ESTERI

Elisabetta, staffetta tra storiche imprese funebri

Una vera e propria staffetta, spartendo le responsabilità nel percorso del feretro della Regina Elisabetta, da Balmoral a Edimburgo e fino a Londra. Sono due le storiche imprese funebri che stanno svolgendo il loro servizio per i funerali reali che si terranno lunedì prossimo. I ‘funeral directors’ sono incaricati dal ‘Lord Chamberlain’s Office’ e, dal 1991, è la Leverton & Sons, azienda fondata a Londra nel quartiere di Camden nel 1789, il fornitore della Royal family. Per la parte scozzese del servizio, in questa occasione, si sono affidati in una sorta di ‘subappalto’ a un’altra impresa, William Perves. Durante il tragitto scozzese, due accese polemiche hanno rimbalzato sui media britannici. La scelta dell’auto che ha portato il feretro, una Mercedes in spregio alla tradizione automobilistica britannica che avrebbe suggerito l’utilizzo di una Bentley o di una Rolls Royce, e l’indelicata scelta di lasciare le insegne pubblicitarie sull’auto. Tutte e due le imprese hanno radici lontane. Leverton & Sons è stata

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Vertice Putin-Xi Jinping

Sisci: “La Cina gioca d’astuzia” A Samarcanda è andata in scena la “separazione consensuale” tra la Cina di Xi Jinping e la Russia di Vladimir Putin, con l’”indicazione” che la politica estera del gigante asiatico “potrebbe cambiare” e che esiste un “doppio punto di frattura” nei rapporti – da sempre di interesse – tra i due Paesi: l’Asia centrale, oltre all’Ucraina. Ne parla con l’Adnkronos il sinologo Francesco Sisci. In Asia centrale Russia e Cina sgomitano da tempo per l’influenza e l’area appare al cuore della strategia del leader cinese che si avvia verso un inedito terzo mandato da leader al Congresso del Partito comunita cinese di metà ottobre.   Pechino, osserva Sisci, si impegna a “sostenere il Kazakistan” (dove Xi è stato prima di sbarcare in Uzbekistan per il primo viaggio fuori dai territori cinesi da oltre due anni), ovvero “a sostenere il Kazakistan in caso di interferenze russe”, dicendo che “non consentirà ai russi di invadere”. E, di

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Conseguenze su economia dopo morte Regina

Elisabetta, conseguenze su economia Regno Unito dopo morte Regina La morte della regina Elisabetta II piomba su un Regno Unito stressato da cambiamenti politici repentini, con l’addio di Johnson e l’arrivo di Truss, e da una crisi economica tra le peggiori fra gli stati più sviluppati.  L’arrivo di Carlo III sul trono segna l’inizio di una nuova era per il Paese, caratterizzata soprattutto da incertezza economica.  I timori di recessione in Regno Unito sono più che realistici, mentre l’inflazione a doppia cifra, al 10,1% con potenziali rialzi fino al 20% secondo Goldman Sachs, pressa la BoE a nuovi aumenti dei tassi.  Secondo un esperto di economia, “nel 2007 il Regno Unito era più ricco degli Stati Uniti. Il suo Pil pro capite era di circa $ 50.000. Ora, 15 anni dopo, il Regno Unito non solo ha ristagnato, è più povero di un quinto rispetto a 15 anni fa. Il suo Pil pro capite è più vicino a $ 40.000.

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Ucraina: “Fossa comune a Izyum, oltre 400 morti”

(Adnkronos) – “Una fossa comune” con i corpi di civili “è stata trovata a Izyum, nella regione di Kharkiv. Lì sono già iniziate le necessarie procedure. Maggiori informazioni, chiare e verificate, dovrebbero essere disponibili domani”. Lo annuncia il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, in un video diffuso su Telegram. La città di Izyum, occupata per mesi dalla Russia, è stata recentemente liberata dalle forze ucraine. Zelensky, nei giorni scorsi, ha raggiunto l’area. Come riferisce Sky News, secondo Serhii Bolvinov, capo della polizia della regione di Kharkiv, nella fossa comune sarebbero stati gettati circa 440 cadaveri. “Domani ci saranno giornalisti ucraini e internazionali a Izyum. Vogliamo che il mondo sappia cosa sta realmente accadendo e cosa ha portato l’occupazione russa. Bucha, Mariupol, ora, purtroppo, Raisin… La Russia lascia la morte ovunque. E deve esserne ritenuta responsabile. Il mondo deve considerare la Russia la vera responsabile di questa guerra. Faremo di tutto affinché questo accada”, aggiunge Zelensky, rendendo omaggio alla memoria di tutti

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Papa: “Dialogo con aggressore si deve fare”

(Adnkronos) – “Io non escludo il dialogo con qualsiasi potenza, che sia in guerra, che sia l’aggressore… delle volte il dialogo si deve fare così, ma si deve fare, “puzza” ma si deve fare”. Lo ha sottolineato il Papa sul volo di ritorno in Kazakistan spiegando il perché voglia tenere aperto il canale diplomatico con la Russia. “Sempre un passo avanti, la mano tesa, sempre! Perché al contrario – dice – chiudiamo l’unica porta ragionevole per la pace. Delle volte non accettano il dialogo: peccato! Ma il dialogo va fatto sempre, almeno offerto, e questo fa bene a chi lo offre; fa respirare”. “Credo che sia sempre difficile capire il dialogo con gli Stati che hanno incominciato la guerra, e sembra che il primo passo è stato da lì, da quella parte. E difficile ma non dobbiamo scartarlo, dobbiamo dare l’opportunità del dialogo a tutti, a tutti! Perché sempre c’è la possibilità che nel dialogo si possano cambiare le cose,

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Ucraina, Von der Leyen a Kiev

“Ue al vostro fianco finché necessario” “Caro Volodymyr, voi avrete i vostri amici europei al vostro fianco finché sarà necessario, saremo amici per sempre”. Così la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen in una dichiarazione a Kiev, dopo aver incontrato il presidente ucraino Zelensky.  In visita a Kiev per la terza volta da quando è scoppiata la guerra, la presidente della Commissione europea si è congratulata con Zelensky per i successi degli ultimi giorni nella controffensiva contro la Russia. “Voglio anche io congratularmi con voi per i vostri successi militari”, ha detto von der Leyen in una conferenza stampa congiunta con il presidente ucraino.  “So che c’è bisogno di un consolidamento, ma è comunque impressionante vedere il coraggio delle forze armate ucraine – ha aggiunto – Il loro successo ha sollevato il morale, direi, non solo del popolo ucraino, ma anche di tutti i vostri amici”.  Il processo di adesione dell’Ucraina allUe “è sulla buona strada”, ha detto

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Ue: “Ungheria non è più una vera democrazia”

Per il Parlamento Europeo l’Ungheria “non può più essere considerata una democrazia”. La situazione nel Paese danubiano si è degradata a tal punto che è diventato una “autocrazia elettorale”. E’ quanto sostiene l’Aula, che ha approvato a maggioranza, con 433 voti favorevoli, 123 contro e 28 astensioni, una relazione in cui si stigmatizza “l’inazione” dell’Ue, che ha “peggiorato le cose” e si raccomanda che l’erogazione dei fondi per la ripresa a Budapest sia sospesa “finché il Paese non si allineerà alle raccomandazioni dell’Ue e alle decisioni della giustizia comunitaria. Per l’Aula “ogni ritardo nella procedura legata all’articolo 7 equivarrebbe ad una violazione dello Stato di diritto da parte del Consiglio”. Vengono condannati gli “sforzi deliberati e sistematici” dell’Ungheria contro i valori dell’Ue e si chiedono “risultati” per quanto riguarda la procedura ex articolo 7. I deputati chiedono alla Commissione di fare uso di tutti gli strumenti a sua disposizione, in particolare il meccanismo di condizionalità a tutela del bilancio Ue,

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Putin a Samarcanda: l’incontro con Xi Jinping

(Adnkronos) – Il presidente cinese Xi Jinping e il russo Vladimir Putin sono arrivati nella città uzbeka di Samarcanda per prendere parte al summit della Sco, l’Organizzazione della cooperazione di Shanghai. A margine, nella giornata di oggi, è previsto un incontro tra i due leader, il primo dall’invasione russa dell’Ucraina. Quello di Xi in Uzbekistan è il primo viaggio all’estero del presidente cinese in oltre due anni e mezzo. Pechino e Mosca risultano sempre più isolate dall’Occidente, con la Cina che sostiene la Russia e addossa agli Stati Uniti e alla Nato la responsabilità della guerra in Ucraina. AL VIA MANOVRE NAVALI CON LA CINA NEL PACIFICO – “Le navi della Marina russa e della Marina cinese conducono pattugliamenti congiunti nell’Oceano Pacifico”, si legge sul canale ufficiale di Telegram del ministero della Difesa russo, spiegando che ”gli equipaggi condurranno manovre tattiche congiunte” e si occuperanno della ”organizzazione delle comunicazioni tra le navi del gruppo, condurranno una serie di esercitazioni con

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Fifa ad Amnesty su Mondiali in Qatar

“Implementate misure per la protezione dei lavoratori” “La Fifa prende atto del sondaggio condotto per conto di Amnesty International, con intervistati provenienti da 10 paesi in Europa e cinque paesi del resto del mondo sulla questione degli standard e delle protezioni del lavoro in Qatar. Gli intervistati potrebbero non essere pienamente consapevoli delle misure implementate negli ultimi anni dalla Fifa e dai suoi partner in Qatar per proteggere i lavoratori coinvolti nella consegna della Coppa del Mondo Fifa Qatar 2022”. Questa la risposta della Fifa al sondaggio commissionato da Amnesty International a YouGov, secondo il quale quasi due terzi (il 73 per cento) di oltre 17.000 persone adulte in 15 stati ritiene che la Federazione internazionale delle associazioni calcistiche (Fifa) dovrebbe risarcire i lavoratori migranti per i danni subiti durante la preparazione dei mondiali di calcio che inizieranno a novembre in Qatar. YouGov ha intervistato 17.477 adulti in Argentina, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Kenya, Messico, Marocco, Paesi Bassi, Norvegia,

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Ucraina, Russia: “Usa in guerra se…”

Ucraina, Russia: “Usa in guerra se forniscono missili a lungo raggio” Gli Stati Uniti saranno trascinati in uno “scontro militare” con la Russia se l’Ucraina dovesse ricevere missili a lungo raggio e colpire il territorio russo nella guerra iniziata a febbraio. Lo ha sottolineato all’agenzia Sputnik l’ambasciatore russo negli Stati Uniti, Anatoly Antonov.  “Particolarmente preoccupante è il fatto che da molti mesi l’Ucraina sollecita la fornitura di missili tattici operativi Atacms, progettati per colpire obiettivi a una distanza massima di 300 km. Se Kiev ottiene tali armi” potrebbero essere colpite “grandi città russe”, così come “infrastrutture industriali e dei trasporti”, ha affermato Antonov, secondo cui un tale scenario “significherebbe il coinvolgimento diretto degli Stati Uniti in uno scontro militare con la Russia”.  ONU-PUTIN – Tra Mosca e Kiev “le chance di un accordo di pace sono minime”, ha dichiarato il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, informando i giornalisti di aver avuto un colloquio telefonico con il presidente russo, Vladimir Putin.

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Energia, Corazza (Pe)

Energia, Corazza (Pe): “In discorso von der Leyen non tutte le risposte che ci aspettavamo” (Adnkronos) – Il ruolo fondamentale del Parlamento europeo è quello di “spingere la Commissione in direzione delle richieste dei cittadini e la prima richiesta in questo momento è di dare una risposta rapida alla crisi energetica, alla crisi delle bollette”. Lo ha detto Carlo Corazza, capo dell’ufficio del Parlamento europeo in Italia, nel corso di un evento in Campidoglio in occasione del discorso sullo Stato dell’Unione della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. Discorso che, ha sottolineato Corazza, non contiene tutte le risposte che il Parlamento si aspetta”.   L’Aula di Strasburgo, ha argomentato, “si aspetta delle soluzioni a breve periodo, che riguardino anche il tetto al prezzo del gas, il mercato non sta funzionando, siamo in guerra e l’unità europea che finora c’è stata ed è stata straordinaria dipende anche da quanto sapremo dare delle risposte alle famiglie e alle imprese”. “Va

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Soldi Russia a partiti…

Luttwak: “Niente nomi ma Italia può chiederli a Usa” (Adnkronos) – “Evidentemente ci sono anche italiani” tra i politici “che prendono soldi dai russi, ed anche dai cinesi”. Lo afferma il politologo ed economista Usa, Edward Luttwak, commentando in un’intervista all’Adnkronos il rapporto, basate su informazioni raccolte dall’intelligence degli Stati Uniti secondo cui, a partire dal 2014, la Russia avrebbe trasferito oltre 300 milioni di dollari a partiti di circa 20 Paesi per creare una rete di consenso e di sostegno attorno a Mosca.   In questo rapporto “non c’è una lista di nomi”, ma si tratta di una “stima fatta da un analista sulla base di specifiche informazioni riguardo specifici individui in diversi Paesi per rispondere a una domanda del Congresso. Quest’analista non ha messo i nomi, ma ha calcolato il totale per vedere il livello dello sforzo russo per influenzare la politica occidentale”, spiega Luttwak, precisando tuttavia che le informazioni alla base del rapporto “sono a disposizione degli

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Gas, Cingolani: “Proposta Ue su tetto al prezzo…”

(Adnkronos) – “Dopo la riunione dei 27 la grande maggioranza degli Stati membri ha riconosciuto l’importanza del Price cap e per la prima volta c’è un documento scritto che dà mandato alla Commissione di elaborare una proposta” di un tetto al prezzo del gas. Così il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani, ospite di Sky Tg24 economia. “Adesso la Commissione ha già contattato alcuni Stati membri, fra cui l’Italia, per convocare i gruppi tecnici ed elaborare la proposta. Entro il 30 settembre la proposta deve essere pronta perché il 30 settembre è convocato un altro Consiglio Energia”, ha sottolineato. All’interrogativo se si pensi a un Price cap da applicare solo sul gas russo o su tutto quello che arriva via gasdotto, Cingolani spiega che “in queste tre settimane ci sarà proprio una discussione tecnica” su come costruire questo tetto. “E’ più probabile che la discussione verta su un taglio uniforme per tutte le forniture di gas. Ricordo che si tratta

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Zurino: “Serve ministero per il Commercio estero”

(Adnkronos) – “Un ministro per il Commercio Estero, perché la Farnesina non può occuparsi di tutto”. E’ l’appello di Lorenzo Zurino, presidente del Forum Italiano dell’Export, che organizza il 23 e 24 settembre a Ravenna gli Stati Generali dell’Export, manifestazione giunta alla quarta edizione e che vede Bper Banca e Ferrovie dello Stato tra i golden partner. “Gli imprenditori italiani che si occupano di commercio estero stanno attraversando la tempesta perfetta – commenta Zurino – da due anni urlavamo per gli aumenti spropositati dei costi di trasporto dei nostri prodotti di qualità, a questo oggi si aggiunge il tema energico ovviamente oltre che l’aumento delle materie prime”. Se fino a qualche anno fa commerciare con l’estero era considerato un surplus per le nostre aziende, oggi è diventato imprescindibile. Il commercio con l’estero in Italia vale 570 miliardi di euro e piazza il nostro Paese al nono posto assoluto come valore dell’Export, e terzo per crescita delle esportazioni. “Il commercio con

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Ucraina, Kiev punta a Donbass e Crimea

L’Ucraina punta ad estendere la controffensiva al Donbass in una nuova fase della guerra con la Russia. Funzionari ucraini affermano che l’esercito di Kiev sta cercando di avanzare nella regione dopo aver ottenuto una serie di risultati positivi nella recente controffensiva nel nordest del Paese, dove nei giorni scorsi ha potuto riconquistare porzioni di territorio occupato, costringendo le truppe russe a ritirarsi. Il presidente Volodymyr Zelensky ha affermato che le forze ucraine stanno rafforzando la loro presa su 8.000 kmq di territorio riconquistato nella regione di Kharkiv. La Russia controlla ancora circa un quinto del territorio ucraino, ma combattimenti sono in corso al confine con le città del Donbass, come ha dichiarato ai media statali russi Andrey Marochko, comandante militare dell’autodichiarata Repubblica popolare di Luhansk, una delle due province che fanno parte del Donbass. Dal canto suo, Serhiy Hayday, governatore di Luhansk, ha detto che le forze ucraine stavano ingaggiando scontri con le truppe russe alla periferia di Lyman: “Ci

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Il tetto Ue al prezzo del gas non c’è

Se ne parla da mesi. E da mesi si annunciano passi avanti, mediazioni possibili e frenate impreviste. Ma la sostanza, a oggi, è che il tetto Ue al prezzo del gas non c’è e difficilmente ci sarà. La proposta, avanzata prima dell’estate da Mario Draghi, è stata depotenziata dai veti incrociati e anche dal passare del tempo, che ha reso una misura potenzialmente dirompente un rimedio talmente parziale da rischiare di diventare irrilevante. Cosa è successo nel frattempo? Si è compreso che un tetto al prezzo del solo gas russo, con la consistente riduzione della dipendenza dalle forniture da Mosca, avrebbe poco senso. Non solo. E’ diventata sempre più palese l’opposizione a un tetto generalizzato al prezzo del gas, misura che avrebbe un impatto significativo ma che ridurrebbe, e non poco, il guadagno di diversi Paesi europei, dalla Norvegia che ne produce tanto all’Olanda che ospita, ad Amsterdam, una Borsa che avrebbe visto ridimensionarsi il suo peso e le commissioni

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Zelensky a sorpresa a Izyum liberata da russi

(Adnkronos) – Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è arrivato oggi in visita a sorpresa a Izyum, prendendo parte alla cerimonia dell’alzabandiera nella città recentemente liberata dai russi, grazie alla controffensiva di Kiev nell’oblast di Kharkiv. Lo ha reso noto il portavoce presidenziale, Serhiy Nikiforov, citato da Ukrinform. “Ci muoviamo in una sola direzione: avanti e fino alla vittoria”, ha detto Zelensky. “Prima, quando guardavamo in alto, cercavamo sempre il cielo azzurro. Oggi, quando guardiamo in alto, cerchiamo solo una cosa: la bandiera dell’Ucraina – ha scritto il presidente su Facebook -. La nostra bandiera blu-gialla sventola già nell’Izyum disoccupata. E sarà così in ogni città e villaggio ucraini. Ci stiamo muovendo in una sola direzione: avanti e verso la vittoria”.

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Soldi Russia a partiti stranieri

Ecco cosa prevede la legge I finanziamenti ai partiti dall’estero sono illegali. Tutti, ad eccezione di quelli provenienti da persone giuridiche con sedi estere che pagano le tasse in Italia. Quando si parla di finanziamenti dalla Russia ai partiti stranieri, e di possibili e finora non accertati legati con i partiti italiani impegnati nelle Elezioni 2022, non si può che partire da qui: dalla legge.   A gennaio 2019, sono state introdotte misure per la trasparenza dei partiti e dei movimenti politici e delle fondazioni, con particolare riferimento al loro finanziamento. Successivamente, sempre nel 2019, sulla materia è intervenuto un decreto, principalmente per ridefinire gli obblighi di trasparenza posti in capo alle fondazioni politiche. Il passaggio chiave è questo: “Per i partiti e i movimenti politici, nonché per le liste che partecipano alle elezioni nei comuni con più di 15.000 abitanti è introdotto il divieto di ricevere contributi, prestazioni o altre forme di sostegno provenienti da Governi o enti pubblici

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Ucraina, Kiev: “Campi di tortura a Balaklia”

La polizia nazionale ucraina nella regione di Kharkiv ha denunciato la scoperta di ‘campi di tortura’ a Balaklia, dopo la liberazione della città con l’offensiva delle forze di Kiev nell’est del paese. Sergei Bolvinov, capo del Dipartimento di inchiesta della polizia nazionale ucraina a Kharkiv, ha parlato di prove dell’utilizzo da parte dell’esercito russo dei sotterranei di alcuni edifici come prigione e come luogo di tortura. “Durante l’occupazione, i russi tenevano sempre prigioniere almeno 40 persone. Cercavano per il tramite di collaboratori locali coloro che prestavano servizio o avevano parenti nei servizi segreti ucraini”, ha spiegato Bolvinov. Inoltre, secondo il capo del dipartimento investigativo della polizia ucraina a Kharkiv, l’esercito russo cercava persone che avevano aiutato l’esercito ucraino al fronte. “Un uomo è stato in ‘prigione’ per 46 giorni perché le truppe russe hanno trovato una foto di suo fratello con un’uniforme militare ucraina”, ha aggiunto Bolvinov. Agenti di polizia ucraini hanno inoltre assicurato che l’esercito russo a Balaklia ha

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Russia in fuga da offensiva Kiev: guerra cambiata

(Adnkronos) – Il governo degli Stati Uniti suggerisce l’idea di una nuova dinamica nella guerra in Ucraina a seguito dei recenti successi militari ucraini contro l’occupazione russa, nella regione di Kharkiv. “Penso che ciò cui stiamo assistendo sia sicuramente un cambiamento, uno slancio da parte delle forze armate ucraine, in particolare nel nord”, ha dichiarato il direttore delle comunicazioni del Consiglio di sicurezza nazionale John Kirby a Washington, puntualizzando che starà al presidente ucraino Volodymyr Zelensky determinare se sia stata effettivamente raggiunta una svolta nel conflitto. Attento ad evitare di parlare a nome di un esercito straniero, Kirby non ha mancato però di osservare che “certamente nel nord abbiamo visto i russi evacuare, ritirarsi, ritirarsi dalle loro posizioni difensive”, lasciandosi dietro i rifornimenti. “Lo chiamano riposizionamento, ma è certo che si sono ritirati di fronte alle forze armate ucraine che sono chiaramente all’offensiva”, ha aggiunto Kirby, non senza avvertire che la Russia ha ancora capacità militari significative. L’ANALISI DEGLI 007

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Ucraina, Medvedev: “Prologo terza guerra mondiale”

(Adnkronos) – L’Ucraina chiede garanzie di sicurezza, per la Russia è il “prologo della terza guerra mondiale”. Il capo dell’ufficio della presidenza ucraina, Andriy Yermak, e l’ex segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen, hanno presentato raccomandazioni su possibili garanzie di sicurezza per l’Ucraina. Il documento è stato pubblicato dal sito web della presidenza ucraina, riferisce Ukrainska Pravda. Le garanzie dovrebbero essere sostenute da diversi paesi alleati, che potrebbero essere Stati Uniti, Gran Bretagna, Canada, Polonia, Italia, Germania, Francia, Australia, Turchia, oltre a paesi baltici e nazioni dell’Europa settentrionale e centro-orientale. Fra i punti evidenziati dal rapporto, la necessità di risorse per mantenere una significativa forza di difesa di fronte alle minacce russe: investimenti duraturi per l’industria bellica ucraina, forniture di armamenti, esercitazioni congiunte con paesi Nato e Ue, missioni di addestramento intensivo e condivisione di intelligence. Le garanzie di sicurezza devono essere politicamente e legalmente vincolanti e tali da prevenire una nuova aggressione. Devono inoltre prevedere le misure che

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Armi nucleari? Rischio reazione scomposta Russia

(Adnkronos) – “La fase odierna, anziché essere oggetto di ottimismo largamente e diffusamente manifestato, dovrebbe essere motivo di preoccupazione perché, ammesso e non concesso che sia una fase in cui uno dei due contendenti viene schiacciato in un angolo da cui non abbia via di uscita, è evidente che il rischio di una reazione scomposta e sproporzionata diventa più concreto”. E’ quanto afferma all’Adnkronos il generale Leonardo Tricarico, presidente della Fondazione Icsa (Intelligence Culture and Strategic Analysis) ed ex capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica militare sulla controffensiva ucraina e il rischio che da parte della Russia vengano usate armi nucleari tattiche. “Già il fatto che ogni tanto venga evocato, pure in mera forma di possibilità, l’uso di armi altamente letali deve destare preoccupazione e deve soprattutto risvegliare il senso di responsabilità, ormai sopito per usare un eufemismo, in molti Paesi che, nel conflitto russo-ucraino, si stanno guardando bene dal cercare una composizione pacifica attraverso un cessate il fuoco e una

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Guerra Ucraina, la ‘potenziale’ svolta: lo scenario

Sono sempre più le località del nordest dell’Ucraina in cui nelle ultime ore sono tornate a sventolare le bandiere gialle e blu. Prosegue “la controffensiva sorprendente”, come la definisce il Washington Post, che ha costretto la Russia a un “ritiro caotico” e “precipitoso” rafforzando “l’ottimismo” in Ucraina e all’estero rispetto a un “potenziale punto di svolta nella guerra”. Ma è probabile che i combattimenti pesanti continuino e ci sono timori che le sconfitte russe, unite al rifiuto del presidente ucraino Volodymyr Zelensky a fare concessioni, possano portare a un’escalation del conflitto e spingere persino oltre il leader russo Vladimir Putin. Il rischio è l’arma nucleare tattica. “L’Occidente dovrebbe essere molto chiaro ora sul fatto che superare queste linee potrebbe portare la Nato in modo molto più aggressivo nel conflitto”, ha detto Jim Stavridis, ex comandante supremo delle forze Nato. E, ha aggiunto, “il lavoro dell’Occidente dovrebbe essere quello di dare” agli ucraini “quello di cui hanno bisogno per essere nella

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Elisabetta, da Biden a Mattarella

I leader che saranno ai funerali Dal presidente americano Joe Biden con la moglie Jill al presidente italiano Sergio Mattarella, dal presidente della Germania Frank-Walter Steinmeir al presidente del Consiglio europeo Charles Michel. E poi ci sono i regnanti e gli ex, oltre ai premier e ai capi di istituzioni. Lunga la lista dei leader che lunedì prossimo, il 19, saranno a Londra per partecipare ai funerali della regina Elisabetta. Ci sono anche leader che sono stati invitati, come il Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres, ma che non hanno ancora accettato l’invito.  Al momento, ad aver confermato la loro presenza alla cerimonia funebre, sono almeno quattordici presidenti e cinque primi ministri. Poi ci sono i re e gli ex regnanti.  Tra i presidenti, oltre a Biden, Mattarella e Steinmeir hanno confermato la loro presenza Alexander Van Der Bellen, presidente austriaco, Gitanas Nauseda, presidente della Lituana, Ranil Wickremesinghe, presidente dello Sri Lanka, Yoon Suk-yeol presidente della Corea del Sud.

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Londra si prepara ad accogliere il feretro

Londra si prepara ad accogliere il feretro della regina Elisabetta. Al momento al salma si trova nella cattedrale di St. Giles a Edimburgo, dove rimarrà esposto fino alle 17 (ora locale). In serata verrà trasferito in aereo a Londra. Quindi da domani fino a domenica la camera ardente a Westminster Hall. Il principe di Galles William e la principessa Kate aspetteranno il feretro della regina Elisabetta a Buckingham Palace. La bara sarà accolta da re Carlo. IL VOLO – Il feretro della regina volerà a Londra su un RAF C17, in passato usato per consegnare aiuti alla popolazione ucraina colpita dalla guerra lanciata dal presidente russo Vladimir Putin, ma anche per evacuare profughi afghani dopo la salita al potere dei Talebani. ”E’ un aereo molto usato: ha trasportato la maggior parte delle 15mila persone che abbiamo evacuato da Kabul l’estate scorsa. E, da allora, è stato usato per il trasporto aereo di aiuti umanitari per sostenere l’Ucraina”, ha dichiarato a

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Blinken: “Progressi significativi forze Kiev”

L’Ucraina ha riportato progressi significativi nella controffensiva contro la Russia, ma è troppo presto per prevedere l’esito finale del conflitto. E’ l’opinione espressa dal segretario di Stato americano Antony Blinken, parlando con i giornalisti a Città del Messico. “È chiaro che abbiamo visto progressi significativi da parte degli ucraini, in particolare nel nord-est, e questo è il prodotto del sostegno che abbiamo fornito, ma prima di tutto è il prodotto dello straordinario coraggio e della resilienza delle forze armate ucraine e del popolo ucraino”, ha premesso il capo della diplomazia americana. Salvo poi aggiungere che “è troppo presto per dire esattamente dove si andrà a finire”. Blinken ha avvertito che “i russi mantengono forze molto significative in Ucraina, così come attrezzature, armi e munizioni. Continuano a usarle indiscriminatamente non solo contro le forze armate ucraine, ma anche contro i civili e le infrastrutture civili, come abbiamo visto”. Secondo il ministero della Difesa britannica potrebbero volerci anni prima che la Russia

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Caro energia, Ue discute misure: nodo prezzo gas

(Adnkronos) – L’Ue discute le misure per affrontare il caro energia con il nodo relativo al tetto del prezzo del gas sullo sfondo. Il collegio dei commissari europei a Strasburgo oggi accende i riflettori sul pacchetto anticipato la settimana scorsa in materia di risparmio energetico, tetto ai ricavi delle imprese che producono energia a basso costo, contributo di solidarietà per l’Oil & Gas e sostegno alla liquidità delle multiutilities. Malgrado la rilevanza del pacchetto energia che verrà “discusso”, la Commissione ha deciso, a quanto riferiscono fonti Ue, di non tenere alcuna conferenza stampa per illustrare le misure, dato che Ursula von der Leyen terrà il suo discorso sullo Stato dell’Unione. Le misure sull’energia verranno solo “discusse”, ma verranno approvate “più tardi”. Dopo il collegio dei commissari è prassi consolidata fare un readout, un resoconto alla stampa di quanto successo: oggi a Strasburgo, contrariamente a quanto accade sempre, non ci sarà alcun readout. La Commissione appare in difficoltà sul price cap

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Ucraina, Kiev: “Russia non manda altri soldati”

(Adnkronos) – Il comando militare della Russia ha smesso di inviare nuove unità di soldati in Ucraina dopo i successi della controffensiva di Kiev nella regione di Karkhiv. Lo afferma lo stato maggiore ucraino sulla sua pagina Facebook, secondo quanto riferisce il Guardian. Secondo lo stato maggiore di Kiev, “a causa dell’attuale situazione sul teatro delle operazioni e della sfiducia verso i comandanti, un ampio numero di volontari si rifiuta categoricamente di servire in combattimento”. I soldati russi, si legge, non vogliono combattere di fronte alle notizie sul numero dei morti e sul trattamento dei feriti, spesso rimandati a combattere senza un periodo di riabilitazione. Le autorità ucraine intanto rivendicano di aver ripreso il controllo di Ternova, un villaggio vicino al confine con la Russia. Il capo dell’ufficio della presidenza ucraina, Andriy Yermak, ha postato sui social un video della 14esima brigata meccanizzata in cui si vede una bandiera ucraina sventolare su una torre per le trasmissioni a Ternova, riferisce

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Sanzioni e guerra lampo economica

(Adnkronos) – E’ fallita la guerra lampo economica dell’Occidente contro la Russia. Vladimir Putin sceglie di ribaltare la realtà, proponendola al contrario. Non è solo propaganda, è qualcosa di molto più vicino alla ‘rimozione’. E’ un processo che in psicoanalisi ha una definizione puntuale: “processo inconscio con il quale vengono esclusi dalla coscienza i contenuti che sicuramente più angoscia, per una leadership che potrebbe implodere, che senso di colpa. Da una parte la narrazione, frutto di rimozione. “La tattica della guerra lampo economica” su cui i Paesi occidentali “contavano, non ha funzionato: questo è già evidente a tutti e anche a loro”, ha dichiarato Putin, secondo il quale la Russia è riuscita “prontamente a implementare misure di protezione efficaci e a lanciare meccanismi per supportare le industrie chiave così come le piccole e medie imprese”. Dall’altra parte, c’è la realtà. La guerra lampo doveva essere la sua, quella che in pochi giorni avrebbe dovuto portare alla “denazificazione” dell’Ucraina e alla

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Peskov: “Putin a conoscenza di ritiro truppe Russia”

(Adnkronos) – “Tutto ciò che accade, qualsiasi azione intrapresa dai militari durante l”operazione speciale’ viene segnalata al comandante supremo. Il presidente Putin è in costante comunicazione, 24 ore su 24, con il ministro della Difesa e tutti i comandanti militari”. Lo ha dichiarato il portavoce di Vladimir Putin Dmytro Peskov a radio Mayak, in riferimento all’avanzata ucraina nella regione di Kharkiv. Il comando militare sta informando Vladimir Putin del situazione delle truppe russe sul campo di battaglia in Ucraina e che l’”‘operazione militare speciale’ continua e continuerà fino al raggiungimento degli obiettivi inizialmente fissati”, ha aggiunto Peskov in risposta alla domanda se i vertici militari continuino a godere della fiducia del presidente. Nel corso di un punto stampa l portavoce ha quindi ribadito che la Russia non vede al momento alcuna “prospettiva” per una ripresa dei negoziati con l’Ucraina. “Al momento non vediamo alcuna prospettiva per i negoziati”, ha dichiarato il portavoce, evidenziando “l’assenza di qualsiasi prerequisito” per la loro

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Ucraina-Russia, Zelensky: “Putin? Negoziati ora impossibili”

Il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, in un’intervista al canale televisivo americano Cnn, ha dichiarato che i negoziati con il presidente della Russia, Vladimir Putin, sono attualmente impossibili. “Non oggi – ha affermato -. Non vedo alcun desiderio da parte loro di essere costruttivi. Non parlerò con chiunque emetta ultimatum”. Zelensky ha inoltre osservato che qualsiasi accordo tra Ucraina e Russia può essere concluso solo in caso di completo ritiro delle truppe russe dal territorio ucraino. “Nessuna sanzione può essere revocata – ha aggiunto – Non possiamo discutere di nulla con la Russia finché non lascerà il nostro territorio. Soltanto dopo la guerra si potrà parlare di cancellazione di alcune sanzioni, di risarcimenti, di pagamenti da parte loro, di diplomazia. Possiamo coinvolgere i leader di qualsiasi Paese, qualsiasi istituzione internazionale in tali negoziati, ma solo dopo che la Russia avrà liberato tutti i nostri territori”. Ieri, il ministro degli Affari esteri della Russia, Sergey Lavrov, aveva dichiarato che Mosca non rinuncia

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L’omaggio di Harry: “Sei stata la mia bussola”

Il principe Harry ha reso omaggio a sua nonna, la regina Elisabetta II, scomparsa giovedì, definendola la sua “bussola” finché è stata in vita. In una dichiarazione rilanciata dai media britannici, Harry ha ringraziato la regina per i suoi “sani consigli” e ne ha ricordato il “sorriso contagioso”. “Era ammirata e rispettata a livello globale. La sua grazia e dignità incrollabili sono rimaste vere per tutta la sua vita e ora sono la sua eredità eterna”, ha proseguito il principe, sottolineando che “questa separazione finale ci porta grande tristezza”. Harry si è quindi detto “per sempre grato” per tutti gli incontri avuti con la nonna, anche nelle vesti di “mio comandante in capo”, per i “ricordi di infanzia” e di quando “hai incontrato la mia amata moglie e hai abbracciato i tuoi amati pronipoti”. Ora, ha evidenziato Harry, è il momento “onorare mio padre nel suo nuovo ruolo di re Carlo III”. Adnkronos

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Elisabetta II, le regole per la camera ardente

Niente fiori e silenzio per la Regina Londra si prepara a rendere omaggio alla Regina Elisabetta II, con l’apertura della camera ardente a partire dalle 17.00 (ora locale) di mercoledì 14 settembre e fino a lunedì 19. La bara chiusa della regnante, ospitata su una piattaforma rialzata all’interno della Westminster Hall nel Palazzo di Westminster, sarà esposta al pubblico 24 ore su 24 per tutta la durata dell’evento. Evento che si prevede partecipatissimo e per il quale saranno applicate non solo rigide regole di sicurezza, ma anche di comportamento. A stilare la lista è il Department for Digital, Culture, Media and Sport: dalla grandezza massima delle borse al divieto di portare fiori, fino alla richiesta di mantenere il silenzio all’interno del Palazzo, ecco le norme e i consigli per chi vorrà rendere omaggio da vicino a Sua Maestà.  Dopo i necessari avvisi sulla prevista partecipazione di massa – “Tieni presente che ci sarà una coda e che dovrebbe essere molto

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Ucraina, Macron a Putin: “Ferma la guerra”

Ucraina, Macron a Putin: “Ferma la guerra e comincia il negoziato” (Adnkronos) – Il presidente francese Macron ha parlato oggi per telefono dell’Ucraina con il presidente russo Putin, condannando – nel corso del colloquio – il proseguimento delle operazioni militari russe e ricordando la necessità che esse cessino al più presto, che si avvii un negoziato e che siano ristabilite la sovranità e l’integrità territoriale del Paese. A renderlo noto è L’Eliseo.   Il presidente ha quindi insistito sulla necessità che la sicurezza della centrale nucleare di Zaporizhzhia sia garantita. Ha ricordato che l’occupazione russa era la causa dei rischi che pesano oggi sull’integrità della centrale e chiesto che le forze russe ritirino dall’impianto le loro armi pesanti e leggere e che sia dato il giusto seguito alle raccomandazioni dell’Aiea in merito alla garanzia del sito.  Ha chiesto, inoltre, di accertarsi che l’accordo concluso con l’Ucraina e la Turchia sotto supervisione delle Nazioni Unite sia applicato in modo tale da

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Kadyrov: “Riprenderemo città perse da Russia”

(Adnkronos) – Il leader ceceno Ramzan Kadyrov contro la strategia della Russia in Ucraina, dopo gli ultimi successi riportati nell’est e del nord del Paese. In un video condiviso sul suo canale Telegram, Kadyrov ha avvertito che sarà “costretto” a contattare i leader militari e politici russi “per spiegare la situazione”, se non verranno apportate modifiche immediate alla strategia di invasione. Il leader ceceno si è anche lamentato del fatto che il ministero della Difesa russo non ha affrontato apertamente la controffensiva ucraina, “anche se stava osservando tutta la situazione”. “Se la Russia avesse voluto, i leader avrebbero potuto ordinare di non fare un solo passo indietro – ha denunciato Kadyrov – Quindi, devono spiegare perché hanno fatto quello che hanno fatto. Per quello che è successo, vedo che i loro uomini erano impreparati. Mostriamo sempre come spariamo, come catturiamo e come distruggiamo. Dobbiamo mostrare anche l’altro lato”. Il leader ceceno ha però assicurato che la Russia riprenderà le città

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11 settembre: storie di chi si salvò per caso

11 settembre, da Michael Jackson a Paltrow: storie di chi si salvò per caso (Adnkronos) – L’11 settembre 2001, giorno degli attentati alle Torri Gemelle in cui morirono 2997 persone, tanti sfuggirono per caso agli attacchi, salvati da ritardi, pass non funzionanti, treni persi per un soffio. Tra i tanti, anche alcuni personaggi famosi. Michael Jackson doveva partecipare a un incontro quella mattina alle Torri Gemelle, ma la sera prima rimase fino a tardi a parlare con la madre Katherine e la sorella Rebbie e non si svegliò in tempo. Solo quando la madre lo chiamò l’indomani per sapere se stava bene, il figlio le rispose che stava bene “grazie a te”: “Mi hai tenuto a parlare fino a così tardi che ho saltato il mio appuntamento”.   Anche Gwyneth Paltrow ha vissuto un momento ‘Sliding doors’, decisivo per la vita non sua ma di un’altra persona, quella mattina, quando ha salvato inconsapevolmente la vita di un’impiegata. Lara Lundstrom Clarke

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