POLITICA

M5S, Conte dimezza voti e canta vittoria

(Adnkronos) – “La cosa straordinaria è che Conte è riuscito a far passare il dimezzamento della percentuale del M5S -dal 33 delle politiche del 2018 al 15 attuale- come una vittoria, con ben 7 milioni di voti in meno. Il suo è il M5S che ha perso più in assoluto, probabilmente alimentando anche un’astensione record. Oggi il suo è un partito personale, dove c’è il culto del leader, è l’antitesi del M5S che partiva dai temi e traeva dalla Rete la sua forza, anche puntando su persone sconosciute e sulle loro competenze. Ora invece il M5S è il classico partito personale, esattamente come quello di Meloni o Berlusconi. Ma quando leghi un progetto politico a una persona questa può esserne la forza ma anche la sua più grande debolezza. Ecco perché Gianroberto Casaleggio aveva creato un Movimento leaderless”. A dirlo all’Adnkronos è Enrica Sabatini, ‘lady Rousseau’ come recita il titolo del suo libro sul M5S, ex esponente di peso del

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Ecco gli eletti Pd, tra conferme e new entry

(Adnkronos) – Molte conferme di uscenti, qualche ritorno in Parlamento dopo aver saltato un giro e diverse new entry tra giovani ed esponenti dei territori. La nuova geografia dei gruppi Pd di Camera e Senato si va delineando. Mancano alcuni nomi visto che big, come Enrico Letta, sono stati eletti da più parti e, da regolamento, verrà loro assegnato il seggio dove la lista ha ottenuto la percentuale più bassa. I ‘CONFERMATI’ A MONTECITORIO – Partendo da Montecitorio e dalle conferme tornano alla Camera dei deputati Anna Ascani, Laura Boldrini, Chiara Braga, Enza Bruno Bossio, Luciano D’Alfonso (che trasloca dal Senato), Piero De Luca, Paola De Micheli, Piero Fassino, Federico Fornaro, Chiara Gribaudo, Lorenzo Guerini, Marco Lacarra, Mauro Laus (anche per lui trasloco da palazzo Madama), Enrico Letta, Marianna Madia, Claudio Mancini, Matteo Mauri, Matteo Orfini, Andrea Orlando, Ubaldo Pagano, Giuseppe Provenzano, Lia Quartapelle, Debora Serracchiani, Roberto Speranza, Nico Stumpo, Alessandro Zan, Andrea De Maria, Roberto Morassut. E A PALAZZO

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Gas, lettera Italia e altri 12 Paesi a Ue per tetto

(Adnkronos) – L’Italia e altri 12 Paesi Ue scrivono una lettera alla Commissione europea per chiedere di stabilire un tetto al prezzo di tutte le importazioni di gas sul mercato comunitario e non solo su quello proveniente dalla Russia, al fine di “attenuare la pressione inflazionistica” e fornire un quadro preciso “nel caso di possibili tagli alle forniture”. Oltre all’Italia, la lettera, elaborata su iniziativa del Belgio, è firmata dai ministri dell’Energia di Spagna, Portogallo, Grecia, Polonia, Italia, Malta, Romania, Croazia, Lituania, Slovenia, Slovacchia, Lettonia. In essa si sollecita alla Commissione la presentazione di una proposta sul tetto al prezzo del gas nell’Ue, “non limitato a giurisdizioni specifiche”, in vista del Consiglio dell’energia del prossimo 30 settembre, per poi elaborare una proposta legislativa. I 13 Paesi chiedono inoltre che tale norma sia disegnata in modo tale da “garantire la sicurezza delle forniture e il libero flusso di gas all’interno dell’Europa”, riducendone al contempo la domanda. Gli Stati membri propongono inoltre

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Elezioni 2022, de Magistris: “Inizio straordinario”

(Adnkronos) – Il nostro è stato un “inizio straordinario”, abbiamo “dato il massimo”, però non c’era lo “spazio per andare oltre”, ma siamo “stati dei visionari”, e anche se “il risultato è stato al di sotto del nostro auspicio” per via del poco “tempo necessario a farsi conoscere”, noi “non molleremo”, costruiremo un “campo aperto” e saremo “determinanti nella sconfitta delle destre”. E’ l’analisi che l’ex pm ed ex sindaco di Napoli Luigi de Magistris traccia con l’AdnKronos a due giorni dall’esito delle elezioni che ha visto Unione Popolare, di cui de Magistris è portavoce, attestarsi all’1,43% alla Camera e all’1,36% al Senato. “Unione Popolare – esordisce de Magistris – nasce meno di due mesi fa come lista elettorale, quindi per noi è un risultato importante essere arrivati alle elezioni, perché non era scontato riuscire in pochi giorni a mettere insieme realtà anche diverse, soprattutto mettere insieme una lista di cui sono assolutamente orgoglioso e che ritengo, dal punto di

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Totoministri, Lega e Pd: i favoriti dai bookmaker

(Adnkronos) – All’indomani della vittoria delle elezioni del centrodestra, cominciano a circolare ipotesi sulla squadra di Governo di Giorgia Meloni, che con ogni probabilità sarà la prima premier donna in Italia. Al ministero dell’Economia, riporta Agipronews, potrebbe andare Cesare Pozzi, favorito a 1,60 secondo Oddsdealer.net, fornitore di quote per i bookmaker internazionali. Dietro di lui Luigi Buttiglione (a 3,50) e Fabio Panetta (a 5,20). Il risultato elettorale vede la Lega fortemente ridimensionata, ma per i bookmaker il leader Matteo Salvini rimane in lista per un ministero-chiave, quello degli Interni, a quota 1,90, davanti a due fedelissimi di Fratelli d’Italia come Adolfo Urso (a 3,10) e Ignazio La Russa (a 3,90). Lega avanti anche nelle quote per il ministro della Giustizia, con Giulia Bongiorno a 1,80 davanti a Marcello Pera (a 2,90) e a Carlo Nordio (a 5 volte la scommessa). Per gli Esteri circola il nome di Franco Frattini (a 1,82), seguito in lavagna da Elisabetta Belloni a 2,27, con

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Renzi: “Già mi chiedono di far cadere governo…”

(Adnkronos) – “Ho ricevuto tra ieri e oggi già quasi 700 inviti/email soprattutto di giovanissimi che mi chiedono di far cadere il governo: ragazzi, capisco che è diventata la mia specialità, ma prima di buttare giù il governo bisogna che almeno lo facciano!”. Lo scrive Matteo Renzi, leader di Italia Viva, dopo le elezioni politiche 2022 che hanno decretato il trionfo di Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia. “Con la destra, dunque, al massimo rischiamo il portafogli, perché io li ritengo incapaci di governare (e spero di essere smentito)”, scrive tra l’altro il leader di Iv che nella sua enews poi aggiunge: “La destra italiana non è fascista. Va respinta questa narrazione, non c’è alcun rischio democratico nel nostro Paese. Ieri l’ho detto alla Cnn e lo dico a tutti i numerosi interlocutori internazionali che incontro anche qui: non c’è alcun rischio per la democrazia con Meloni premier. E lo dice chi si sta attrezzando per fare opposizione, dura ma civile”.

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Washington Post ‘apre’ a Meloni: “Paure esagerate”

(Adnkronos) – Le paure in Europa e Stati Uniti nei confronti di Giorgia Meloni, per “i legami storici del suo partito con il neofascismo e per le lodi al premier ungherese Viktor Orban sono esagerate, ma nessuno dovrebbe sottovalutare il desiderio della leader populista per cambiamenti politici ed economici significativi”. In un lungo editoriale dedicato al voto in Italia, il Washington Post ‘apre’ a Giorgia Meloni, sottolineando anzitutto che “l’Italia non è l’Ungheria, ha media fortemente liberi ed è una democrazia occidentale da quasi 80 anni”. “Inoltre – sostiene il quotidiano americano – il partito della Meloni non ha mai intrapreso una crociata contro la democrazia liberale come hanno fatto Mussolini o anche Orban. Fdi non vuole porre fine alla democrazia, vuole rispettare le tradizioni nazionali dell’Italia e ripristinare le libertà economiche del Paese”. Forte del 26% ottenuto alle elezioni, Meloni “ha tutti gli incentivi per discostarsi dal recente passato italiano”. “Farlo non sarà facile”, riconosce il “Washington Post”, secondo

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Pnrr, Ue verso ok a seconda rata da 21 miliardi

(Adnkronos) – La Commissione europea è pronta a dare il via libera alla seconda rata di finanziamenti per l’Italia da 21 miliardi di euro dal Recovery fund. Da Bruxelles sta per arrivare la valutazione preliminare positiva della richiesta avanzata da Roma a fine giugno, che certifica il raggiungimento dei 45 obiettivi previsti nel Pnrr per il primo semestre del 2022. La Commissione europea valuta attentamente la capacità del governo e delle Amministrazioni centrali e locali di rispettare gli impegni presi sia in termini quantitativi (obiettivi) sia qualitativi (traguardi), evidenziando i passi significativi compiuti nell’attuazione del Pnrr. In particolare, informa Palazzo Chigi, entro il 30 giugno 2022 sono state realizzate importanti riforme come quella che introduce la nuova sanità territoriale, il completamento della riforma della pubblica amministrazione, le norme in materia di appalti pubblici e le riforme per il sistema dell’istruzione. Tra gli investimenti, sono stati assegnati i fondi per le riqualificazioni e valorizzazione dei territori, per il rilancio dei borghi

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Reddito cittadinanza, i dati di agosto

Importo medio 549 euro Ad agosto i nuclei beneficiari di Reddito di cittadinanza e della Pensione di cittadinanza sono stati 1,18 milioni in totale (1,06 milioni RdC e 119mila PdC), con 2,51 milioni di persone coinvolte (2,38 milioni reddito di cittadinanza e 134mila Pensione di cittadinanza, e un importo medio erogato a livello nazionale di 549 euro (580 euro per il RdC e 275 euro per la PdC). E’ quanto rileva l’Inps nell’osservatorio su reddito e pensione di cittadinanza.   L’importo medio varia sensibilmente con il numero dei componenti del nucleo familiare e va da un minimo di 453 euro per i nuclei costituiti da una sola persona a un massimo di 734 euro per le famiglie con cinque componenti, rileva inoltre l’Inps. La platea dei percettori di reddito di cittadinanza e di pensione di cittadinanza è composta da 2,2 milioni di cittadini italiani, 221mila cittadini extra comunitari con permesso di soggiorno Ue e 88mila cittadini europei.  Per i nuclei

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Montecitorio ‘apre’ ai nuovi deputati dal 10/10

I deputati della XIX legislatura potranno svolgere i primi adempimenti amministrativi presso palazzo Montecitorio a partire da lunedì 10 ottobre 2022, dalle 15 alle 21, e nei giorni successivi fino a venerdì 14 ottobre, dalle 9 alle ore 20. Lo annuncia la Camera dei deputati. L’accesso dei deputati avrà luogo dall’ingresso di piazza Montecitorio, dove saranno accolti dagli assistenti parlamentari. I deputati potranno quindi recarsi al Centro per i primi adempimenti, allestito nella sala del Mappamondo (IV piano). A partire da lunedì 17 ottobre 2022 gli adempimenti amministrativi potranno essere svolti presso il Centro servizi ubicato al piano aula di palazzo Montecitorio, al quale è possibile sin d’ora rivolgersi per ogni informazione. Gli adempimenti consistono, in particolare: a) nell’acquisizione della fotografia e della firma autografa; b) nella registrazione dei dati anagrafici; c) in talune comunicazioni relative alle prerogative parlamentari; d) nelle operazioni per il rilascio del tesserino per le votazioni elettroniche; e) nel rilascio del codice di attivazione dei servizi

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Prezzi benzina oggi ancora in lieve calo

Prezzi dei carburanti alla pompa ancora in lieve calo, con la benzina self in media nazionale sotto 1,66 euro/litro e il diesel a 1,76. Stando alla consueta rilevazione di Staffetta Quotidiana, questa mattina Tamoil ha ridotto di un centesimo al litro i prezzi consigliati di benzina e gasolio. Queste sono le medie dei prezzi praticati comunicati dai gestori all’Osservatorio prezzi del ministero dello Sviluppo economico ed elaborati dalla Staffetta, rilevati alle 8 di ieri mattina su circa 15mila impianti: benzina self service a 1,658 euro/litro (-3 millesimi, compagnie 1,659, pompe bianche 1,655), diesel a 1,762 euro/litro (-3, compagnie 1,763, pompe bianche 1,759). Benzina servito a 1,805 euro/litro (-1, compagnie 1,847, pompe bianche 1,719), diesel a 1,905 euro/litro (-1, compagnie 1,947, pompe bianche 1,820). Gpl servito a 0,792 euro/litro (invariato, compagnie 0,797, pompe bianche 0,786), metano servito a 3,048 euro/kg (-3, compagnie 3,233, pompe bianche 2,897), Gnl 3,232 euro/kg (+8, compagnie 3,370 euro/kg, pompe bianche 3,128 euro/kg). Questi sono i prezzi

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Per Russia, soldati sono carne da cannone

“La Russia spinge i propri soldati verso la morte. La mobilitazione serve solo a fornire carne da cannone ai comandanti”. Volodymyr Zelensky, presidente dell’Ucraina, nel consueto messaggio serale affidato a Telegram torna a esprimersi sulla mobilitazione ordinata da Vladimir Putin: la Russia punta a richiamare almeno 300.000 riservisti per la guerra contro Kiev. “Nonostante l’evidente insensatezza della guerra per la Russia e la perdita di iniziativa degli invasori, il comando dell’esercito russo spinge” i soldati “ancora verso la morte. I continui tentativi dell’offensiva russa nella regione di Donetsk passeranno sicuramente alla storia delle guerre come uno dei più cinici omicidi dei propri soldati”, dice Zelensky. “Quando assistiamo a tutto questo, quando vediamo questi attacchi, ci rendiamo conto una volta ancora che la mobilitazione russa sia un semplice tentativo di fornire ai comandanti sul terreno un flusso costante di ‘carne da cannone’. Semplicemente, non c’è altro significato nella mobilitazione russa”, afferma ancora. Secondo Zelensky, i russi “si sono resi conto che

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S&P: “Per nuovo governo scelte difficili”

(Adnkronos) – “Un momento difficile per l’economia italiana ed europea” è quello che si troverà ad affrontare il nuovo governo italiano che nascerà dopo le elezioni che hanno portato il centrodestra all’affermazione. E’ la valutazione fatta da S&P nel bollettino rilasciato dopo il voto di ieri. “Il nuovo governo italiano deve affrontare scelte difficili tra la recessione europea e l’alto debito”, sottolinea S&P, spiegando che “sulla scia dell’aumento dei prezzi dell’energia e dell’indebolimento della domanda globale, S&P Global Ratings prevede una lieve recessione in Italia il prossimo anno con una previsione del Pil in contrazione dello 0,1% prima di una ripresa dell’1,5% nel 2024”. L’agenzia di rating S&P non prevede “rischi fiscali immediati dalla transizione al nuovo governo”. “La nostra previsione di base è che il nuovo governo – si legge nel bollettino emesso a seguito del voto – metta a punto la legge di bilancio 2023 entro la fine di ottobre e la sottoponga al parlamento a novembre, fatti

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Pd, Letta resta da ‘traghettatore’

Si va a congresso ma sì o no a Conte divide   (Adnkronos) – Prima della conferenza stampa stamattina Enrico Letta ha incontrato lo stato maggiore Pd. Una riunione in cui “non sono volati coltelli, né ci sono state porte sbattute o recriminazioni”, dicono quasi con un certo stupore dal Nazareno. Piuttosto la consapevolezza unanime della necessità di mettere in campo un nuovo Pd. La valutazione comune è stata quella intanto di accelerare i tempi del Congresso. A novembre ci sarà un’assemblea nazionale per far partire il percorso che, comunque viste le regole dem, sarà lungo e non finirà prima della primavera prossima.   E poi c’è stata anche una riflessione su come arrivarci al congresso e, a quanto si riferisce, diversi big dem – a partire da Dario Franceschini e Lorenzo Guerini – avrebbero chiesto a Letta di restare per accompagnare il Pd “in un percorso ordinato”. Letta, dicono i suoi, non ha insistito per restare. Anzi alcuni dei

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Centrodestra lavora a squadra di governo: i nomi

(Adnkronos) – Il giorno dopo il centrodestra riflette sulla larga vittoria. E, anche se nessuno lo dice ufficialmente, già guarda alla composizione del futuro governo, tenendo conto dei nuovi equilibri interni ‘capovolti’ dall’esito delle urne con il 26% di Giorgia Meloni, mentre la Lega crolla al 9% e Forza Italia si ferma all’8%. Numeri alla mano, la parte da leone spetta ai meloniani, che potranno riempire le caselle principali dei ministeri, a cominciare da quelli chiave, come Economia, Affari esteri, Viminale e Difesa, che, di solito, vengono attenzionati dal Colle. Da FdI potrebbero arrivare il Guardasigilli, ovvero l’ex pm Carlo Nordio, e il prossimo ministro delle Riforme costituzionali, ovvero l’ex presidente del Senato, Marcello Pera, neo-eletto a palazzo Madama dopo la chiamata della Meloni, che lo vorrebbe artefice della delicata riforma in chiave semi-presidenzialista della Repubblica. Rumors danno dentro all’esecutivo per la loro esperienza e competenze l’attuale presidente del Copasir Adolfo Urso, e Fabio Rampelli, già vicepresidente della Camera, che

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Salvini: “Pensiamo al governo”.

Ma base raccoglie firme per congresso   (Adnkronos) – “Oggi commentiamo un dato che evidentemente non mi soddisfa, è chiaro che stare all’opposizione ha fruttato e Giorgia Meloni l’ha fatto bene. Guardiamo avanti”. Cerca di vedere il bicchiere mezzo pieno il leader della Lega, Matteo Salvini, dopo la clamorosa sconfitta elettorale della Lega. “Avremo circa 100 eletti”, assicura. Il capo della Lega non riesce a pronunciare la parola sconfitta, preferendo guardare al governo che verrà “di cui sarò protagonista in prima persona”.   Ma la soglia psicologica del 10% non raggiunto dalla Lega – con il leader che aveva detto che avrebbe voluto almeno confermare il quasi 18, delle scorse elezioni politiche, quelle del 2018 – ha messo sottosopra il mondo leghista. Le chat del partito sono ‘silenziate’, con pochi che ci mettono la faccia. Ex leghisti di primo piano, come Roberto Castelli, già ministro della Giustizia scuotono la testa: “Aspettiamo di vedere i dati dei territori, del nord”, ma

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Conte: Letta sconfitto non cerchi capro espiatorio

“Letta oggi ha puntato il dito contro di me in modo esplicito e univoco. Credo che quando c’è una sconfitta, un leader non debba cercare capri espiatori o nemici esterni. Non voglio entrare nelle dinamiche del Pd, vorrei però ricordare che bisogna dire pane al pane vino al vino: Letta ha accettato col Pd di metterci un dito negli occhi, inserendo una norma su un inceneritore” nel dl Aiuti “e sconfessando quanto fatto insieme nel Conte due”. Lo dice il leader del M5S Giuseppe Conte in conferenza stampa. “Con l’agenda Draghi – incalza – Letta ha venduto un progetto politico che non c’era. Come avevamo detto in campagna elettorale non ci sarà alcun dialogo. Non è una questione personale con Letta o di gruppo dirigente ma di un’agenda: bisogna capire che Pd verrà fuori dal confronto interno che ci sarà, all’esito di quello vedremo se ci saranno le condizioni per riallacciare il dialogo”. “Facciamo gli auguri alle forze di centrodestra,

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Montesano: “Stamattina c’è un silenzio attonito”

“Stamattina c’è un silenzio attonito. Il cellulare è silente, c’è la sensazione come se avessero preso un pugno, un colpo forte. A parte Giorgia, sono tutti un po’ ammaccati”. Risponde così all’Adnkronos Enrico Montesano, commentando i risultati elettorali all’indomani del quadro politico emerso dal voto. “Pensavo che almeno uno dei tre, quattro movimenti del dissenso potesse superare il 3%, invece mi ha sorpreso che nessuno ci sia riuscito”, dice subito l’attore romano. Il motivo? “Credo che il fatto che non si sia riusciti a trovare una unità e un accordo, abbia disamorato”, dice. Commentando la vittoria di Giorgia Meloni, Montesano osserva: “Essendo un amante della democrazia e dell’alternanza, va benissimo se dopo tanti anni di governo di centro sinistra o sinistra, se ne può fare uno di centro destra. Se non ci si alterna mai, che alternanza è? Il risultato di Fratelli d’Italia peraltro non giunge a sorpresa, era stato annunciato”. Su molti temi scottanti e divisivi “lei si è

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Crolla affluenza al Sud: Calabria maglia nera

Crolla l’affluenza alle urne al Sud e la Calabria si aggiudica la maglia nera con un calo di ben 13 punti percentuali rispetto alle precedenti elezioni politiche: ieri è andato a votare solo il 50,80% degli elettori. In fondo alla classifica anche Sardegna (53,17%) e Campania (53,27%), seguite da Puglia e Molise dove si è registrata un’affluenza del 56,56%, dalla Sicilia (57,33) e dalla Basilicata (58,77). La prima Regione a superare il 60% di affluenza è la Valle d’Aosta (60,59%) mentre si attestano sulla media nazionale Abruzzo con il 63,99%, la Liguria con il 64,19%, il Lazio con il 64,34%. E’ l’Emilia Romagna la Regione dove si è registrata l’affluenza più alta con il 71,97%, che supera di otto punti percentuali il dato nazionale. Seguono dall’alto in basso il Veneto (70,17%), la Lombardia (70,09%), la Toscana (69,75%), l’Umbria (68,83%), le Marche (68,39%), il Piemonte (66,35%), il Friuli Venezia Giulia (66,21%), il Trentino Alto Adige (66,04%).  (Adnkronos)

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Fratelli d’Italia:”Costituzione bella ma ha 70 anni”

“La Costituzione italiana è bella ma ha anche 70 anni di età”. Sono le parole di Francesco Lollobrigida, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, analizzando il risultato delle elezioni politiche 2022 nel corso di una conferenza stampa all’Hotel Parco dei Principi. “La Costituzione italiana è una Costituzione importante, ma bisogna ricordare che nasce in un momento di grandi criticità: uscivamo da una dittatura e da una guerra sanguinosa, con un mondo diviso in due blocchi. La Costituzione era particolarmente prudente su alcuni aspetti, sacrificando una maggiore efficienza. Si può ragionare serenamente e provare a migliorarla”, aggiunge. “Vorremmo che la nostra Costituzione venisse applicata nel senso più pieno. La prima parte della Costituzione è sacra, parla di diritti e di principi: è intangibile. E’ una priorità per Fratelli d’Italia tentare di rendere lo Stato più vicino al popolo con il decentramento, compensato dalla possibilità di garantire l’unità della nazione. Il presidenzialismo è stato da sempre una proposta della destra italiana. Credo

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Pd, dem a congresso: Ricci verso candidatura

Potrebbe esserci già un primo candidato alla segreteria Pd nel congresso che si terrà nei primi mesi del 2023: Matteo Ricci, sindaco di Pesaro e coordinatore dei sindaci Pd. A quanto apprende l’Adnkronos, sarebbe in atto un pressing di amministratori locali perchè scenda in campo. E il sindaco di Pesaro non esclude la disponibilità che stavolta sia della partita. “C’è chi sostiene convintamente che ‘dopo Letta tocca ai sindaci’. Lo stanno spingendo molto quelli a lui più vicini”, si spiega ricordando tra l’altro che Ricci a Pesaro guida una maggioranza di centrosinistra con i cinquestelle e “l’ha mantenuta”. La richiesta è quella di ripartire dai territori, dalla provincia (non solo le grandi città e i centri storici) dove il Pd continua a perdere. Lo stesso Ricci stamattina commentando l’esito delle elezioni ha dato un’indicazione sulla ripartenza dopo la sconfitta elettorale: “Nelle prossime ore proverò a fare un’analisi del voto approfondita, ma due cose le posso già dire. Per prima cosa

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Di Battista: “Di Maio si prenda una laurea”

Per l’esclusione di Luigi Di Maio, rimasto fuori dal Parlamento, “non provo nessuna gioia, ma chi è causa del suo mal pianga se stesso”. Così Alessandro Di Battista in un video postato su Facebook. “Gli consiglio di stare alla larga dal mondo della politica. Di studiare, di prendersi una laurea e di vivere la vita reale che, forse, negli ultimi anni non ha vissuto”, perché “c’è vita al di fuori dei palazzi. Non mi va di infierire, non deve essere facile”. MELONI – “La Meloni ha vinto senza fare nulla, non ha neanche azzeccato particolarmente la campagna elettorale, le hanno consegnato il Paese. Ed è ridicolo Letta quando dice che se ha vinto la Meloni è colpa di Conte che ha fatto cadere il governo”. “Io l’ho sempre detto – afferma – che l’ammucchiata indecorosa che ha visto il governo Draghi avrebbe favorito la Meloni, non ha fatto nulla per vincere, anche la campagna contro il rdc francamente l’ho trovata

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Prima sfida in salita per Meloni: l’economia

Disinnescare la corsa dei prezzi e delle bollette, sostenendo imprese e famiglie ma senza ricorrere a uno scostamento di bilancio. Scrivere la prossima legge di bilancio in tempo per evitare l’esercizio provvisorio. Negoziare con Bruxelles gli spazi che ci sono per rivedere le priorità del Pnrr. Solo procedendo per titoli, è evidente come la prima sfida tutta in salita per Giorgia Meloni e per il prossimo governo a guida FdI sia l’economia. I tempi sono stretti e già nella composizione dell’esecutivo arriveranno le prime risposte rispetto alle attese, e ai dubbi, dei mercati. La prima reazione, a urne appena chiuse, premia la prospettiva della stabilità, perché la maggioranza è sufficientemente ampia nei due rami del Parlamento e perché il risultato della Lega, la forza che potenzialmente potrebbe portare un elemento di instabilità, è sufficientemente lontano da quello di FdI. Ora, però, il giudizio sarà tarato sui fatti, giorno dopo giorno. La squadra che accompagnerà Giorgia Meloni nel percorso a Palazzo

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Renato Zero in hotel trova comizio Meloni

“E’ un regime” “Manco più in albergo se va. E’ regime questo, è regime. Stronzi…”. E’ un Renato Zero infuriato che inveisce al suo rientro la notte scorsa in hotel, al Parco dei Principi di Roma, dove era allestito il quartier generale di Fratelli d’Italia e dove Giorgia Meloni stava tenendo il suo discorso dopo il successo alle elezioni. Lo sfogo del cantante, dovuto probabilmente alla difficoltà di raggiungere l’albergo e scendere dall’auto, è stato ripreso in un video diventato virale sul web.  Saviano: “Elettori di Meloni mi ‘invitano’ a lasciare il Paese” “Leggo #Saviano in tendenza perché gli elettori di Meloni mi ‘invitano’ a lasciare il Paese. Questi sono avvertimenti. Questa è l’Italia che ci aspetta. Stanno già stilando una prima lista nera di nemici della patria, alla faccia di chi diceva che il Fascismo è un’altra cosa”. E’ quanto scrive Roberto Saviano sui suoi profili Twitter e Facebook, postando una foto con fondo nero dove spicca la scritta

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Elezioni 2022, i mercati premiano la stabilità

(Adnkronos) – Piazza Affari è al momento l’unica Borsa positiva in Europa e lo spread sale ma non strappa . La prima reazione dei mercati di fronte ai risultati delle elezioni 2022 scommette sulla stabilità o, almeno, sulla prospettiva che il Paese possa avere un governo stabile. Il vero nemico degli investitori è, da sempre, l’incertezza e un quadro politico che delinea una maggioranza ampia viene considerato comunque favorevole. La vera prova arriverà comunque con la formazione del governo e le prime scelte rispetto al collocamento internazionale, al rapporto con l’Europa, e alle prime decisioni di politica economica. Per ora, però, i numeri sono positivi. A metà della prima seduta settimanale, le principali Borse europee perdono terreno. Milano è invece l’unica a rimanere in territorio positivo (+0,65%) con il Ftse Mib che sale a 21.206 punti. Crolla Londra, che rispetto a questa mattina (+0,54%) scivola a -0,62%. Anche Parigi in rosso (-0,13%). Francoforte, pur migliorando leggermente, rimane a -0,07%. Lo

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Crisanti: “Io eletto, manterrò impegni presi”

“La soddisfazione di essere stato eletto cede allo sconforto per il risultato generale. Sicuramente speravo in qualcosa di diverso, in un’affermazione maggiore del Partito democratico. Ma l’Italia non si cambia in 5 anni. Rispettiamo la volontà degli elettori. Penso che a questo punto le forze progressiste debbano ragionare su come fare per riconquistare Comune dopo Comune, Regione dopo Regione. Le vere elezioni saranno fra 5 anni. Perché in Italia di fatto si cambia ogni 10 anni”. E’ la riflessione di Andrea Crisanti, direttore del Dipartimento di Medicina molecolare dell’Università di Padova, che all’Adnkronos Salute commenta l’esito delle elezioni che hanno visto l’affermazione di Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia. Crisanti, candidato dal Pd come capolista al Senato nella circoscrizione Europa, è stato eletto. Quando le sezioni scrutinate erano 1.094 su 1.118, le preferenze conquistate dal virologo erano “sopra quota 33mila (33.075)”, riferisce. “Al Senato il Pd prende il 41,7%” nella ripartizione Europa. “La differenza che c’è tra i voti del Senato

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Elezioni 2022, figlie di Almirante…

Elezioni 2022, figlie di Almirante: “Vittoria Meloni onora i nostri genitori” “Un risultato straordinario che omaggia e rende onore al padre della destra italiana Giorgio Almirante e a sua moglie Assunta Almirante”. Interpellate dall’Adnkronos le figlie Giuliana e Marianna de Medici esprimono le loro emozioni in merito alla vittoria elettorale di Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia. “Per Giorgio Almirante – dice Marianna de Medici – il grandissimo successo col voto di voto di oggi avrebbe significato il compimento di un percorso, e anche per mia mamma, Donna Assunta, sarebbe stata felicissima, soprattutto per premiare il lavoro di questa ragazza che ha molto creduto nelle sue idee: credere nelle proprie idee è importantissimo. Giorgio Almirante da bambina mi diceva che la costanza viene sempre premiata”.   “Le idee – sottolinea ancora Marianna De Medici – quando sono belle e sincere e vengono dal cuore sono sentite e sono quindi eterne. Un successo così è plateale ed è dovuto anche alla

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Riforme, Pera (Fdi): “Aperti a dialogo…”

Riforme, Pera (Fdi): “Aperti a dialogo su elezione diretta capo dell’esecutivo” Il mio ritorno in Parlamento “aumenta il senso del dovere e dell’impegno, le cose da fare sono tante, la situazione italiana non è facile, quella europea è drammatica”. Lo dice all’Adnkronos l’ex presidente del Senato Marcello Pera, che torna a palazzo Madama con Fratelli d’Italia dopo la vittoria nel collegio uninominale Sardegna 2, quello di Sassari.  “Cercherò di adoperarmi soprattutto sul terreno delle riforme, come mi è stato chiesto. Ma la parola d’ordine per chi ha vinto, che tutti si devono stampare bene in testa – tiene a sottolineare Marcello Pera – è responsabilità. Ci vuole responsabilità, serenità e ovviamente determinazione, ma dobbiamo essere soprattutto responsabili nei confronti dei cittadini, i cui problemi dobbiamo risolvere senza voli e senza fughe in avanti”.  Riforme vuol dire soprattutto presidenzialismo? “Non lo so, siamo aperti a forme di elezione diretta del capo dell’esecutivo. Speriamo che l’opposizione abbia compreso che questa riforma è

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Lotito: “Non sono uno di passaggio”

Lotito: “Molisani hanno capito che non sono né uno straniero né uno di passaggio” Quasi venti punti percentuali più del secondo il Movimento 5 Stelle, doppiato il centrosinistra e Forza Italia trainato oltre il 13%, seconda migliore performance degli azzurri dopo la Calabria. Eccoli i numeri del trionfo di Claudio Lotito in Molise, risultati attesi ma oltre le migliori aspettative, segno di una campagna elettorale vecchio stile, vissuta tra la gente, stringendo mani e dialogando con tutti, anche con gli scontenti. Lotito non ha messo filtri, non ha fatto politica con i social, ed era una partita iniziata con l’handicap di non essere molisano. E’ proprio qui che ha vinto la sua ennesima sfida, coprendo quasi tutti i 136 comuni molisani, stabilendo un rapporto di empatia straordinario con il territorio.  “Sono stati trenta giorni bellissimi, il Molise mi è entrato nel cuore. Ho apprezzato questo territorio magnifico e l’autenticità della gente. I molisani sono accoglienti, rispettosi, corretti. E hanno ricambiato

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Di Maio fuori da Parlamento: “Mi rialzerò”

Impegno Civico non sarà in Parlamento. Allo stesso modo, non ci sarò neanche io”. Così il ministro agli Affari Esteri uscente Luigi Di Maio, in un post su Facebook. “Non ci sono se, ma o scuse da accampare. Abbiamo perso – ha scritto nel suo post – Gli italiani non hanno considerato abbastanza maturo e valido il nostro progetto politico. E su questo la nostra comunità dovrà aprire una riflessione. Negli ultimi mesi, insieme a straordinari amici di percorso, abbiamo deciso di metterci in gioco, di proporre agli italiani un progetto politico nuovo, da far conoscere in pochissimo tempo. Il risultato non è stato quello che ci aspettavamo. Impegno Civico non sarà in Parlamento. Allo stesso modo, non ci sarò neanche io”. “Stanotte mi sono congratulato con Sergio Costa per la sue elezione nel collegio di Napoli – Fuorigrotta. Voglio ringraziare tutti coloro che in questi mesi si sono messi a disposizione di questo progetto, che ci hanno messo tempo

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Elezioni 2022, chi ha battuto chi: i grandi duelli

Nel collegio di Bologna del Senato Pier Ferdinando Casini batte Vittorio Sgarbi, 40% contro 32,3; Giulio Tremonti viene sconfitto da Benedetto Della Vedova, 37,8 a 30,3, nel collegio di Milano 9 della Camera; a Roma centro nella corsa per il Senato tra i litiganti Emma Bonino e Carlo Calenda, a godere è il candidato del centrodestra Lavinia Mennuni, che con il 36,3 batte i leader di Più Europa e di Azione che si fermano, rispettivamente, al 33,2 e al 14. È l’esito di alcuni dei duelli più attesi nei collegi uninominali nelle elezioni politiche 2022. Elezioni 2022 – Tutti i risultati Restando a Palazzo Madama, sbaraglia i candidati del centrosinistra, Valeria Valente (25,3), e del centrodestra, Stefano Caldoro (22,2), la Cinquestelle Ada Lopreiato, che si aggiudica con il 41,4 a Napoli il collegio di Fuorigrotta. A Roma, nel quinto municipio, Giulia Bongiorno precede di dieci punti (39,7 a 29,7) Andrea Catarci del centrosinistra. Senza storia anche le sfide tra Isabella

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“Usa in contatto con Russia su minacce nucleari”

Antony Blinken ha affermato che Washington è stata in contatto negli ultimi mesi con il Cremlino per affrontare le minacce nucleari nel corso della guerra della Russia contro l’Ucraina. “È molto importante che Mosca ci ascolti e sappia che le conseguenze di una guerra nucleare sarebbero terribili”, ha affermato il segretario di Stato degli Stati Uniti in un’intervista alla Cbs, aggiungendo: “Siamo stati molto chiari con i russi, sia in pubblico che in privato”. “Abbiamo sentito molta retorica irresponsabile da Vladimir Putin – ha detto ancora Blinken – ma siamo concentrati sul fare in modo che tutti possiamo agire in modo responsabile”. Riguardo la guerra, il segretario di Stato ha dichiarato che “se la Russia smette di combattere, la guerra è finita. Se l’Ucraina smette di combattere, l’Ucraina è finita. Il presidente Biden sta facendo tutto il possibile per aiutare gli ucraini a difendersi e facciamo tutto il possibile per riunire altri paesi per fare pressione sulla Russia, siamo anche

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Cosa succede ora? Tempi del nuovo governo

Chiuse le urne e stabiliti i risultati delle elezioni politiche 2022, inizia ora il conto alla rovescia per l’avvio della 19esima legislatura repubblicana, fissato per giovedì 13 ottobre con la prima riunione di Camera e Senato. La settimana precedente sarà intanto dedicata alla registrazione dei parlamentari eletti. Elezioni 2022 – Tutti i risultati in tempo reale La seduta inaugurale a Montecitorio sarà presieduta dal più anziano per elezione tra i vicepresidenti della legislatura precedente. Qualora nessuno di essi sia presente, si risale ai vicepresidenti delle legislature anteriori. In loro mancanza, a presiedere sarà il deputato più anziano per età. Con lo stesso criterio verranno scelti quattro segretari d’Aula e si ricorrerà ai deputati più giovani nel caso non siano presenti in Assemblea ex di precedenti legislature. Dopo questi primi adempimenti, la seduta verrà sospesa per convocare la Giunta provvisoria delle Elezioni per verificare le opzioni compiute dai deputati eletti in più circoscrizioni o contemporaneamente nella quota uninominale e proporzionale e

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Benzina ai minimi da un anno

Prezzo medio della benzina ai minimi da inizio settembre 2021. Stando alla consueta rilevazione di Staffetta Quotidiana, sabato Eni ha ridotto di un centesimo al litro i prezzi consigliati di benzina e gasolio. Per Q8 si registra un ribasso di 4 cent/litro su benzina e gasolio. Per Tamoil -1 cent/litro sulla benzina. Le medie dei prezzi dell’Osservatorio prezzi del ministero dello Sviluppo economico vedono la benzina self service a 1,661 euro/litro (-13 millesimi, compagnie 1,663, pompe bianche 1,657), diesel a 1,765 euro/litro (-13, compagnie 1,767, pompe bianche 1,760). Il Gpl servito è a 0,792 euro/litro (-3, compagnie 0,798, pompe bianche 0,786), metano servito a 3,051 euro/kg (invariato, compagnie 3,234, pompe bianche 2,902), Gnl 3,224 euro/kg (-16, compagnie 3,368 euro/kg, pompe bianche 3,116 euro/kg). Adnkronos

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Onda d’urto che volta pagina nella storia europea

Giorgia Meloni è ”la prima donna a ricoprire la carica di premier” in Italia e ”la prima ad avere radici post fasciste”. Scrive così il New York Times nel suo articolo di apertura sulle elezioni che si sono svolte in Italia, affermando che ”domenica l’Italia ha voltato la pagina della storia europea eleggendo una coalizione di estrema destra guidata da Giorgia Meloni, la cui lunga storia di attacchi all’Unione Europea, ai banchieri internazionali e ai migranti ha seminato preoccupazione per l’affidabilità della nazione nell’alleanza occidentale”. Riguardo alla politica estera, il Nyt scrive che Meloni è ”una forte sostenitrice dell’Ucraina”, ma nonostante questo ”i suoi partner della coalizione ammirano profondamente il presidente russo, Vladimir Putin e hanno criticato le sanzioni contro la Russia”. Il giornale allarga poi lo spazio all’Europa e afferma che ”la vittoria” di Meloni in Italia, ”in un’elezione con un’affluenza inferiore al solito, arriva quando i partiti che in precedenza erano tabù ed erano emarginati per le loro

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Pnrr: arma contro dissesto idrogeologico

“L’auspicio è che un’arma importante per la lotta contro il dissesto idrogeologico arriverà dal Pnrr che, tra le misure previste in materia di territorio, ha previsto lo stanziamento di: mezzo miliardo per finanziare la creazione di un sistema avanzato e integrato di monitoraggio e previsione che consenta di individuare e prevedere i rischi sul territorio (M2C4.1-I.1.1-8-9); 6 miliardi per la resilienza e la valorizzazione del territorio e per l’efficienza energetica dei Comuni (M2C4.2-I.2.2-14-17) e circa 2,5 miliardi di euro da destinare agli interventi per la gestione del rischio di alluvione e per la riduzione del rischio idrogeologico. Questo ultimo importo, che fa capo alla Missione 2, Componente 4, del Pnrr, è appannaggio delle aree che sono state colpite da calamità naturali e dovranno essere utilizzare per ripristinare le infrastrutture danneggiate e ridurre il rischio residuo sulla base di piani di investimento elaborati a livello locale e approvati dal Dipartimento della Protezione Civile entro la fine del 2021”. Ad affermarlo è

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