POLITICA

Caro bollette, l’Italia spende 62,6 miliardi

(Adnkronos) – Per contrastare il caro bollette, nell’Ue a 27 solo gli esecutivi di Germania e Francia hanno stanziato in termini assoluti più risorse di quelle messe in campo dal governo Draghi. Se tra settembre 2021 fino ad ora Berlino ha approvato una spesa in più anni pari a 264,2 miliardi di euro, Parigi, invece, ha destinato 71,6 miliardi, mentre il governo Draghi ne ha erogati 62,6 miliardi. A dirlo è l’Ufficio studi della Cgia che ha elaborato i dati Bruegel, da cui emerge come famiglie e imprese tedesche potranno beneficiare su un ammontare complessivo di aiuti pari al 7,4 per cento del Pil. In rapporto al Pil, l’unico Paese che precede i tedeschi è Malta (7,7 per cento). Seguono appunto la Germania (7,4), la Lituania (6,6), la Grecia (5,7) e i Paesi Bassi (5,3). In termini complessivi, in questo ultimo anno i 26 paesi dell’Ue (non sono disponibili i dati dell’Ungheria) hanno messo a disposizione di famiglie e imprese

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I sindaci del Sud scrivono a Meloni

“RAFFORZATE I COMUNI E FINANZIATE TUTTI I PROGETTI VALIDI” I sindaci della Rete “Recovery Sud” scrivono al presidente del Consiglio Giorgia Meloni e chiedono un incontro. Per parlare delle difficoltà nell’attuazione del Pnrr e suggerire proposte per superarle. Oltre alle richieste già espresse in campagna elettorale nell’Agenda Sud – sottoscritta da candidati di tutti gli schieramenti – chiedono di concordare con l’Unione Europea una modifica al piano che consenta di scorrere le graduatorie degli avvisi pubblici già istruiti, salvaguardando la quota del 40%. Questo per accelerare la spesa ma anche per evitare che i fondi siano dirottati al Nord.  I primi cittadini meridionali chiedono anche di superare, laddove è possibile, la logica dei bandi e di partire invece dalle necessità più impellenti dei Comuni. Per questo hanno allegato il Libro Bianco redatto nel 2021 nel quale, per la prima volta nella storia del Mezzogiorno, si avviava una prima ricognizione dei fabbisogni e dei progetti dei territori. Nella lettera si ribadisce

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Governo, flat tax: cos’è e come funziona

(Adnkronos) – La flat tax, quella vera, quella che sostituirebbe gli scaglioni dell’Irpef, difficilmente si potrà mai fare, al netto delle promesse elettorali. Ha due problemi sostanziali: costa tantissimo, perché erode buona parte del gettito attuale e fa perdere al sistema qualsiasi progressività, diventando molto probabilmente incostituzionale. Il rischio è di violare l’articolo 53 della Costituzione: “Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività”. Si chiama tassa piatta, del resto, proprio perché appiattisce il prelievo fiscale e lo rende uguale per tutti, in percentuale sul reddito, indipendentemente da quanto si guadagna. Quando si parla di flat tax in relazione ai programmi del governo Meloni, ci si deve attenere alle parole con cui il premier l’ha presentata, nel suo intervento programmatico e, più dettagliatamente, nelle repliche al Senato: prima ha difeso il concetto di flat tax, con l’estensione della soglia di reddito a 100mila euro, poi

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Ucraina, Zelensky invita Meloni

(Adnkronos) – Il presidente dell’Ucraina ha invitato il premier Giorgia Meloni in Ucraina. A farlo sapere è lo stesso Zelensky in un tweet dopo la telefonata con il presidente del Consiglio: “Mi sono congratulato con Giorgia Meloni per la sua nomina come primo ministro dell’Italia. Speranzoso in ulteriore fruttuosa cooperazione. Abbiamo discusso dell’Integrazione dell’Ucraina nell’Ue e la Nato. Le ho detto della situazione nel nostro paese e l’ho invitata a visitare l’Ucraina”. Meloni “ha rinnovato il pieno sostegno del governo italiano a Kiev nel quadro delle alleanze internazionali sul fronte politico, militare, economico, umanitario e per la futura ricostruzione e ha confermato l’impegno dell’Italia per ogni sforzo diplomatico utile alla cessazione dell’aggressione della Federazione Russa ai danni dell’Ucraina”, fa sapere Palazzo Chigi. Nel corso del colloquio telefonico Meloni “si è detta fiera della grande solidarietà dimostrata dal popolo italiano nei confronti dei cittadini ucraini accolti in Italia”. E ha auspicato “il rinnovo dell’intesa sull’esportazione del grano dai porti ucraini, accordo

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Sopralluogo Schifani al Policlinico Palermo

“Confermato l’impegno dell’impresa a consegnare i lavori definitivamente, con le certificazioni, entro il 15 novembre. Poi l’Università installerà le attrezzature. Così, finalmente, entro brevissimo tempo la città potrà avere un nuovo pronto soccorso, con sale operatorie e la degenza relativa alla chirurgia». Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, nel corso della visita di questa mattina al Policlinico universitario “Paolo Giaccone” di Palermo, dove sono in corso i lavori per i nuovi padiglioni di chirurgia ed emergenza-urgenza. In particolare, verranno realizzati il nuovo pronto soccorso, quattro sale operatorie e un reparto di degenza post-operatoria. Il governatore ha voluto verificare lo stato dei cantieri che hanno subito pesanti ritardi. Incontrando i vertici dell’azienda ospedaliera, dell’Università e i titolari dell’impresa che sta eseguendo i lavori, ha acquisito l’impegno di tutte le parti in causa per dare una ulteriore accelerazione al completamento delle opere. Ad accompagnarlo Massimo Midiri, rettore dell’Università di Palermo, Alessandro Caltagirone, commissario straordinario del Policlinico, Clara Celauro,

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Pd, road map Congresso

Dall’appello alle primarie del 12 marzo Si parte il 7 novembre con l’”appello alla partecipazione” e si arriva il 12 marzo con le primarie. E’ la ‘road map’ del Congresso del Pd tracciata da Enrico Letta nel suo intervento alla Direzione dem. Tra il via e il traguardo delle Assise una serie di scadenze fondamentali come la presentazione delle candidature e una riunione di Assemblea e Direzione, a metà novembre, per modificare lo Statuto e garantire così un Congresso “di cui non si conosce l’esito”, come ha sottolineato il segretario.   L’APPELLO. “Cominceremo il 7 novembre con l’appello in cui indicheremo gli obiettivi del percorso”, ha spiegato Letta. Si tratta del “primo passo” del Congresso, una “chiamata alla partecipazione con la promessa che non sarà per fare da spettatore ma per decidere”. Letta ha promesso che “la partecipazione sarà reale e porterà a decidere sulle candidature e sui valori e le idee alla base del nuovo Pd”. Per garantire tutto

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L’inflazione riporta al 1984

Il problema oggi sono gli stipendi Si torna al 1984. E’ l’anno che sceglie George Orwel per il suo capolavoro distopico, l’anno in cui Apple lancia il suo primo Macintosh e l’anno della morte di Enrico Berlinguer. L’amarcord può finire qui, perché il ritorno al passato avviene per un primato difficile da gestire, la corsa dell’inflazione. L’indice dei prezzi al consumo sfiora il 12%, all’11,9%, oggi come allora.   L’Istat spiega perché si è arrivati a questo punto. Sono per lo più i beni energetici a spiegare “la straordinaria accelerazione dell’inflazione di ottobre 2022”, con i prezzi dei beni alimentari che continuano ad accelerare, in un quadro di tensioni inflazionistiche che attraversano quasi tutti i comparti merceologici; frenano solo i Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona.   I numeri record aiutano a descrivere un contesto del tutto eccezionale. È necessario risalire a giugno 1983 (quando registrarono una variazione tendenziale del +13,0%) per trovare una crescita dei prezzi

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Covid, Mattarella: “Ancora non c’è vittoria finale”

“Dopo oltre 2 anni e mezzo di pandemia, non possiamo ancora proclamare la vittoria finale sul Covid-19. Dobbiamo ancora far uso di responsabilità e precauzione. La sanità pubblica ha il compito di mantenere alta la sicurezza soprattutto dei più fragili, dei più anziani, di coloro che soffrono per patologie pregresse”. Lo ha affermato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della celebrazione al Quirinale de ‘I Giorni della ricerca’ Airc. “Tuttavia – ha proseguito il capo dello Stato – sentiamo che il periodo più drammatico è alle nostre spalle. La scienza è stata decisiva. Come lo è stata la dedizione del personale sanitario, in ogni ruolo. Come lo è stata la solidarietà, nelle sue più diverse espressioni, a tutti i livelli: dai gesti semplici di aiuto tra le famiglie, nelle comunità, alle scelte comuni compiute dall’Unione europea. Senza l’ammirevole impegno della scienza per individuare i vaccini, scoperti e prodotti in tempi record, anche grazie alle scoperte realizzate nella lotta

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Pnrr, “Potenziare ricerca e Sistema sanitario”

“Dobbiamo sentirci impegnati a migliorare le condizioni di una crescita della ricerca italiana ed europea. Il Piano nazionale di ripresa e resilienza è un’occasione storica per colmare alcuni ritardi strutturali e potenziare gli ambiti in cui già abbiamo raggiunto traguardi significativi”. Lo ha affermato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della celebrazione al Quirinale de ‘I Giorni della ricerca’. “La ricerca nelle università, nelle imprese, nei laboratori indipendenti -ha aggiunto il Capo dello Stato- è un vettore di sviluppo, ed è anche un contributo alla sua sostenibilità. Se non bastasse quanto abbiamo ascoltato sui progressi nelle cure e sulle opportunità di vita che la ricerca contro il cancro ha prodotto, potremmo aggiungere che la ricerca è anche un potente motore di crescita economica e sociale”. “La pandemia ci ha fatto capire quanto è importante il Servizio sanitario nazionale e quanto è prezioso il suo carattere universalista, cioè la vocazione a proteggere tutti i cittadini senza esclusioni. Al tempo

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Manifestazione pace Napoli, adesione di Segre

“Sia pace giusta” La senatrice a vita Liliana Segre ha inviato al presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca una lettera di saluto e di adesione alla manifestazione per la pace e per il cessate il fuoco in Ucraina promossa dalla Regione Campania e che si svolgerà domani mattina in piazza del Plebiscito a Napoli. La lettera sarà letta in apertura della manifestazione.   “Saluto con vero piacere – scrive Segre – tutte e tutti i partecipanti all’iniziativa per la pace che si terrà a Napoli il 28 ottobre 2022. Promossa dalla Regione Campania, con l’adesione di molte associazioni e comitati di cittadine e cittadini, l’iniziativa è tesa a raggiungere la pace nella martoriata terra ucraina, cuore dell’Europa. Ma la manifestazione ha anche un altro profilo, si svolge il 28 ottobre, giorno in cui ricorre il centenario della cosiddetta marcia su Roma. Una data funesta della storia italiana, che segna l’inizio del fascismo, la più grande sciagura della storia nazionale

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Commercio ambulante: il Comune apre alle richieste

Con l’intento di promuovere le tradizioni e i prodotti locali, e di consentire alla cittadinanza di approvvigionarsi di ‘frutta secca’ nei giorni festivi, la Giunta Comunale di Noicattaro ha dato indirizzo al servizio autonomo “Servizi all’Impresa” di avviare la procedura destinata agli operatori del commercio ambulante che potranno esercitare la propria attività sino al prossimo 31 dicembre.L’iter prevede la pubblicazione di un avviso grazie al quale chiunque (in possesso dei requisiti previsti dalla legge) potrà richiedere l’occupazione di una postazione tra quelle indicate nella modulistica, al fine di garantire un servizio importante alla cittadinanza, oggi purtroppo sospeso data la mancanza di autorizzazioni in capo a chi lo ha svolto sino a qualche giorno fa.“Questa soluzione, temporanea e straordinaria – spiega il Sindaco Innamorato in una nota – anticipa l’individuazione e l’identificazione dei ‘mercati rionali’ che saranno istituiti prossimamente con delibera di Consiglio Comunale e normati da apposito regolamento. La 3° Commissione Consiliare presieduta dall’ing. Luca Cinquepalmi si riunisce da mesi

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Russia: inasprimento legge contro ‘propaganda’ Lgbt

La Duma di Stato russa ha approvato in prima lettura una riforma per inasprire la legge che vieta la “propaganda” Lgbt. Lo scopo dei parlamentari russi è quello di impedire di pubblicizzare, non soltanto davanti ai minori, i rapporti sessuali non tradizionali e le informazioni che negano i “valori familiari”. Con questa riforma, le autorità russe inaspriscono i criteri stabiliti in una legge del 2013 già aspramente criticata dalle organizzazioni per i diritti umani, che ora sottolineano il rafforzamento delle posizioni conservatrici in Russia approfittando della guerra in Ucraina. Secondo l’agenzia russa Interfax, la riforma riguarda anche la propaganda della pedofilia e l’incoraggiamento al cambiamenti di sesso tra gli adolescenti. Il governo avrà il potere di chiudere i media o le pagine Internet che violano la legge, nonché di espellere i cittadini stranieri. Anche se non sono previste sorprese, il testo deve adesso essere vagliato dalla Camera, prima di passare al Consiglio della Federazione, equivalente al Senato, e al tavolo

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“Putin non interessato a negoziati con Ucraina”

Putin mantiene massimi obiettivi La retorica di Putin mostra che non è interessato ai negoziati con l’Ucraina e mantiene anche gli obiettivi massimi della guerra. Lo sostiene l’Institute for the Study of War. A sostegno di questa tesi, gli analisti dell’Isw citano la dichiarazione del presidente russo, che ieri ha affermato che Kiev ha “perso la propria sovranità”, diventando una colonia degli Usa, che stanno usando l’Ucraina come “ariete” contro la Russia.  Il presidente della Duma di Stato russa Vyacheslav Volodin – spiega nel suo rapporto l’Isw – ha amplificato questa narrazione, affermando che “l’Ucraina ha perso la capacità di esistere come Stato”, “l’Ucraina è occupata dalla Nato”. “Questo linguaggio è incompatibile con i negoziati su basi paritarie per un cessate il fuoco, per non parlare di una risoluzione del conflitto che la Russia ha iniziato”.   Questo modo di parlare, secondo l’Istituto, “suggerisce invece fortemente che il Cremlino cerchi ancora una vittoria militare in Ucraina e un cambio di

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Migranti: “Obiettivo no navi nel Mediterraneo”

“Per il futuro la linea sarà puntare a che non ci siano navi che trasportano migranti nel Mediterraneo. Faremo una forte azione di intesa con i Paesi di origine dei transiti per governare i flussi. Governare i flussi significa fare in modo che siano gli Stati, quelli di origine e destinazione, a governarli concedendo a questi Paesi delle quote di flussi di ingresso regolare”. Lo ha detto al ‘Tg5′ il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. “Si farà questo tipo di azione – ha continuato – Verrà proposta ai Paesi di origine, che sono la Tunisia, la Libia, l’Egitto, l’Algeria”. All’indomani della direttiva del Viminale sulle condotte delle due navi Ocean Viking e della Humanity 1, Piantedosi ha spiegato: “E’ un provvedimento con cui si è voluto certificare che queste due navi si muovevano senza il coordinamento delle autorità di soccorso e che battono bandiera di Paesi, rispettivamente Norvegia e Germania, in acque internazionali e quindi, come notificato da ministero degli Esteri,

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Cucchi: “Nessun pregiudizio malgrado offese da centrodestra”

“Ho dovuto affrontare le ostilità e le offese di alcuni esponenti della sua maggioranza, qualcuno che oggi ha addirittura responsabilità di governo, ma non nutro nei suoi confronti alcun sentimento di pregiudizio, nessuno”. Lo ha affermato Ilaria Cucchi, intervenendo al Senato nel dibattito sulle comunicazioni della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, rivolgendosi alla premier. “La mia battaglia per mio fratello -ha aggiunto – mi ha portato, per tutti questi tredici anni di lotta, a conoscere il mondo degli ultimi, dei derelitti. Ho fatto politica anch’io, ma sulla strada, non su queste poltrone sulle quali oggi ho l’onore di trovarmi. Riconosco in lei la prima donna presidente del Consiglio, madre e italiana. Le chiedo di andare a visitare il mondo del volontariato che ho avuto la fortuna di conoscere. Sono convinta che cambierà idea su tante realtà e sulle tante possibilità di riscatto che hanno gli ultimi”. Cucchi ha poi definito “inaccettabili i modi violenti e disumani con i quali sono

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Governo, Meloni al Senato per la fiducia

Al via al Senato il dibattito sulle comunicazioni del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che andrà avanti fino alle 16.30, quando sono in programma la replica del premier e a seguire le dichiarazioni di voto. L’inizio della chiama per il voto di fiducia è previsto per le 19. Dopo aver incassato ieri la fiducia alla Camera con 235 voti a favore e 154 no, il nuovo esecutivo oggi è dunque alla prova del Senato. “La rotta è tracciata, andiamo avanti”, ha scritto il premier Giorgia Meloni su Twitter dopo aver incassato la fiducia alla Camera. Ieri sera è arrivato anche il colloquio telefonico con il presidente Usa Joe BIden. Colloquio, occasione per le congratulazioni di Biden a Meloni, in cui “i leader hanno sottolineato le forti relazioni tra Stati Uniti e Italia e manifestato la loro volontà di lavorare insieme nell’ambito dell’alleanza atlantica per affrontare le sfide comuni”, ha riferito la Casa Bianca. Il presidente americano e il presidente del

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Tetto contanti, progetto Lega per alzarlo a 10mila euro

La Lega ha depositato un progetto di legge per alzare il tetto del contante a 10mila euro. Prima firma del deputato Alberto Bagnai. Lo si apprende da fonti del Carroccio. Sceso a 1.000 euro dal 1 gennaio 2022, il tetto al contante è poi tornato a 2.000 euro nel mese di febbraio con il voto in Commissione Congiunta Bilancio e Affari Costituzionali sul Milleproroghe. Rinviato quindi a gennaio 2023 l’abbassamento della soglia a mille euro. Conte: “Tornano mazzette e valigette con nero” “Fdi si sta vantando di voler portare il tetto al contante a 10 mila euro, io sono il responsabile di averlo abbassato. Lo chiedo soprattutto ai giovani: a vostra conoscenza c’è qualcuno che gira con 10 mila euro in contanti? E se sì, è una persona onesta o una persona che è legata al malaffare. Stanno facendo un favore agli ‘spalloni’, quelli che vanno Oltralpe a portare i nostri soldi nei forzieri. E così che vogliono migliorare la

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Governo Meloni, oggi voto di fiducia al Senato

Dopo aver incassato ieri la fiducia alla Camera con 235 voti a favore e 154 no, il nuovo esecutivo oggi alla prova del Senato. “La rotta è tracciata, andiamo avanti”, ha scritto il premier Giorgia Meloni su Twitter dopo aver incassato la fiducia alla Camera. Come concordato tra i Gruppi, il dibattito sulle comunicazioni del presiedente del Consiglio a Palazzo Madama si svolgerà a partire dalle 13 e fino alle 16.30. Per quell’ora è prevista la replica della premier, con le successive dichiarazioni di voto e la chiama per il voto di fiducia prevista a partire dalle 19. Intanto ieri sera è arrivato anche il colloquio telefonico con il presidente Usa Joe BIden. Colloquio, occasione per le congratulazioni di Biden a Meloni, in cui “i leader hanno sottolineato le forti relazioni tra Stati Uniti e Italia e manifestato la loro volontà di lavorare insieme nell’ambito dell’alleanza atlantica per affrontare le sfide comuni”, ha riferito la Casa Bianca. Il presidente americano

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Governo, Meloni tra cori e applausi.

Il gelo dell’opposizione Si apre con un’ovazione e si chiude con un baciamano il discorso della fiducia di Giorgia Meloni alla Camera dei deputati. La prima premier donna, la prima leader della destra in quel ruolo, la prima “underdog” (parole sue) a Palazzo Chigi. Troppe premesse per non caricare di aspettative l’atmosfera di Montecitorio per l’esordio del governo in Parlamento. Già al suo ingresso in Aula la Meloni viene salutata dal caloroso applauso della maggioranza.   La premier è circondata dal suo governo, quasi si stringe nelle spalle, sorride e ringrazia. Poi attacca, macina applausi e anche diverse standing ovation. Ad alcune di queste si uniscono i deputati dell’opposizione: Enrico Letta e Giuseppe Conte si alzano in piedi quando la premier omaggia le donne simbolo del Paese, il Papa, le vittime dell’alluvione nelle Marche, il personale sanitario, le vittime del Covid, Falcone e Borsellino. Intanto sul dibattito vigila silenzioso e quasi immobile, quasi con il fiato sospeso, il ‘first gentleman’

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Governo, cosa ha detto Meloni alla Camera

Ecco il testo integrale dell’intervento del presidente del Consiglio Giorgia Meloni alla Camera per la fiducia al governo: “Signor Presidente, onorevoli colleghi, sono intervenuta molte volte in quest’aula, da parlamentare, da vice presidente della Camera e da Ministro della Gioventù. Eppure la sua solennità è tale che non sono mai riuscita ad intervenire senza un sentimento di emozione e di profondo rispetto. Vale a maggior ragione oggi, che mi rivolgo a voi in qualità di presidente del consiglio per chiedervi di esprimervi sulla fiducia a un governo da me guidato. Una grande responsabilità per chi quella fiducia deve ottenerla e meritarsela e una grandissima responsabilità per chi quella fiducia deve concederla o negarla”. “Sono i momenti fondanti della nostra democrazia ai quali non dovremmo mai assuefarci, e ringrazio fin da ora chi si esprimerà secondo le proprie convinzioni, qualsiasi sia la scelta che farà. Un sincero ringraziamento va al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che, nel dare seguito all’indicazione chiaramente

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Governo, la linguista: “Il presidente Meloni?

Grammatica dice ‘no’, ma lei ha diritto” Secondo la grammatica italiana Giorgia Meloni dovrebbe essere chiamata la presidente. Ma, dal punto di vista della consuetudine sociale, se la presidente desidera essere indicata come il presidente ne ha diritto. E’ l’indicazione della linguista Valeria della Valle, condirettrice del Dizionario della Lingua Italiana Treccani, la quale conversando con l’AdnKronos si esprime sulla richiesta avanzata dal premier Giorgia Meloni di essere chiamata al maschile anziché al femminile. “Se vogliamo stare alla grammatica e all’aggiornamento della lingua italiana – afferma infatti – Giorgia Meloni deve essere chiamata ‘la presidente’ visto che appartiene al genere femminile così come diciamo la giudice, la rettrice. Questa è la risposta linguistica”.   Sotto il profilo invece della consuetudine sociale, osserva la studiosa, “se la presidente vuole essere chiamata in questo modo ne ha tutto il diritto. Così come ne ha diritto la direttrice d’orchestra Beatrice Venezi che rifiuta di essere chiamata direttrice d’orchestra e vuole essere chiamata direttore.

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Bonomi: “Priorità a energia e lavoro…

…ma non scassare i conti” La priorità che deve affrontare il governo Meloni è “l’energia, un’emergenza che dobbiamo affrontare subito”. Lo ha detto il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, a margine dell’assemblea generale di Federchimica nella sede di Assolombarda. Un intervento – ha aggiunto – che va “fatto all’interno di un quadro di finanza pubblica, perché non possiamo scassare i conti dello Stato”. Tra le priorità anche “l’emergenza lavoro, perché il rallentamento dell’economia che tutti danno ormai per scontato ci pone un’urgenza su questo tema”, ha affermato Bonomi che ha rinnovato gli auguri personali di Confindustria al nuovo presidente del Consiglio e al nuovo governo. “Innanzitutto è un governo storico, è la prima volta di una donna presidente del Consiglio. Come sapete però – ha aggiunto Bonomi – non giudichiamo le persone come Confindustria, non l’abbiamo mai fatto, giudicheremo i provvedimenti nel merito”.  Bonomi ha poi definito “un’ottima scelta tenere l’ex ministro Cingolani come consulente perché dà continuità su un

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Per le pensioni si parte da quota 102 flessibile

Il dossier pensioni è uno tra i primi da aprire per il nuovo governo Meloni. Perché in assenza di un intervento, dal 1 gennaio 2023, si tornerebbe alla Legge Fornero. Una prospettiva che né il premier Giorgia Meloni né le forze della maggioranza possono permettersi di esplorare, non solo perché impopolare ma anche perché è necessario trovare un equilibrio corretto tra età pensionabile e produzione di nuovi posti di lavoro. Il punto di partenza non possono che essere le ultime norme in vigore, quelle che scadono il 31 dicembre: Quota 102, Opzione donna e Ape sociale. Quota 102 è stata la soluzione individuata dal governo Draghi, con una sperimentazione annuale, per superare i tre anni di quota 100, misura di bandiera della Lega ai tempi del governo giallo-verde. Fissa i requisiti del pensionamento anticipato a 64 anni d’età e 38 di contributi. Opzione donna permette di andare in pensione con 58 anni (59 per le lavoratrici autonome) e 35 anni

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“Intesa su grandi sfide Ue”

Governo, incontro informale Meloni-Macron Colloquio informale di oltre un’ora a Roma tra il presidente del Consiglio italiano Giorgia tra il presidente del Consiglio italiano Giorgia Meloni e il presidente francese Emmanuel Macron. Un faccia a faccia “cordiale e proficuo”, comunica con una nota l’ufficio stampa di palazzo Chigi, nel corso del quale “sono stati discussi tutti i principiali dossier europei: la necessità di dare risposte veloci e comuni sul caro energia, il sostegno all’Ucraina, la difficile congiuntura economica, la gestione dei flussi migratori”. “I presidenti di Italia e Francia hanno convenuto sulla volontà di proseguire con una collaborazione sulle grandi sfide comuni a livello europeo e nel rispetto dei reciproci interessi nazionali”. si legge.  Italia e Francia avanti insieme, dunque. “Come europei, come Paesi vicini, come popoli amici, con l’Italia dobbiamo continuare tutto il lavoro iniziato – ha scritto Macron su Twitter, postando la fotografia dell’incontro – Riuscire insieme, con dialogo e ambizione: lo dobbiamo ai nostri giovani e ai

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Rettore Politecnico: “Meno burocrazia su Pnrr”

Governo, rettore Politecnico Torino: “Meno burocrazia su Pnrr, lasciateci correre”   (Adnkronos) – (di Roberta Lanzara) – “Il Pnrr è importantissimo, chiediamo meno burocrazia e più valutazione dei risultati. Lasciateci correre”. Così all’Adnkronos il rettore del Politecnico di Torino, Guido Saracco, saluta il giuramento di Anna Maria Bernini a ministro dell’Università e della Ricerca della XIX Legislatura sollecitando l’intervento del Dicastero oltre che sul fronte Pnrr anche su “attuazione e correttivi della riforma della filiera preruolo e una ulteriore crescita di importanza della terza missione dell’università”, finalizzata a diffondere cultura, conoscenze e trasferire i risultati della ricerca al di fuori del contesto accademico, contribuendo alla crescita sociale e all’indirizzo culturale dei territori.  “Vanno corrette alcune cose che non appaiono ottimali nella riforma pre-ruolo, cioè di quella che è la carriera universitaria dal dottorato di ricerca fino alla assunzione definitiva come professore associato. Ci sono parti non chiare, correttivi da apportare con buon senso affinché la macchina funzioni in modo adeguato.

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Folla di parenti e amici per il giuramento al Colle

(Adnkronos) – Daniela Santanchè con l’irrinunciabile tacco a spillo, uno stiletto oro altissimo, accanto al compagno, il principe Dimitri Kunz d’Asburgo Lorena, è la prima a uscire a piedi dal portone principale del Quirinale al termine del giuramento. Saluta la selva di cronisti e tv, ma nessun commento, nonostante le richieste dei giornalisti di rilasciare una dichiarazione di rito. I vari ministri del neo governo Meloni arrivano alla spicciolata, sorridenti, accompagnati da prole, mogli o mariti e fidanzate vedi Matteo Salvini con i figli Mirta a Federico e poi, per qualche passo a favore di telecamera mano nella mano con Francesca Verdini, non senza aver mostrato dalla terrazza del Quirinale il cupolone di San Pietro alla sua bambina. Prima di Giorgia Meloni, a varcare il portone del Quirinale è un gruppetto composto dal compagno della premier, Andrea Giambruno, mano nella mano con la figlia Ginevra. Con loro gli uomini dello staff della presidente di Fratelli d’Italia. Guido Crosetto, ministro della

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Crusca promuove “la” presidente del Consiglio

(Adnkronos) – “La” presidente del Consiglio dei ministri: è questa per l’Accademia della Crusca la definizione migliore con cui definire Giorgia Meloni, prima donna a guidare il governo in Italia. “I titoli al femminile – spiega all’Adnkronos il presidente Claudio Marazzini – sono legittimi sempre, e quindi è giusto dire ‘la’ presidente (eviterei la presidentessa), ‘la’ premier (ma se possibile eviterei l’inutile forestierismo), ‘la’ prima ministra. Chi usa questi femminili accetta un processo storico ormai ben avviato”. “Chi invece preferisce le forme tradizionali maschili ha comunque diritto di farlo, secondo l’opzione che fu a suo tempo di Giorgio Napolitano (che preferiva ‘il presidente della Camera’ anche se era una donna, Laura Boldrini), e come la stessa presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, che scelse il maschile non marcato”. “Chi vuole interpretate il maschile non marcato come un errore di grammatica, commette un eccesso – dichiara il presidente dell’Accademia della Crusca – Si tratta solo di una preferenza linguistica, magari

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Governo Meloni: cambiano i nomi dei ministeri

(Adnkronos) – Cambia il governo e cambiano anche i nomi dei ministeri. Con un lessico indicativo della ‘mission’ che si è data Giorgia Meloni con il suo esecutivo. Così, il ministero dello Sviluppo economico diventa ministero delle Imprese e del made in Italy, guidato da Adolfo Urso. A Francesco Lollobrigida tocca, invece, guidare il neo dicastero dell’Agricoltura e della sovranità alimentare, già ministero delle Politiche agricole. Un piccolo ‘upgrade’, ma non di poco conto, quello che tocca a Matteo Salvini, al lavoro alle Infrastrutture e mobilità sostenibile, oltre che come vicepremier. E’ durato, invece, solo una stagione il ministero della Transizione ecologica, ribattezzato dalla nuova premier Ambiente e sicurezza energetica e affidato a Gilberto Pichetto Fratin. Al ministero dell’Istruzione, affidato a Giuseppe Valditara, è stata invece aggiunta la dicitura ‘del merito’. Così come il dicastero dello Sport diventa Sport e giovani, sotto il neo ministro Andrea Abodi. Nello Musumeci ha in gestione il ministero del Sud e, novità, delle Politiche

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Governo, ministro della Giustizia: chi è Carlo Nordio

(Adnkronos) – Il suo nome era apparso nei giorni frenetici delle trattative tra i partiti per l’elezione del presidente della Repubblica, prima nella rosa dei papabili della coalizione di centrodestra, poi votato da Fratelli d’Italia come candidato ‘di bandiera’, contro la ricandidatura di Sergio Mattarella sostenuta dalla maggioranza di governo. Carlo Nordio, magistrato in pensione, eletto deputato nelle liste di FdI con un record di preferenze nel collegio uninominale di Treviso, è il nuovo ministro della Giustizia, indicato fin dall’inizio dalla premier Giorgia Meloni per una delle caselle fondamentali del governo. Nato a Treviso nel 1947, in magistratura dal 1977, ha trascorso la sua carriera in toga a Venezia. All’inizio ha condotto l’inchiesta sulle Brigate Rosse venete, su alcuni sequestri di persona, poi negli anni ’90 l’inchiesta sulle Coop rosse e il contrasto alla Tangentopoli veneta. Prima sostituto procuratore, nel 2009 è diventato aggiunto e nel 2017, anno in cui è andato in pensione, ha guidato la procura come facente

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“La cultura è sempre stato il mio alimento”

(Adnkronos) – “La cultura è sempre stato il mio alimento. Sono orgoglioso di possedere una biblioteca di 15.000 libri nella mia casa e di aver condiviso la mia conoscenza con molti studenti nei 20 anni di insegnamento all’università”. Parla così Gennaro Sangiuliano, intervistato dall’Adnkronos poco dopo l’annuncio della lista dei ministri da parte di Giorgia Meloni, che lo vede in arrivo al dicastero della cultura. “Per prima cosa – sottolinea – un forte ringraziamento al presidente del Consiglio Giorgia Meloni e un ringraziamento al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Sono onoratissimo di questo incarico che cercherò di adempiere nell’interesse della Repubblica”, dice il direttore del Tg2, testata che dal momento del giuramento di Sangiuliano da ministro sarà momentaneamente affidata ad interim al vicedirettore anziano Carlo Pilieci. “Stasera saluterò i colleghi del Tg2 in redazione”, dice Sangiliano. “Il passaggio da Saxa Rubra al Collegio Romano? Una grande responsabilità in cui metterò tutto il mio impegno e la mia concentrazione”, aggiunge il

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Governo Meloni, chi è Alfredo Mantovano

Sottosegretario alla presidenza del Consiglio   (Adnkronos) – Alfredo Mantovano, magistrato prestato alla politica, parlamentare di lungo corso, è il nuovo sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri.   Leccese, 64 anni, Mantovano è in magistratura dal 1983, prima pretore a Ginosa; poi dal 1988 al 1996 giudice penale al Tribunale di Lecce; nel 1995 diventa capo dell’Ufficio legislativo del ministero delle Risorse agricole, alimentari e forestali. Nel 1996 inizia la sua carriera politica in Alleanza nazionale, passato poi alla Casa delle Libertà. E’ per due volte sottosegretario al ministero dell’Interno, nei governi Berlusconi II e IV. Dopo avere votato nel 2012 la fiducia al governo Monti, in contrasto con la scelta del partito, nel 2013 torna in magistratura: è consigliere alla IV sezione penale della Corte di appello di Roma, dove si occupa, fra l’altro, di misure di prevenzione e di diritto penale europeo e internazionale e coordina l’ufficio delle rogatorie internazionali. Da ottobre 2018 è consigliere di sezione

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Locatelli: “Subito al lavoro per qualità vita disabili”

(Adnkronos) – “Sono molto contenta e onorata. Non vedo l’ora di iniziare a lavorare”. Lo afferma Alessandra Locatelli, neo ministro alle Disabilità del governo guidato da Giorgia Meloni, contattata dall’Adnkronos. “Non vedo l’ora di mettermi a disposizione delle persone, delle associazioni e degli enti del terzo settore che svolgono un ruolo preziosissimo e immaginare insieme a loro un futuro che metta al centro la qualità della vita delle persone con disabilità e delle loro famiglie”. Locatelli, già ministro per la Famiglia e le Disabilità nel governo Conte I, è dal 2021 assessore della Regione Lombardia con delega alla Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari Opportunità. “Ci sono tante cose da fare, partendo dal riconoscimento del care giver dall’attuazione dei decreti della legge delega sulla disabilità, alla piena partecipazione alla vita sociale delle persone con disabilità, garantendo loro formazione, lavoro, inclusione e accessibilità. Farò di tutto perché questi temi siano al centro dell’azione di questo governo, dove ci sono Matteo Salvini

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Vicepremier e ministro Esteri: chi è Antonio Tajani

(Adnkronos) – Tra i protagonisti della ‘discesa in campo’, ha sempre rappresentato l’anima moderata ed europeista del partito di Silvio Berlusconi a Bruxelles, come nella Capitale. Antonio Tajani è nato a Roma il 4 agosto 1953, oggi ha 68 anni. Il padre, Raffaele, era ufficiale dell’Esercito di Vietri sul Mare, in provincia di Salerno, mentre la madre lavorava a Ferentino, in provincia di Frosinone. Laureato in giurisprudenza presso ‘La Sapienza’ di Roma, dal ’74 al ’75 è stato ufficiale dell’Aeronautica militare italiana, poi ha frequentato il corso di alta specializzazione della difesa aerea presso Borgo Piave di Latina. Ha anche assunto il ruolo di controllore della difesa aerea presso la base radar di San Giovanni Teatino. Molto riservato per quanto riguarda la sua vita privata, dalla moglie Brunella, sposata nell”89, ha avuto due figli. Parla correntemente inglese, francese e spagnolo. Dal 1980 è giornalista professionista: prima è stato cronista parlamentare, dall’87 al ‘Giornale’, è stato responsabile della redazione romana del

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Ministro Salute: chi è Orazio Schillaci

(Adnkronos) – E’ un esperto in medicina nucleare il nuovo ministro della Salute, Orazio Schillaci, fino ad oggi rettore dell’università di Roma Tor Vergata. Classe 1966, Schillaci si è laureato nell’ateneo capitolino La Sapienza, dove ha conseguito la specializzazione in Medicina nucleare, e ha svolto buona parte della sua carriera a Tor Vergata, fra università e policlinico. Un tecnico puro, dunque, in un Governo quasi tutto politico, guiderà il dicastero di Lungotevere Ripa nel post Speranza. Direttore, dal 2008, dell’Unità operativa complessa (Uoc) di Medicina nucleare del Policlinico Tor Vergata, Schillaci è stato anche preside della Facoltà di Medicina e chirurgia di Tor Vergata. E’ il rettore dell’ateneo dal primo novembre 2019. Revisore per oltre 50 riviste internazionali, dal 2017 è presidente dell’Associazione italiana di medicina nucleare. Schillaci fa anche parte del comitato scientifico dell’Istituto superiore di sanità, designato dal ministro dello Sviluppo economico.

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Berlusconi il più veloce: Meloni seconda con Prodi

(Adnkronos) – Silvio Berlusconi cede la premiership e la leadership del centrodestra, ma mantiene il record di velocità nella formazione del Governo, 25 giorni dalla data delle elezioni al giuramento. Nel 2008, sedicesima legislatura, dopo le elezioni del 13 aprile; l’insediamento delle Camere il 29; le consultazioni il 6 maggio; l’incarico al leader del Popolo della libertà con l’immediato scioglimento della riserva e la nomina dei ministri arrivò il 7. Il Governo entrò in carica l’8 con il giuramento al Quirinale, 25 giorni in tutto per l’appunto. Giorgia Meloni, che giurerà domani, eguaglia al secondo posto Romano Prodi, 27 giorni dalle elezioni del 25 settembre, passando per l’insediamento delle Camere il 13 ottobre, le consultazioni di ieri ed oggi prima dell’incarico, con l’accettazione, l’indicazione e la nomina dei ministri. Nel 1996 si votò il 21 aprile, le Camere si insediarono il 9 maggio, il 15 ci furono le consultazioni, il giorno dopo l’incarico a Romano Prodi, quindi il 17 scioglimento

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Salvini vicepremier e ministro Infrastrutture

(Adnkronos) – Matteo Salvini non riesce a fare il bis al Viminale ma è il nuovo ministro alle Infrastrutture. Dal Mit potrà gestire i soldi del Pnrr per le grandi opere, con l’ambizione di poter pure far partire i lavori per il Ponte sullo Stretto. Prossimo ai 50 anni, il prossimo nove marzo, il segretario del più antico partito presente in Parlamento è un leghista della prima ora. Dopo il diploma al liceo Manzoni, a Milano, sua città natale, si divide tra l’impegno all’università, dove finisce però fuoricorso, fermandosi a quota 5 esami e la passione per la politica, dove si segnala tra i giovani comunisti padani, iscrivendosi a 17 anni al partito di Bossi. Nel frattempo lavora al quotidiano della Lega, ‘La Padania’, in cui si forma come giornalista e anche alla radio di partito. A Milano diventa volto noto del Carroccio, prima responsabile del settore dei giovani, fino al ’97, poi segretario cittadino, infine, da 1998 al 2004,

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