potremmo trovarci in conflitto da un

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Ucraina: un messaggio di pace

Il fotoreporter Danilo Mauro Malatesta è stato ad Odessa dove gli abitanti hanno firmato la riproduzione di una sua opera che rappresenta Cristo con in braccio Maria. E’ un simbolo delle sofferenze dell’umanità. Sulla tela preghiere e un ringraziamento al Papa. L’autore: è un segno di perdono per tutta l’umanità. Dire basta alla guerra attraverso l’arte. È quanto ha ispirato il fotoreporter e artista Danilo Mauro Malatesta, che ha portato la riproduzione su tela di una sua opera, la “De Secunda Pietate”, nelle strade di Odessa, dove i cittadini del grande porto ucraino l’hanno firmata apponendovi messaggi di pace e di preghiera. Fotoreporter di lungo corso, Malatesta era stato invitato dall’esarca greco cattolico di Odessa Mychajlo Bubnij per un reportage sulla guerra ed è rimasto in Ucraina per due settimane lo scorso aprile. Lì, dopo un lungo viaggio da Roma attraverso la Moldavia, ha potuto esporre la sua opera, la cui versione originale si trova nell’oratorio di Santa Silvia, nella Chiesa di

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Moldavia e il rischio della guerra

Il ministro degli Esteri, Popescu, ha parlato di un “pericoloso deterioramento della situazione” nel Paese. Secondo i dati di Unhcr, sono 435mila i profughi ucraini che ora si trovano in Moldavia. Nei padiglioni del polo fieristico MoldExpo sono sistemate oltre 300 persone. Padre Chobanu: la gente ha paura, noi preghiamo sempre perché si torni a una normalità. Mentre l’Ucraina chiede all’amministrazione Usa di Biden di fornire almeno 2 miliardi di dollari al mese in aiuti economici, sostenendo che la mancata consegna di tale somma potrebbe esacerbare la crisi umanitaria causata dall’invasione della Russia, il presidente americano ha chiesto al Congresso fondi per l’Ucraina per una durata di 5 mesi. Ma a destare preoccupazione è anche lo scenario in Moldavia, dove il territorio separatista filorusso della Transnistria è stato teatro di alcune esplosioni dall’attribuzione incerta. Situazione deteriorata Il ministro degli Esteri tedesco, Annalena Baerbock, durante un’audizione al Bundestag, l’ha definito “estremamente critico”. Da parte sua, l’omologo moldavo Nicu Popescu ha parlato di

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Una guerra nel XXI secolo è un’assurdità

”La guerra in Ucraina terminerà quando la Federazione russa deciderà di porvi fine e quando ci sarà la possibilità seria di un accordo politico”: è una delle prime dichiarazioni dalla capitale ucraina da parte del Segretario generale dell’Onu che oggi visita Borodianka, Irpin e Butcha. Intanto, Zelensky chiede a Biden droni e munizioni. Atteso nel pomeriggio un discorso del presidente americano sulla crisi bellica. Continuano le bombe su Kharkiv e i bombardamenti continui nella regione del Lugansk. Le forze russe, che hanno intensificato l’offensiva nel Donbass, hanno annunciato di aver effettuato attacchi aerei su 59 obiettivi ucraini. L’esercito ucraino ha riconosciuto l’avanzata russa a est. Il ministero della Difesa russo ha detto che i capannoni con una grande quantità di armi e munizioni straniere, sono stati distrutti. Il governatore della regione nega.  Guterres da Kiev: serve un serio accordo politico ”La guerra in Ucraina terminerà quando la Federazione russa deciderà di porvi fine e quando ci sarà la possibilità seria di un accordo

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Due attacchi con bombe al fosforo

“I russi hanno colpito due volte Avdiivka con bombe al fosforo”. Lo denuncia su Telegram il governatore della regione di Donetsk, Pavlo Kyrylenko. “Il primo attacco è stato ieri sera nella zona” di un impianto di carbon fossile. “Il secondo stamattina, nel centro della città”, fa sapere il governatore, riferendo di diversi incendi esplosi ad Avdiivka dopo i bombardamenti. “Dopo il secondo bombardamento – aggiunge Kyrylenko – i russi hanno lanciato un attacco aereo su Avdiivka, mirando a un grattacielo”. Nell’attacco almeno una persona è rimasta ferita. ATTACCO IN OSPEDALE – I russi hanno attaccato l’ospedale di Severodonetsk nonostante sapessero che c’erano dei feriti gravi insieme ai medici. Nell’attacco sono stati danneggiati due piani dell’edificio e una donna è morta. Lo riferisce su Telegram Serhii Haidai governatore della regione di Luhansk, aggiungendo che nonostante tutto l’ospedale resta operativo e sta continuando a curare i civili. LA LISTA DI BUCHA – “Gli occupanti russi uccidevano a Bucha seguendo un elenco” ha

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“Oggi rischio disastro più grande”

“Potremmo avere un’altra Chernobyl, in scala più grande”, un disastro che rischia di cancellare il ricordo di quel 26 aprile del 1986 quando un guasto al reattore numero 4 della centrale nucleare di Chernobyl provocò il più grave incidente della storia dell’energia atomica civile. E’ il timore espresso all’Adnkronos da Petro Kotin, ceo di Energoatom, commentando quanto successo ieri 36mo anniversario del disastro con l’ennesimo rischio di una catastrofe nucleare per due missili da crociera russi finiti sulla città di Zaporizhia, dopo aver sorvolato l’omonima centrale atomica occupata dai russi a bassissima quota. Come spiega il numero uno dell’azienda di Stato ucraina che si occupa della gestione delle quattro centrali nucleari attive nel territorio del Paese (Rivne e Khmelnitsky, Pivdennoukraïns’ka e Zaporizhzhia, la centrale più grande d’Europa) “i russi stanno sperimentando il lancio di missili su tutte le centrali nucleari. Lo hanno fatto più volte a Zaporizhia, un paio di giorni fa a Khmelnitsky. E ci aspettiamo a breve un

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Mattarella a Strasburgo

“Guerra mostro vorace, pace non si impone da sola” “La pace non si impone automaticamente, da sola, ma è frutto della volontà degli uomini. Viviamo oggi, nuovamente, l’incubo – inatteso perché imprevedibile – della guerra nel nostro Continente. Si pratica e si vorrebbe imporre l’arretramento della storia all’epoca delle politiche di potenza, della sopraffazione degli uni sugli altri, della contrapposizione di un popolo – mascherato, talvolta, sotto l’espressione interesse nazionale – contro un altro. Imperialismo e neo-colonialismo non hanno più diritto di esistere nel terzo millennio, quali che siano le sembianze dietro le quali si camuffano. Non è più il tempo di una visione tardo-ottocentesca, e poi stalinista, che immagina una gerarchia tra le nazioni a vantaggio di quella militarmente più forte. Non è più il tempo di Paesi che pretendano di dominarne altri”. Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo intervento all’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa a Strasburgo.  “La guerra è un mostro vorace, mai sazio. La

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Ucraina, blog Grillo cita Xi Jinping

“Da Cina approccio unico per costruire pace” “La Repubblica popolare cinese sembra fornirci un approccio unico ed efficace per costruire la pace, agendo per la stabilizzazione dei rapporti internazionali”. Lo scrive Fabio Massimo Parenti, Foreign Associate Professor di Economia Politica Internazionale alla China Foreign Affairs University di Pechino, in un post pubblicato sul Blog di Beppe Grillo. L’articolo è preceduto da una citazione di Xi Jinping: “I paesi di tutto il mondo sono come i passeggeri a bordo della stessa nave che condividono lo stesso destino. Affinché la nave resista alla tempesta e salpi verso un futuro radioso, tutti i passeggeri devono lavorare insieme. L’idea di buttare qualcuno fuori bordo è semplicemente non accettabile”, dichiarava il presidente cinese lo scorso 21 aprile.   “Spogliandoci dalla nostra autoreferenzialità eurocentrica”, si legge nel post di Parenti, “potremmo prendere in prestito le linee guida della politica estera di Beijing: uscire dalla logica dei blocchi, rifiutare le pratiche da nuova guerra fredda e mettere

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Gazprombank: combatte per Ucraina

Il vicepresidente di Gazprombank Igor Volobuev ha reso noto, in una intervista a The Insider, di aver lasciato la Russia lo scorso 2 marzo con l’intenzione di unirsi alle forze di difesa territoriale dell’Ucraina. E’ almeno il quarto alto dirigente di società russe ad aver abbandonato il Paese dopo l’inizio della guerra, dopo l’ex primo vice presidente di Sberbank, Lev Khasis, la ceo di Yandex Elena Bunina e il vice Ceo di Aeroflot, Andrei Panov. Aveva lasciato la Russia lo scorso marzo anche l’inviato per il Clima del Cremlino, Anatoly Chubais. “Non potevo rimanere a guardare quello che la Russia stava facendo al Paese in cui sono nato”, ha affermato Volobuev, originario di Okhtyrka, nella regione di Sumy, nel nord est dell’Ucraina. Volobuev, che ha 50 anni, è stato licenziato dopo aver lasciato il Paese, dopo una intera carriera trascorsa a lavorare con società del gruppo Gazprom. “Questo crimine è commesso da Putin, dal governo russo, e anche dai russi.

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Chi può fermare la guerra ascolti il grido di pace

All’udienza generale Francesco ha nuovamente rinnovato la speranza che possano finalmente tacere le armi: in questo momento difficile l’umanità è assetata di fraternità. C’è un’alleanza chiamata a costruire ponti di pace per fermare la distruzione della guerra. È il dialogo tra anziani e giovani che può rilanciare il futuro. Papa Francesco lo sottolinea dopo la catechesi salutando i pellegrini di lingua francese. In questo momento difficile in cui l’umanità è assetata di pace e di fraternità, è urgente che l’alleanza tra anziani e giovani sia feconda e porti ciascuno, nel suo stato di vita, ad essere testimone e mediatore delle benedizioni di Dio tra i popoli. Tacciano le armi All’alleanza tra giovani e anziani si aggiunge un altro fondamentale anelito per porre fine alla guerra: quello che porta i governanti ad ascoltare e ad accogliere il grido della pace. Il Pontefice lo ricorda salutando i fedeli di lingua portoghese. Cari pellegrini di lingua portoghese: Vi chiedo di perseverare nella preghiera incessante per

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Guerra del gas: quale futuro per l’Europa?

Da mercoledì 27 aprile Mosca non fornirà più gas a Varsavia e Sofia che dalla Russia ne ricevevano rispettivamente il 53% e il 90% del totale. Washington ribadisce la sua intenzione di aiutare l’Unione Europea, mentre i prezzi continuano ad alzarsi. L’economista Leonardo Becchetti: “Dinanzi alla tragedia della guerra emerge l’opportunità di una transizione verso le fonti rinnovabili”. Da oggi, mercoledì 27 aprile, la Russia ha interrotto le forniture di gas verso Polonia e Bulgaria. La notizia, anticipata ieri da alcune agenzie internazionali, ha trovato conferma nelle ore seguenti. “La polacca Pgnig ha rifiutato di pagare le consegne di gas russo secondo la nuova procedura che prevede la conversione obbligatoria in rubli e in relazione a ciò, Pgnig ha affermato di aver ricevuto un avviso da Gazprom Export secondo cui le forniture di gas russo al Paese saranno completamente interrotte dalla mattina di mercoledì 27 aprile”. La notizia è riportata da Interfax, che cita una nota dell’operatore polacco Pgnig. Gazprom

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Il mondo ha bisogno di respirare pace

Videomessaggio di Francesco al Consiglio nazionale cattolico per il ministero ispano degli Stati Uniti, riunito in congresso. I cristiani devono costruire ponti e superare gli schemi di guerra che prevalgono nel mondo. Un “tempo assurdo” in cui, “senza essere ancora usciti da una pandemia che ha colpito tutta l’umanità con tanta sofferenza e tristezza, ci troviamo in mezzo alla sofferenza e alla tragedia di una guerra”. E’ l’istantanea con cui il Papa fotografa il momento che stiamo vivendo, all’inizio del videomessaggio di saluto rivolto ai partecipanti al Consiglio nazionale cattolico per il ministero ispano degli Stati Uniti, riunito a Washington per il sesto Congresso nazionale “Radici e ali”. “Ogni guerra  – rimarca Francesco – nasce da un’ingiustizia, ogni guerra, comprese quelle che a volte si fanno nelle nostre famiglie e comunità, che si combattono o che si fanno in silenzio, anche queste nascono dall’ingiustizia”. Cristiani costruttori di pace Un tema bello, quello scelto per il Convegno, “Voci profetiche – essere

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“Siamo un simbolo di lotta per la libertà”

Il presidente ucraino ricorda via Telegram che a Kiev “si decide il destino dell’Europa, della sicurezza globale e del sistema democratico”. E rammenta ai russi le lezioni della storia, nonostante l’invasione: “Se vai contro l’Ucraina, perdi”. “Persone indistruttibili del paese più coraggioso del mondo!”: l’enfasi non manca certo al presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che ogni sera, sui suoi canali social, si incarica di spronare le truppe a combattere contro il sopruso russo, i civili a resistere contro la prepotenza bellica dell’invasore, a un intero Paese a mostrare il suo volto più fiero e coraggioso. Ieri sera lo ha fatto sul suo canale Telegram, rivolgendosi ai concittadini e a tutto il mondo. L’Ucraina, simbolo di lotta per la libertà Annunciando l’inizio del terzo mese di guerra, il capo dello Stato ucraino ricorda che “Grazie al coraggio, alla saggezza dei nostri difensori, grazie al coraggio di tutti gli uomini ucraini, di tutte le donne ucraine, il nostro Stato è un vero simbolo

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Lavrov: “Terza guerra mondiale? Pericolo è reale”

Per il ministro degli Esteri russo, l’Ucraina “finge” di negoziare “su consiglio di Usa e Regno Unito”. Ma per il capo della politica estera di Mosca “una guerra nucleare è inaccettabile”. Esiste un pericolo reale di Terza guerra mondiale ma Mosca proseguirà i negoziati di pace con Kiev, ha assicurato il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, accusando l’Ucraina di “fingere” di discutere nelle negoziazioni. Il capo della diplomazia russa ha accusato il presidente ucraino – un ex comico eletto alla presidenza nel 2019 : “È un buon attore, se guardate e leggete attentamente quello che dice, lì troverete mille contraddizioni”, ha affermato in un’intervista all’emittente di Stato, rilanciata dalle agenzie russe. “La buona volontà ha i suoi limiti. E se non è ricambiata, non contribuisce al processo di negoziazione”, ha continuato Lavrov. “Ma continuiamo a condurre negoziati con il team delegato dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky”, ha affermato. Lavrov ha aggiunto che, nei negoziati di Istanbul, la delegazione di Kiev aveva accettato alcune proposte,

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Riunione per il supporto all’Ucraina

Ministro Guerini: “A Ramstein riunione importante per coordinare al meglio gli aiuti all’Ucraina” Così il Ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, oggi a Ramstein, in Germania, dove ha partecipato al “Gruppo di Consultazione per il supporto all’Ucraina” organizzato dal Segretario alla Difesa degli Stati Uniti, Lloyd James Austin. Si è svolto oggi a Ramstein, in Germania, presso la base aerea americana la riunione organizzata dal Segretario alla Difesa degli Stati Uniti, Lloyd James Austin, del “Gruppo di Consultazione per il supporto all’Ucraina”. Vi hanno preso parte i rappresentanti di più di 40 Paesi, anche extra-europei, della Nato e dell’UE. La riunione è stata l’occasione per un confronto sull’evoluzione del conflitto sul campo, come pure sugli aiuti di medio periodo da fornire al Paese. La riunione si è aperta con un punto della situazione sul terreno e un’ampia disamina delle capacità necessarie all’Ucraina per affrontare la seconda fase dell’aggressione in corso. I Paesi intervenuti hanno rinnovato i rispettivi impegni a sostenere l’Ucraina, anche con

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“Putin interessato a porre fine a guerra”

“Penso che questa guerra sia stata un errore, e l’ho sempre detto. Quello che dobbiamo fare ora è creare la pace il più rapidamente possibile. Ho sempre servito gli interessi tedeschi. Faccio quello che posso. Almeno una parte si fida di me”. Lo ha detto al New York Times, ripreso dalla Stampa, Gerhard Schroeder, da sempre amico del presidente russo Putin, amicizia che l’ex cancelliere tedesco, e attuale capo del board di Nord Stream e capo del consiglio di sorveglianza di Nord Stream 2, non ha rinnegato neanche ora, nel corso di due mesi di guerra, consapevole del fatto che il gas russo abbia contribuito non solo ad aumentare la ricchezza di Putin, ma anche quella dell’industria tedesca. “Quello che posso dirvi – ha aggiunto, che il 9 marzo ha incontrato il presidente russo – è che Putin è interessato a porre fine alla guerra. Ma non è così facile. Ci sono alcuni punti che devono essere chiariti. Il mio

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Ucraina, Odessa ‘sogno russo’

Non la possono bombardare, ma la possono strangolare. Impegnati nella seconda fase dell”operazione militare speciale’ che non sembra dare i risultati sperati, i russi continuano a guardare a Odessa, la cui conquista permetterebbe a Mosca, nel caso di successo, di ricongiungere il Donbass, il sud dell’Ucraina fino alla Transnistria. “Ma Odessa è una città a maggioranza russa e i russi difficilmente la distruggerebbero”, spiegano all’Adnkronos fonti qualificate a Kiev, secondo le quali tra gli analisti militari circola l’opzione di farne un’enclave sul modello di Kaliningrad. Kaliningrad in realtà è un’exclave russa, situata sul Baltico tra Polonia e Lituania, dove Mosca ha dispiegato missili Iskander che puntano al cuore dell’Europa. Odessa, che è il “sogno” della Russia ma che è difficilmente conquistabile, potrebbe diventare un’enclave ucraina, accerchiata da territori russi, ovviamente se Mosca riuscisse nei suoi piani: e strangolare il porto sul Mar Nero, da cui non si potrebbe più esportare nulla, è “un obiettivo militare minore”. Ma intanto prima di

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Mattarella: “Ho pensato a ‘Bella ciao'”

“Nelle prime ore del mattino del 24 febbraio siamo stati tutti raggiunti dalla notizia che le Forze armate della Federazione Russa avevano invaso l’Ucraina, entrando nel suo territorio da molti punti diversi, in direzione di Kiev, di Karkiv, di Donetsk, di Mariupol, di Odessa. Come tutti, quel giorno, ho avvertito un pesante senso di allarme, di tristezza, di indignazione. A questi sentimenti si è subito affiancato il pensiero agli ucraini svegliati dalle bombe e dal rumore dei carri armati. E, pensando a loro, mi sono venute in mente –come alla senatrice Liliana Segre- le parole: ‘Questa mattina mi sono svegliato e ho trovato l’invasor’. Sappiamo tutti da dove sono tratte queste parole. Sono le prime di ‘Bella ciao’”. Lo ha sottolineato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, celebrando ad Acerra il 77/mo anniversario della Liberazione. “Oggi, in questa imprevedibile e drammatica stagione che attraversiamo in Europa, il valore della Resistenza –la resistenza all’aggressione, all’odio, alle stragi, alla barbarie contro i

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Elezioni Francia 2022, bis di Macron all’Eliseo

Il Presidente uscente Emmanuel Macron è stato rieletto con il 58,54 per cento dei voti, contro il 41,46 per cento della sua avversaria, Marine Le Pen. L’atensione è stata del 28,01 per cento, secondo i risultati, ancora provvisori, diffusi questa mattina sul sito del ministero degli Interni francese. “Devo ringraziare tutte le francesi ed i francesi che sia al primo che al secondo turno mi hanno dato fiducia per un’Europa più forte” ha detto nel suo discorso al Champ-de-Mars, ai piedi della Torre Eiffel. Tra la folla tanti giovani, mentre risuona l’inno alla gioia come cinque anni fa. “Molti nostri compatrioti hanno votato per me per sbarrare la strada all’estrema destra e devo ringraziarli. Sono grato per il loro senso del dovere e per il loro attaccamento alla Repubblica”. “Ritengo che dovremo rispondere anche al silenzio di chi ha scelto di astenersi”, ha aggiunto. “Non sono il presidente di una parte ma di tutte e di tutti i cittadini francesi”

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Verso un’Unione per la Difesa

Il Ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, è intervenuto questa mattina, in videoconferenza, al convegno “Verso un’Unione per la Difesa”, evento promosso dal Parlamento Europeo per analizzare, anche a seguito dell’aggressione russa all’Ucraina, la necessità di perfezionare una capacità militare, industriale e tecnologica europea, che rafforzi la NATO, la sicurezza globale e il ruolo dell’UE nel mondo. “L’Unione Europea deve diventare sempre di più un attore in grado di incidere sulla sicurezza globale. Per farlo è indispensabile un’autonomia strategica a tutto campo, vantaggio netto anche per la NATO”. Così il Ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, in occasione del convegno “Verso un’Unione della Difesa”, svoltosi questa mattina, su iniziativa del Parlamento Europeo, e moderato dal Vice Direttore del quotidiano La Repubblica Francesco Bei, con interventi di prestigiosi commentatori e protagonisti del mondo politico-istituzionale. Il Ministro Guerini, intervenendo in videoconferenza, si è focalizzato, in avvio di discorso, sull’importanza rappresentata dalla recente adozione della “Bussola Strategica” da parte del Consiglio dell’Unione Europea, il 21 marzo scorso. “La

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Salvini vede Orban

“Incontro inopportuno? Non scherziamo, ha visto pure il Papa” Con uno scambio di saluti davanti ai cronisti il leader della Lega, Matteo Salvini e il presidente ungherese Viktor Orban, si sono lasciati dopo un incontro di circa un’ora presso l’accademia ungherese di Roma. Ai giornalisti che gli hanno chiesto dell’opportunità dell’incontro con il leader di Budapest Salvini ha risposto: “Non scherziamo, il presidente ha visto pure il Papa”. Il leader della Lega ha poi fatto sapere che stasera sarà presente al ricevimento organizzato dall’ambasciata ungherese.  Incontro, molto cordiale, tra i due, sottolineano dalla Lega, al termine del colloquio. “E’ stata l’occasione soprattutto per fare il punto della situazione internazionale anche alla luce della crisi Ucraina e dopo l’incontro tra Orbán e il Santo Padre”, sottolineano dal partito di via Bellerio.   Salvini si è complimentato con il primo ministro “per il recente successo elettorale e soprattutto per le parole di Papa Francesco che ha lodato Budapest per l’impegno nell’accoglienza dei

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“Italia ci aiuti a costruire case per sfollati”

(Adnkronos) – “Vorrei ringraziare l’Italia e il popolo italiano per l’aiuto all’Ucraina sul fronte diplomatico, politico e umanitario. In questi tempi difficili abbiamo capito chi sono i veri amici disponibili a venire in soccorso nei momenti critici”. Sono le parole all’Adnkronos di Oleksiy Chernyshov, ministro per lo Sviluppo delle comunità e dei territori dell’Ucraina che rivolgendosi all’Italia afferma: “Chiediamo al Governo italiano di partecipare al programma di ricostruzione del Paese, contribuendo materialmente o finanziariamente alla realizzazione di appartamenti per almeno 10mila persone ed anche alla fornitura di cittadelle modulari per gli sfollati. Va compreso un punto essenziale: abbiamo oltre 10 milioni di emigranti. Quattro milioni sono andati nell’Ue, gli altri si muovono tra le regioni in Ucraina. Se il problema delle abitazioni non sarà risolto velocemente, 6 milioni di ucraini si riverseranno nell’Unione europea. A mio avviso gli stati Ue dovrebbero essere fortemente interessati a sostenerci nella realizzazione e fornitura di abitazioni per il nostro popolo. Chiedo questo sostegno all’Italia

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Zelensky: “L’UE ha capito cosa ci serve”

Il capo di stato ucraino ringrazia il presidente del Consiglio europeo, in visita a Kiev. Michel è andato anche a Borodyanka, uno dei teatri dei massacri di civili. Da qui, ha aggiunto Zelensky, ha convenuto su un punto: “Niente pace senza giustizia”. Non nasconde ottimismo Volodymyr Zelensky nel video serale che chiude il 56esimo giorno di guerra. “Oggi siamo decisamente un passo più vicini alla pace” dice il presidente ucraino, riferendosi anche all’evento per lui più importante della giornata: la visita a Kiev del presidente del Consiglio europeo Charles Michel. Con Michel per discutere di come l’Unione europea può aiutare Kiev “Ho tenuto colloqui molto approfonditi con Charles Michel su molti aspetti delle relazioni tra l’Ucraina e l’Unione europea. La cosa principale è, ovviamente, proteggere il nostro stato e mantenere il funzionamento stabile di tutte le strutture statali e di tutte le istituzioni. Abbiamo discusso dei passi concreti dell’Unione Europea per aiutare il nostro Paese. In particolare, in termini difensivi, finanziari e sanzionatori”. L’adesione dell’Ucraina

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