ESTERI

Appello di Draghi a un’Europa che non sa decidere

(Adnkronos) – La leadership in Europa è stata indiscutibilmente la sua, quando alla guida della Bce ha attraversato e superato la grande crisi del debito. Oggi sta per lasciare Palazzo Chigi, dopo aver governato per un anno e mezzo in Italia, e la leadership in Europa sembra vacante. Mario Draghi usa parole significative per richiamare all’ordine una Ue che non sa più decidere: “Dobbiamo lavorare insieme per affrontare la crisi energetica. Possiamo anche farlo in ordine sparso, ma perderemmo l’unità europea”. In una frase ci sono tutte le potenzialità e i limiti dell’Europa. Insieme si risolvono i problemi, come ha dimostrato la reazione alla crisi innescata dalla pandemia Covid, con la disponibilità a condividere debito e scelte strategiche rilevanti. Sono arrivati provvedimenti come Sure, che oggi viene indicato come un modello ma viene anche subito impallinato dai veti incrociati, e il Recovery Fund, che al netto delle polemiche sul Pnrr offre una prospettiva di futuro che altrimenti non ci sarebbe

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Ue prepari risposta in caso attacco nucleare

Una risposta in caso di attacco nucleare della Russia. E’ quanto chiede il Parlamento europeo in una relazione sull’escalation russa in Ucraina approvata con 504 voti a favore, 26 contrari e 36 astensioni. “Le recenti minacce russe di usare armi nucleari sono irresponsabili e pericolose”, avvertono i deputati “che invitano i Paesi Ue e i partner internazionali a preparare una risposta rapida e decisiva nel caso in cui la Russia dovesse condurre un attacco nucleare contro l’Ucraina. Qualsiasi tentativo da parte della Russia di presentare gli attacchi ai territori occupati come un attacco alla Russia stessa, e quindi come motivo per un attacco nucleare, è illegale e privo di fondamento e non dissuaderà l’Unione Europea dal fornire ulteriore assistenza all’autodifesa dell’Ucraina”. Nel documento, il Parlamento esorta tutti i Paesi e le organizzazioni internazionali a condannare i referendum fasulli in Ucraina e il tentativo della Russia di acquisire territorio con la forza. E prevede anche una serie di altre misure, tra

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Putin compie 70 anni, il compleanno amaro…

Il Presidente russo Vladimir Putin compie domani 70 anni. Sarà il compleanno più amaro della sua carriera politica, con le forze militari russe che indietreggiano nei territori del sud est dell’Ucraina che ha appena annesso alla Federazione russa. Difficile che il Presidente del Paese impegnato nell”operazione militare speciale’ in Ucraina trascorra la giornata, come fece nel 2019, con il non più favorito ministro della Difesa Sergei Shoigu a pescare e cercare funghi, in Siberia. Anche nel 2014, Putin aveva festeggiato nella taiga e l’anno successivo si era concesso una partita a hockey con la squadra Zvezdy NHL, con il pubblico che intonava “buon compleanno”. Ma di solito, come ha più volte assicurato il portavoce, Dmitry Peskov, il Presidente trascorre il compleanno “al lavoro”, riservandosi la sera libera per incontrare amici e familiari, di cui non è mai stato fornito l’elenco. Per la prima volta dal suo arrivo al Cremlino, chiamato da Boris Eltsin nel dicembre del 2000 come Presidente ‘ad

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Mosca: “Vogliamo evitare la guerra nucleare”

La Russia è ”totalmente impegnata” a evitare che venga combattuta una guerra nucleare. Lo ha detto la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova nel corso di una conferenza stampa, sottolineando che la posizione di Mosca in merito non è cambiata. Quanto all’indagine sulle cause che hanno portato alle rotture dei gasdotti Nord Stream 1 e 2 , è “impensabile” che possa procedere senza la Russia, ha dichiarato Zakharova, secondo cui “questo ci fa pensare che l’Occidente abbia qualcosa da nascondere”. La portavoce del Cremlino ha ricordato come in passato sia accaduta una cosa simile nell’inchiesta sul Boeing della Malaysia Airlines, che aveva visto la Malesia a lungo esclusa dalle indagini. Intanto la Russia si aspetta che la comunità internazionale imponga altre sanzioni. Lo ha detto lo stesso presidente Vladimir Putin in un discorso televisivo durante un incontro con funzionari di governo, sottolineando che la domanda nei consumatori in Russia resta bassa. (Adnkronos)

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La crisi di Credit Suisse: vende hotel di lusso

Credit Suisse vuole vendere il Savoy Baur Hotel, un albergo di lusso situato accanto alla sede centrale della banca, sulla Paradeplatz di Zurigo. Secondo il portale Inside Paradeplatz, che per primo ha dato la notizia, si tratta dell’ultimo grande immobile ancora di proprietà dell’istituto, escludendo la sede. “Credit Suisse valuta regolarmente il proprio portafoglio immobiliare nell’ambito della propria strategia complessiva e, in tale contesto, la banca si è impegnata ad avviare il processo di vendita del Savoy”, ha confermato all’agenzia Awp una portavoce del gruppo. “Valuteremo attentamente tutte le offerte e i possibili acquirenti”. Il Savoy, albergo a cinque stelle gestito dal gruppo internazionale Mandarin Oriental, è attualmente chiuso per ristrutturazione: dovrebbe riaprire i battenti nel 2024. Stando a Inside Paradeplatz la banca avrebbe fatto un’offerta al miliardario Götz Bechtolsheimer, che gestisce anche il gruppo di hotel di lusso Tschuggen. La vendita potrebbe apportare 400 milioni di franchi. Sempre secondo Inside Paradeplatz la cessione mostrerebbe quanto venga reputata difficile la

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Russia-Ucraina: i decreti di Putin e Zelensky

Quella in Ucraina è una guerra convenzionale, combattuta sul campo. Prima l’invasione russa, poi la controffensiva ucraina. Guerra combattuta con le truppe, le trincee e i missili. Come non si vedeva dalla Seconda guerra mondiale, almeno in Europa. Ma sta diventando anche una guerra legale, con i referendum farsa in Donbass ma anche con uno scambio di decreti incrociati, firmati da Vladimir Putin e da Volodymyr Zelensky, che cercano di formalizzare e istituzionalizzare conquiste precarie e posizioni non negoziabili. L’elemento legislativo sembra stridere con le immagini della guerra, con le fosse comuni, con la distruzione, con la minaccia nucleare. Eppure, da tutte e due le parti, c’è l’esigenza di riportare nella logica del diritto e della legge i passi fatti e le intenzioni future. Serve nella prospettiva di un negoziato e serve nel complicato rapporto diplomatico e in quello, sempre intrecciato con la propaganda, con l’opinione pubblica. Ma serve anche per convertire sul terreno concreto, misurabile, l’evoluzione del conflitto. Dopo

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Ue, leader riuniti a Praga: passi avanti su energia

I capi di Stato e di governo dell’Ue si riuniscono a Praga giovedì e venerdì 6 e 7 ottobre per una due giorni di riunioni organizzata dalla presidenza di turno ceca. Oggi si terrà per la prima volta un vertice dei Paesi della Comunità Politica Europea, un formato al suo esordio, teorizzato dal presidente francese Emmanuel Macron che ha ripreso una vecchia idea di Francois Mitterrand, pensato come forum di dialogo tra l’Ue e gli altri Paesi europei, fatta eccezione per la Russia e la Bielorussia, escluse per l’aggressione di Mosca a Kiev, con la complicità di Minsk. Sono attesi al castello di Praga 44 capi di Stato e di governo, 27 dell’Ue e 17 di altri Paesi, dal Regno Unito alla Georgia e all’Ucraina, fino all’Armenia e all’Azerbaigian, che si stanno affrontando armi in pugno in una delle guerre di successione sovietiche (la disposizione dei posti a sedere non è ancora nota). In realtà i leader Ue saranno 26,

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Corea, nuovo missile verso Mar del Giappone

La Corea del Nord ha lanciato un missile balistico verso il Mar del Giappone. Lo riporta l’agenzia sudcoreana Yonhap. Il nuovo lancio effettuato da Pyongyang alza ulteriormente la tensione, alimentata nell’area dagli eventi degli ultimi giorni. Gli Stati Uniti e la Corea del Sud hanno lanciato quattro missili al largo della costa orientale della penisola coreana, secondo il Joint Chiefs of Staff della Corea del Sud. Il test è stato il secondo esercizio degli alleati in meno di 24 ore, dopo un provocatorio lancio di prova martedì mattina da parte della vicina Corea del Nord, che ha lanciato un missile balistico senza preavviso che ha sorvolato il Giappone in una significativa escalation del suo programma di test sulle armi. Gli Stati Uniti e la Corea del Sud hanno inizialmente risposto alla provocazione con un’esercitazione di bombardamento di precisione, che ha coinvolto un caccia F-15K sudcoreano che ha sparato due munizioni aria-superficie contro un bersaglio virtuale in un poligono di tiro

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Iran: “Risponderemo ad azioni sconsiderate”

Iran, ministro Esteri a Di Maio: “Sanzioni Ue? Risponderemo ad azioni sconsiderate” “Non siamo soddisfatti delle posizioni e degli interventi di alcuni funzionari europei sugli ultimi eventi, e se l’Unione Europea vuole intraprendere un’azione frettolosa e sconsiderata deve attendersi una risposta da parte iraniana”. E’ l’avvertimento lanciato dal ministro degli Esteri iraniano Hossein Amir-Abdollahian in un colloquio telefonico con il titolare della Farnesina Luigi Di Maio dopo che ieri l’Italia e altri cinque Paesi (Spagna, Germania, Francia, Danimarca e Repubblica Ceca) hanno proposto ai partner di imporre sanzioni contro l’Iran per la morte di Mahsa Amini e la repressione violenta delle proteste.   Amri-Abdollahian, riporta l’Irna, ha garantito una gestione “attenta ed equa” dell’indagine sulla giovane uccisa. “La Repubblica islamica ha sempre prestato attenzione alle richieste pacifiche del popolo”, ha detto denunciando tuttavia come nelle ultime settimane “terroristi ed agenti stranieri”, soprattutto nell’ovest del Paese, abbiano fomentato “violenza e caos” che hanno provocato la morte di “persone innocenti e di

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Ucraina, Tricarico: “Non bisogna sfidare Putin…”

Ucraina, Tricarico: “Non bisogna sfidare Putin quasi fosse gioco poker” (Adnkronos) – “Ormai è a tutti evidente che siamo a un punto di svolta che potrebbe comportare degli scenari molto preoccupanti. Il punto a cui siamo giunti meriterebbe una riflessione interna e internazionale per valutare se l’atteggiamento che abbiamo nei confronti di questa guerra, se la nostra visione debba essere quella messa a punto a suo tempo o se non debba essere attualizzata”. Lo dice all’Adnkronos il generale Leonardo Tricarico, ex capo di Stato maggiore dell’Aeronautica militare Icsa, sulla guerra tra Ucraina e Russia.   E sulla minaccia nucleare spiega: “E’ un fatto che Putin ha detto a tutto il mondo che riterrà un attacco alle quattro regioni annesse un attacco alla Russia e quindi ricorrerà a qualsiasi mezzo. Sappiamo – dice – quali sono i mezzi che Putin ha e che sullo sfondo c’è l’armamento nucleare di cui ha paventato fin dall’inizio l’utilizzo. Oggi più di ieri e dell’altro

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Ucraina, gravi perdite per unità intelligence russa

Una unità d’élite dell’intelligence militare russa, la terza brigata delle guardie Spetsnaz del Gru, avrebbe perso in battaglia i tre quarti degli uomini impegnati nelle attività di ricognizione. La stima è della Bbc in russo, rilanciata da Moscow Times. Come per altre unità speciali, il numero dei componenti della brigata è segreto. La Bbc ritiene tuttavia che abbia perso il 75% degli uomini della ricognizione, basandosi sulle informazioni raccolte sui caduti. Dall’analisi delle fonti pubbliche sono state trovate prove dirette e indirette della morte di 56 membri della brigata fin dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina. La sorella di uno di loro ha detto alla Bbc di aspettarsi che siano molti di più. “Vi aspettate forse che ce lo dicano?”, ha commentato. Le maggiori perdite della brigata sarebbero avvenute con la ritirata da Lyman lo scorso weekend. I morti sono almeno nove, secondo quanto riferito alla Bbc dai loro familiari. “L’intera terza brigata degli Spetsnaz è stata buttata nella spazzatura, dentro il tritacarne”,

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Guerra, Russia: “Usa coinvolti nel conflitto”

”Estremamente pericolose”. Così il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha definito le dichiarazioni di Laura Cooper, vice Segretario del Pentagono, circa il possibile uso di armi americane da parte di Kiev per condurre attacchi contro la Crimea. Si tratta di ”una prova del diretto coinvolgimento degli Stati Uniti nel conflitto”, ha aggiunto Peskov. La decisione degli Stati Uniti di inviare più aiuti militari all’Ucraina “aumenta il pericolo di uno scontro militare diretto” tra Russia e Occidente, è l’avvertimento arrivato anche dall’ambasciatore russo negli Stati Uniti Anatoly Antonov, che ha definito gli aiuti una “minaccia immediata” per Mosca, descrivendo quindi gli Stati Uniti come “partecipanti al conflitto”. Gli Stati Uniti hanno annunciato altri 625 milioni di dollari in aiuti militari all’Ucraina. Il contributo statunitense in armi ha contribuito ad aiutare l’Ucraina contro le forze russe, dando modo alle truppe di Kiev di compiere progressi significativi nel nord-est e nel sud del paese nelle ultime settimane. L’ultimo invio statunitense include altri quattro

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Brigata Aosta in Libano, missione evacuazione

La Task Force Italair, è stata chiamata nelle scorse ore ad intervenire d’urgenza per effettuare una missione di evacuazione sanitaria, a favore di un Casco Blu di nazionalità non italiana, che versava in condizioni particolarmente critiche. Il paziente, dopo essere stato stabilizzato e imbarcato su elicottero AB-212 in configurazione CASEVAC (CASualty EVAcuation) dall’Air Medical Evacuation Team che opera insieme al personale di Italair, è stato trasportato all’ospedale Saint George di Beirut, dove è stato sottoposto a un delicato intervento neurologico d’urgenza. Grazie alla prontezza operativa degli equipaggi e del personale di supporto a terra del 58° Task Group Italair, è stato possibile prestare le necessarie cure specialistiche. L’evacuazione sanitaria d’urgenza costituisce uno dei principali compiti svolti dalla Task Force nel Sud del Libano. Ogni giorno dell’anno, 24 ore su 24, l’assetto CASEVAC della Task Force è pronto a decollare entro 30 minuti dall’allertamento, al fine di garantire la salvaguardia della vita umana a favore del personale civile e militare in

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Ue pronta a discutere price cap per energia

”L’Unione europea è pronta a discutere un tetto per il prezzo del gas per produrre elettricità”. Lo ha detto la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen intervenendo al Parlamento europeo riunito in plenaria per discutere gli ultimi sviluppi della guerra in Ucraina. Il presidente russo Vladimir ”Putin ha usato l’energia come arma, causando difficoltà economiche e sociali. Le misure che abbiamo messo in atto ci forniscono un primo cuscinetto di protezione. Ora faremo un passo avanti per affrontare l’aumento dei costi energetici”, ha detto von der Leyen. ”L’Unione europea non intende pagare qualsiasi prezzo per il gas” e suggerisce di ”puntare sull’acquisto comune del gas”. Un ”primo passo verso una riforma strutturale del mercato energetico”, ha dichiarato la presidente della Commissione europea. Von der Leyen ha denunciato ”una nuova escalation” della guerra in Ucraina puntando il dito contro ”la prima mobilitazione lanciata da Putin in Russia dalla seconda Guerra Mondiale”. Putin sta ”trattando centinaia di migliaia di giovani

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Zelensky: Avanziamo contro truppe Russia a sud

Volodimyr Zelensky ha annunciato “buone notizie” per l’Ucraina, sottolineando che le forze armate di Kiev stanno avanzando “rapidamente” contro le truppe russe nelle regioni meridionali. “L’esercito ucraino sta facendo un’avanzata abbastanza rapida e potente nel sud del nostro paese come parte dell’attuale operazione di difesa”, ha affermato il presidente dell’Ucraina nel video quotidiano serale in cui si rivolge alla nazione. “Soltanto questa settimana – ha aggiunto – decine di territori sono già stati liberati dal falso referendum russo: nella regione di Kherson, Kharkiv, Lugansk e Donetsk”. E molti villaggi, ha detto ancora elencandoli, sono stati “liberati dall’occupante e stabilizzati”, secondo i rapporti militari. “Questo è ben lungi dall’essere un elenco completo”, ha avvertito, dopo aver descritto la situazione come un “successo per l’esercito”. “I nostri combattenti non si fermano, quindi è questione di tempo prima di espellere l’occupante da tutte le nostre terre”, ha assicurato. “I successi delle nostre forze armate, tutti i successi nel restituire la libertà al nostro

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Corea del Sud e Usa lanciano 4 missili

Gli Stati Uniti e la Corea del Sud hanno lanciato quattro missili al largo della costa orientale della penisola coreana, secondo il Joint Chiefs of Staff della Corea del Sud. Il test è stato il secondo esercizio degli alleati in meno di 24 ore, dopo un provocatorio lancio di prova martedì mattina da parte della vicina Corea del Nord, che ha lanciato un missile balistico senza preavviso che ha sorvolato il Giappone in una significativa escalation del suo programma di test sulle armi. Gli Stati Uniti e la Corea del Sud hanno inizialmente risposto alla provocazione con un’esercitazione di bombardamento di precisione, che ha coinvolto un caccia F-15K sudcoreano che ha sparato due munizioni aria-superficie contro un bersaglio virtuale in un poligono di tiro a ovest della penisola coreana. Il lancio di oggi è stato effettuato con quattro missili Atacms, afferma la dichiarazione dei capi congiunti sudcoreani. Conosciute anche come Army Tactical Missile Systems, tali armi sono missili superficie-superficie che

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Al via ‘Italia domani per Comuni e Metropoli’

12 miliardi già stanziati ‘Italia Domani per i Comuni e per le Città Metropolitane’ è la nuova iniziativa promossa dalla presidenza del Consiglio dei ministri per comunicare sul territorio, con il coinvolgimento dei cittadini, la realizzazione dei progetti e degli investimenti del Piano nazionale di ripresa e resilienza per le aree urbane. Il progetto, sviluppato in collaborazione con l’Anci, prevede a livello locale la realizzazione di attività di comunicazione coordinate con le 14 Città Metropolitane, destinatarie di oltre 12 miliardi di euro di fondi già stanziati, di cui 4,5 attribuiti alle Amministrazioni metropolitane e 7,7 ai Comuni capoluogo.  Gli interventi finanziati da Italia Domani -ricorda Palazzo Chigi- riguardano la rigenerazione urbana e le periferie, il verde pubblico, musei e teatri, forestazione, le scuole dagli asili nido fino a mense e palestre, mobilità sostenibile come le misure per ciclabili, autobus e servizi digitali. Per raccontarli, verrà fornito alle Città un toolkit con materiale grafico e informativo caratterizzato da un’identità visuale comune,

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Petrolio, Opec+ produzione: previsioni di tagli

Petrolio, Opec+ discuterà strategia produzione per novembre: previsioni di tagli L’Opec+, il cartello petrolifero composto dalla maggior parte dei produttori non occidentali, definirà mercoledì a Ginevra la sua strategia di produzione per il mese di novembre, con la previsione di un taglio volto a stabilizzare i prezzi del petrolio. Il prezzo del greggio è sceso fino al 30% sui mercati spot da giugno, a causa dei timori di un’incombente recessione economica globale, e gli analisti del settore prevedono un chiaro segnale da parte del cartello.  Il taglio sarebbe inferiore alla decisione ufficiale, poiché alcuni produttori di petrolio, tra cui Angola, Nigeria e Russia, stanno già producendo meno di quanto stabilito negli accordi attuali, ha dichiarato Carsten Fritsch, analista di Commerzbank. “In questo senso, i tagli effettivi saranno più limitati rispetto a quanto scritto sulla carta”, ha detto Fritsch.  Secondo l’Agenzia Internazionale dell’Energia (Aie), ad agosto la produzione dei membri dell’Opec+ è stata inferiore di circa 3,4 milioni di barili al

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Iran, Alessia Piperno è nel carcere di Evin

Alessia Piperno, la trentenne italiana arrestata mercoledì scorso a Teheran, si trova rinchiusa nel carcere di Evin a nord della capitale iraniana. Lo confermano all’Adnkronos fonti informate. La struttura penitenziaria è tristemente nota perché usata dalle autorità iraniane per rinchiudere detenuti politici, oppositori e prigionieri di coscienza. A Evin è stato incarcerato, ad esempio, il noto regista Jafar Panahi, che con uno sciopero della fame aveva denunciato le disumane condizioni di detenzione alle quali sono sottoposti i detenuti. Nella sezione femminile del carcere è stata detenuta per sei anni anche Nazanin Zaghari-Ratcliffe, cittadina britannico-iraniana rientrata a Londra a marzo in seguito a un accordo tra l’Iran e la Gran Bretagna. Diverse sono le organizzazioni per la tutela dei diritti umani, tra cui Amnesty International, che hanno più volte acceso i riflettori sulle violenze in questo carcere. (Adnkronos)

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Iran, studentesse si tolgono hijab a scuola

”Una mossa senza precedenti”. Così la Bbc descrive le proteste di alcune studentesse iraniane che, da Karaj a ovest di Teheran a Shiraz nel sud dell’Iran, passando per la capitale e le città nord-occidentali di Saqez e Sanandaj, si sono tolte il velo islamico, l’hijab, unendosi alle proteste che stanno infiammando il Paese dopo la morte di Mahsa Amini, deceduta a 22 anni dopo essere stata arrestata dalla polizia morale a Teheran con l’accusa di aver indossato male il velo. Alcune lo hanno fatto all’interno della loro scuola, altre manifestando davanti all’istituto. In un filmato verificato dalla Bbc si vedono numerose studentesse in uniforme scolastica e zaino in spalla a Karaj che sventolano in aria il loro hijab e intonano slogan contro le autorità religiose. Le adolescenti hanno poi costretto un funzionario locale a lasciare la loro scuola, che si trova a ovest di Teheran, al grido di ”vergognati!”, spiega la Bbc. Nella città di Shiraz, nel sud dell’Iran, decine

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Forze Kiev avanzano: liberati 4 villaggi

L’esercito di Kiev ha reso noto di aver liberato quattro insediamenti nella regione del Kherson: i villaggi di Davydiv Brid, Starosill, Arkhangelsk e Velika Oleksandrivka. “Gloria all’Ucraina! Gloria ai marines! – hanno scritto sui social i militari ucraini – Oggi, 4 ottobre, Davydiv Brid è stato liberato dai russi grazie alle forze della 35a brigata separata di marines. Appendiamo solennemente una bandiera gialla e blu su Davydiv Brid”. L’esercito ucraino ha postato anche video che facevano riferimento alla liberazione di altri insediamenti nella regione di Kherson, quelli di Starosill, Arkhangelsk e Velika Oleksandrivka. Il capo dell’amministrazione filo-russa di Kherson, Sergei Vladimirovich, è stato inserito dal governo britannico nella lista di individui sotto sanzioni. La regione di Kherson, di cui Mosca ha rivendicato l’annessione, è solo parzialmente controllata dalle forze russe. L’esercito ucraino ha compiuto progressi significativi in questa regione negli ultimi giorni, conquistando diversi villaggi. (Adnkronos)

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Nucleare, la minaccia russa e il modello francese

Quando si parla di nucleare, in genere, si fa una grande confusione. E la prima distinzione, sostanziale, va fatta fra la minaccia di impiego delle armi nucleari da parte della Russia nel conflitto contro l’Ucraina e la produzione di energia nucleare, come avviene in diversi Paesi, a partire dalla Francia. Per semplificare, le bombe atomiche, siano tattiche o strategiche, non hanno nulla a che vedere con le centrali nucleari. Gli esperti aggiungono che quando si parla di ordigni si parla dell’uranio 235 e quando si parla delle centrali dell’uranio 238. Due materie prime diverse. Quindi si può essere pro o contro il nucleare, come tecnologia per produrre energia, lasciando da parte la follia dell’impiego di armi nucleari. Usciti dall’equivoco di fondo, si può entrare nel dibattito che riguarda la possibilità o meno di un ritorno al nucleare. E il caso della Francia offre spunti di riflessione interessanti. Si è trasformata, più o meno da un anno a questa parte, da

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Tutte le opzioni del rischio escalation nucleare

Un test nucleare ai confini dell’Ucraina? Un’arma nucleare nel mar Nero? Un test per il siluro nucleare Poseidon? Mentre la Russia perde terreno in Ucraina e manda allo stesso tempo segnali di una possibile escalation nucleare, il Times scrive che il presidente russo Vladimir Putin intende dimostrare la sua determinazione a usare armi di distruzione di massa effettuando un test nucleare al confine con l’Ucraina. Secondo il giornale si ritiene che la Nato abbia già avvertito i suoi Paesi membri. Il quotidiano riferisce che i timori di una escalation sono cresciuti ieri con le notizie di un treno gestito dalla divisione nucleare russa diretto verso l’Ucraina. Konrad Muzyka, un analista polacco della difesa, dice che il treno è stato avvistato nel centro della Russia ed è collegato al 12esimo direttorato del ministero della Difesa russo “responsabile per le munizioni nucleari, il loro stoccaggio, trasporto e consegna alle unità”. Un’alta fonte di difesa citata dal Times ritiene tuttavia che una più

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Corea del Nord, Kim e i missili

Ancora una provocazione dalla Corea del Nord, mentre crescono i timori per i preparativi di un possibile test nucleare, che sarebbe il settimo nella storia della Corea del Nord, il primo dal settembre 2017. Pyongyang ha lanciato verso il Giappone un missile balistico a raggio intermedio (Irbm) da Mupyong-ri nella provincia settentrionale nordcoreana di Jagang, il primo lancio di un Irbm in otto mesi, come sottolinea l’agenzia sudcoreana Yonhap. Si tratta, evidenzia la giapponese Kyodo, del quinto lancio in dieci giorni con Pyongyang che ha intensificato le provocazioni dopo la visita della vice presidente degli Stati Uniti, Kamala Harris, in Corea del Sud e nella zona smilitarizzata al confine tra le due Coree. La Bbc scrive di quella che sembra un’escalation deliberata per attirare l’attenzione di Tokyo e Washington. Secondo lo Stato Maggiore di Seul, il missile ha raggiunto un’altitudine di 970 chilometri e una distanza di 4.500 chilometri. Il ministro della Difesa del governo di Tokyo, Yasukazu Hamada, ha

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Times: “Putin pensa a test nucleare al confine”

Il presidente russo Vladimir Putin intende dimostrare la sua determinazione ad usare armi di distruzione di massa effettuando un test nucleare al confine con l’Ucraina. Lo scrive oggi il Times, secondo il quale ritiene si che la Nato abbia già avvertito i suoi paesi membri. Ieri, generale in pensione ed ex capo della Cia, David Petraeus, avvertito che le potenze occidentali avrebbero dovuto prendere sul serio le minacce sulle armi nucleari della Russia.”Solo per darvi un’ipotesi” nel caso “penso che risponderemmo eliminando ogni forza convenzionale russa che possiamo vedere e definire sul campo di battaglia in Ucraina e anche in Crimea ogni nave nel Mar Nero”, ha spiegato Petraeus. Procede intanto spedito la procedura per la formalizzazione dell’annessione delle quattro regioni del sud est dell’Ucraina alla Federazione russa. Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha anticipato che il Presidente Putin dovrebbe “con ogni probabilità” firmare oggi le leggi appena approvate dal Parlamento (ieri la Duma, oggi il Consiglio della Federazione).

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Iran, “Mahsa sarei potuta essere io”: il post di Alessia

(Adnkronos) – Mahsa Amini “sarei potuta essere io, o la mia amica Hanieh, o una di quelle donne che ho incontrato durante questo viaggio. Hijab in Iran non è sinonimo di religione, bensì è sinonimo di governo”. E’ quanto scriveva Alessia Piperno, la ragazza romana arrestata in Iran, in uno dei suoi ultimi post su Instagram in cui sottolineava che “ogni donna deve privarsi della sua femminilità, nascondere quei bei lineamenti del volto e le forme del proprio corpo, per non rischiare di finire in prigione, o peggio ancora, di essere frustata per 70 volte. Sono cresciuta credendo che queste cose accadevano in una terra lontana dalla mia, e che non mi avrebbero mai toccata. Ma ora che sono qui da più di due mesi, mi sento parte di tutto ciò, mi sento parte di queste ragazze che lottano per i loro diritti”. Alessia Piperno sarebbe entrata nel Paese a luglio con altri turisti, un polacco, un francese e anche

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Russia, annessioni: il Cremlino non fissa i confini

(Adnkronos) – La Russia ha annunciato l’annessione dei territori sottratti all’Ucraina dopo i referendum ‘farsa’ non riconosciuti dalla comunità internazionale. I confini delle regioni, però, non sono chiari, come ammette il Cremlino. Secondo il portavoce Dmitry Peskov, le autoproclamate repubbliche di Donetsk e Luhansk fanno parte della Russia entro i confini del 2014. Nelle regioni di Kherson e Zaporozhzhia, però, la questione dei confini sarà risolta nel corso di un’ulteriore confronto con la popolazione. Interrogato dai giornalisti, riferisce l’Interfax, Peskov non scioglie i nodi. “A Kherson e Zhaporzhzhia continueremo a consultarci con la popolazione” sui confini, ha detto Peskov. Alla domanda se le aree di queste regioni che sono sotto il controllo di Kiev vengano considerate russe dal Cremlino, il portavoce ha risposto: “Non ho altro da aggiungere ora”. Quando è stato chiesto in che modo verrà consultata la popolazione sui confini, Peskov ha detto di non poter rispondere ma che tutto dipenderà dalla volontà degli abitanti dei territori. Neanche

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Brasile, per Lula se vince sarà difficile governare

Se Luiz Inacio Lula da Silva riuscirà a imporsi al ballottaggio di fine mese, mantenendo il vantaggio registrato ieri, sarà comunque quanto mai difficile per lui governare. Questo perché il Partido Liberal di Javier Bolsonaro diventa il primo partito del Congresso brasiliano, conquistando 99 dei 513 seggi. Anche al Senato ha conquistato 13 seggi, garantendosi anche qui la maggioranza insieme ai 12 degli alleati di Unión Brasil. Dunque con una maggioranza così conservatrice in entrambe le Camera, quella di Lula sarà una strada tutta in salita. Tra i nuovi senatori vi sono diversi ex ministri di Bolsonaro, compreso l’ex ministro della Giustizia, Sergio Moro, che è stato il giudice che ha condannato Lula per corruzione nel 2017, dichiarato poi “non imparziale” dalla Corte Suprema quando annullò le condanne dell’ex presidente. Il Partito dei Lavoratori di Lula, in coalizione con i Verdi e il Partito comunista, ha ottenuto 80 deputati, 12 in più rispetto alla precedente legislatura. (Adnkronos)

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Russia: “Elite ammette possibilità sconfitta”

Le élite in Russia iniziano ad ammettere la possibilità di una sconfitta in Ucraina, scrive l’analista Tatyana Stanovaya, del centro R-Politik, in un lungo articolo per Carnegie Russia, sottolineando che questo scenario “apre la questione della disponibilità della classe dirigente a rimanere al fianco di Putin fino alla fine amara, soprattutto di fronte alla minaccia crescente dell’uso di armi nucleari”, un elemento quest’ultimo da cui dissentono perfino “stretti collaboratori di Putin”. “Fino a poco tempo fa, sembrava che malgrado aspettative fosche e mugugni le élite e i tecnocrati non avrebbe abbandonato il Presidente, qualsiasi fosse il costo della vittoria. Ma ora lo scenario è cambiato”. “Fino a settembre la classe dirigente aveva scelto pragmaticamente di sostenere Putin come garante contro la sconfitta. Ma le cose ora si sono sviluppate in modo che ora chi ha posizioni di responsabilità deve scegliere fra diversi scenari di sconfitta. E questo rende Putin più vulnerabile”, sottolinea. Già a febbraio, dopo l’inizio dell’operazione militare speciale

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Russia, Mosca stoppa Kadyrov su armi nucleari

Mosca prenderà decisioni basate su “valutazioni obiettive ed equilibrate” nella guerra tra Russia e Ucraina. E’ la posizione del Cremlino dopo l”invito’ del leader ceceno Ramzan Kadyrov a considerare l’uso di armi nucleari. “In questo momento così carico di tensione i leader delle regioni hanno l’autorità per esprimere le loro opinioni e per fare valutazioni. Sono dopo tutto i leader di intere regioni russe. Ramzan Kadyrov in particolare sin dall’inizio dell’operazione militate speciale ha contribuito molto alla campagna e continua a farlo, ma anche nei momenti difficili, le emozioni devono essere escluse dalle valutazioni. Quindi preferiamo mantenere valutazioni obiettive ed equilibrate”, ha dichiarato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. Il Presidente della Cecenia aveva chiesto l’adozione di “misure più drastiche, fino alla dichiarazione della legge marziale nelle regioni di confine e l’impiego di testate nucleari a carica bassa”. Le basi per l’impiego di armi nucleari di qualsiasi tipo, ha ribadito Peskov, sono spiegate dalla dottrina militare russa, vale a dire,

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Bonomi: “Tetto a prezzo non solo a quello russo”

Un tetto al prezzo del gas, “non solo a quello importato dalla Russia, ma a tutto il gas, chiunque ne sia il fornitore”. Lo ha chiesto il presidente di Confindustria Carlo Bonomi dal palco dell’assemblea generale dell’Unione degli industriali della provincia di Varese. “A maggior ragione – ha aggiunto – nella situazione in cui ci troviamo, con il gas russo che sta venendo meno ai nostri Paesi non per le sanzioni europee, ma perché è la Russia stessa a voler esercitare l’arma del ricatto sui nostri Paesi per il prossimo inverno”. Secondo Bonomi c’è bisogno della “sospensione del mercato Ets, che collegato ai prezzi energetici vede il costo della tonnellata CO2 aver raggiunto cifre impossibile. Riteniamo assurdo che fondi speculativi possano operare su questo mercato. Serve un indice diverso per Ttf olandese”, ha detto raccogliendo gli applausi della platea. Bonomi, “Superare veti Germania e Olanda o si rischia di devastare idea di Europa comune” “Sull’energia l’Italia da sola non ce

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Russia, la tv scopre la guerra ‘reale’

Il silenzio delle televisioni in Russia sulla sconfitta di Lyman non nasconde il principio di realtà, che inizia a farsi strada anche sui canali ufficiali, per cui – e a parlare in questi termini è stato ieri sera Vladimir Solovyov – nell’immediato futuro “non bisogna aspettarsi buone notizie”. Chi ammette l’esistenza di problemi al fronte li attribuisce esclusivamente alle armi di ultima generazione che la Nato invia alle forze di Kiev, rispettando alla lettera la nuova narrazione della leadership. Su Perviy Kanal il corrispondente di guerra Dmitry Kulko ha rovesciato la realtà e spiegato che “nell’ultimo mese, da quando Kiev ha annunciato la sua offensiva su Lysychansk, la linea del fronte di 20 chilometri si è trasformata in un cimitero per i combattenti ucraini”. L’inviato di Ntv, Anatoly Mayorov, ha citato Lyman, ma in termini vaghi. “Kiev ha inviato le sue unità più capaci nel massacro di Lyman, dove siamo stati costretti a ritirarci su posizioni differenti per la minaccia

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Russia, Farnesina convoca ambasciatore Razov

“Revocare atti illeciti e ritirare forze” Ferma condanna dei referendum farsa, richiesta d’immediato ritiro russo dall’Ucraina. Il Segretario Generale della Farnesina, Ambasciatore Ettore Francesco Sequi, ha convocato questa mattina al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale l’Ambasciatore russo Sergey Razov, nel contesto di un’azione coordinata con i partner dell’Unione Europea.   L’Italia “esorta le autorità russe a revocare questi atti illeciti e a ritirare le forze russe immediatamente, completamente e senza condizioni le forze russe dal territorio ucraino”, ha detto l’Ambasciatore Sequ a Razov, esprimendo “la più ferma condanna per i referendum farsa nelle quattro regioni” ucraine illegalmente condotti dalla Federazione Russa. Si tratta di “consultazioni che Mosca ha condotto in maniera illegale in violazione di ogni norma del diritto internazionale”. Sequi ha spiegato di aver convocato l’ambasciatore nel quadro di “un’azione coordinata con altri partner ue” per mandare a Mosca “un segnale comune, fermo è inequivocabile”.   Secondo Sequi “con le sue azioni la Russia mette gravemente

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Russia, Putin riconosce errori in mobilitazione

Riconoscendo tempestivamente l’esistenza di problemi nella ‘mobilitazione parziale’ della Russia per la guerra in Ucraina, il presidente Vladimir Putin ne ha di fatto rivelato il cattivo funzionamento. Lo scrive l’intelligence britannica, nell’ultimo rapporto sulla situazione divulgato dal ministero della Difesa di Londra. “Il 29 settembre 2022 – vi si legge – il presidente Putin si è rivolto al suo Consiglio di sicurezza nazionale in merito alla ‘mobilitazione parziale’ che aveva annunciato il 21 settembre. Putin ha dichiarato: ‘Durante questa campagna di mobilitazione vengono sollevate molte domande e dobbiamo correggere prontamente i nostri errori e non ripeterli’”. “L’insolitamente rapido riconoscimento dell’esistenza di problemi da parte di Putin – si legge ancora – mette in evidenza le disfunzioni nella mobilitazione durante la sua prima settimana. È probabile che i funzionari locali non siano chiari sulla portata esatta e sulla logica della campagna. Quasi sicuramente hanno arruolato del personale che esula dalle caratteristiche indicate da Putin e dal ministero della Difesa. E mentre

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Iran, Khamenei: “Morte Mahsa triste incidente”

“Proteste organizzate da Usa e Israele” “Un triste incidente”. Così la Guida suprema della Repubblica islamica dell’Iran, il Grande Ayatollah Ali Khamenei, ha definito la morte di Mahsa Amini, deceduta a 22 anni a Teheran dopo essere stata arrestata dalla polizia morale con l’accusa di non aver indossato correttamente il velo islamico, l’hijab. “Ho il cuore profondamente spezzato” per la morte di Mahsa, ha aggiunto Khamanei nel suo primo discorso pubblico dallo scoppio della rivolta lo scorso 17 settembre. Ma qualcuno, ha sottolineato, dopo quanto accaduto “ha causato una situazione di insicurezza per le strade” e sono state organizzate delle “rivolte”.  Khamenei, punta quindi il dito contro gli Stati Uniti e Israele. E accusa Washington e Tel Aviv di aver organizzato le manifestazioni esplose in almeno 140 città iraniane dopo la morte di Mahsa. ”Le rivolte in Iran sono state organizzate dagli Stati Uniti e dal regime sionista”, ha detto Khamene, che ha poi espresso sostegno alle forze della sicurezza

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Analista russo: “Uso armi nucleari non escluso”

(Adnkronos) – L’analista russo Andrei Kortunov, direttore generale del Russian International Affairs Council (Riac), non esclude l’impiego, da parte della Russia, di armi nucleari. “Mi piacerebbe molto che non fosse possibile, ma non posso permettermi questo lusso”, ha affermato in un’intervista al programma di Lucia Annunziata ‘Mezz’ora in più’. “La leadership russa ha dimostrato di essere pronta a una escalation. C’è molta ambiguità sull’uso delle armi nucleari. Penso che siano una sorta di ultima ratio, l’ultima argomentazione nel caso in cui la Nato interferisca direttamente nel conflitto”, ha aggiunto. “Magari la mobilitazione parziale è un segnale indiretto che il Cremlino vuole considerare una escalation diversa, non con l’uso di armi nucleari ma portando sul terreno forze umane. Ma il pericolo dell’uso delle forze nucleari rimane sempre. Magari per incidente, per errore, soprattutto se l’assistenza militare Occidentale all’Ucraina dovesse aumentare”. In merito alle recenti parole di Henry Kissinger, sulla distruzione della Russia nel caso di uso, da parte sua, di armi

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