POLITICA

Gelo Forza Italia: Meloni rafforza asse con Salvini

(Adnkronos) – Viste le tensioni con Berlusconi sulla lista dei ministri, confermate anche dagli appunti riservati del Cav rivelati da uno foto di ‘Repubblica’, dove Giorgia Meloni viene definita ”supponente, prepotente, arrogante e offensiva”, Fratelli d’Italia, raccontano, giocherebbe su due tavoli: da una parte, rafforzerebbe l’asse degli ultimi tempi con Matteo Salvini: i due si sono tornati a vedersi a Montecitorio durante le votazioni per portare il leghista Lorenzo Fontana alla presidenza della Camera; dall’altra parte, la premier in pectore avrebbe aperto, sotto traccia, un ‘canale di comunicazione’ con Antonio Tajani, dato in pole per gli Affari esteri, proprio con l’ok di via della Scrofa. Di certo, fino all’incarico c’è ancora una settimana, che in politica sono un’eternità, per formare la futura squadra di palazzo Chigi, ma la definizione almeno della griglia di base, una volta eletti i presidenti del Parlamento, non può essere rinviata più di tanto. Bisogna riprendere il confronto all’interno del centrodestra dopo lo ‘strappo azzurro’ sulla

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Governo, Fazzolari: “Meloni chiede serietà”

Forza Italia? Confidiamo non ci saranno problemi   (Adnkronos) – Dopo l’episodio del Senato, con l’elezione di Ignazio La Russa avvenuta senza i voti di Forza Italia, c’è timore per la tenuta della maggioranza? “Noi siamo molto sereni, la nostra intenzione è solamente quella di governare bene e a lungo. Meloni ha dimostrato che questa è l’unica preoccupazione che ha. Ed è difficile pensare che si possano creare delle difficoltà di governo, solo perché il possibile prossimo presidente del Consiglio chiede serietà e un comportamento chiaro per l’azione dell’esecutivo. Quindi confidiamo che non ci saranno problemi”, risponde all’Adnkronos il senatore di Fdi Giovanbattista Fazzolari, che secondo i rumors potrebbe ricoprire un ruolo di primo piano nel prossimo governo Meloni (per lui si parla del ruolo di sottosegretario alla Presidenza del Consiglio). E a chi gli chiede se il centrodestra si presenterà unito alle consultazioni, Fazzolari risponde: “Supponiamo di sì”.  “Il fatto che Berlusconi abbia votato ha un valore simbolico. E’

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Fondo monetario: “Italia compia sforzo di bilancio”

(Adnkronos) – L’Italia, che si prepara ad avere un nuovo governo, “deve rimanere concentrata sulla sua linea di bilancio, abbassando il rapporto debito/Pil, come hanno fatto gli esecutivi precedenti, e portando avanti in futuro uno sforzo fiscale più ambizioso, eliminando la spesa pubblica di bassa qualità e procedendo sulle riforme strutturali che sostengono la crescita”. Lo sottolinea Alfred Kammer, Direttore del Dipartimento Europeo del Fondo Monetario Internazionale, incontrando la stampa in occasione degli incontri di autunno a Washington. “C’è poi per l’Italia la stessa raccomandazione che facciamo ad altri paesi. E cioe’ – spiega il rappresentante Fmi – che le misure di sostegno” come quelle per attenuare gli effetti del caro energia, “siano mirate, efficienti e vengano compensati nel bilancio dello stato”. “Il nostro consiglio all’Europa è di non portare più avanti politiche fiscali espansive. Anzi l’inasprimento dei bilanci dovrebbe procedere nel 2023 per sostenere anche la politica monetaria nella lotta contro l’inflazione e per permettere ai governi di ricostruire

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La grande umiliazione di Berlusconi, triste ‘via trucis’

(Adnkronos) – Ieri sera “abbiamo assistito alla Grande Umiliazione di Berlusconi, che torna dopo sette anni in Parlamento e viene uccellato come un ragazzino. Lui pensava di essere come ai bei tempi, dove lui era il capo che diceva ‘fai questo’, ‘tu sei una ragazzina’. Il fatto è che sia Berlusconi che Salvini non hanno metabolizzato che la Meloni ha vinto le elezioni e che è lei che farà il governo e proporrà la lista dei ministri a Mattarella. Loro l’hanno trattata come fosse una colf, ma la colf ha tirato fuori un po’ di muscoli e ha detto ‘no’”. Parola di Roberto D’Agostino, ideatore del sito Dagospia, che all’Adnkronos commenta col suo graffio corrosivo quanto accaduto ieri in Senato e i retroscena dell’elezione a presidente di Ignazio La Russa. “Sono settimane che Dagospia ne parla e adesso tutti si accorgono della signora Ronzulli -affonda D’Agostino- che ha come curriculum quello di essere un’infermiera e di aver gestito l’arrivo delle

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La Russa: “Foglietto contro Meloni? …”

(Adnkronos) – “Io credo che il presidente Berlusconi dovrebbe dichiarare quello di cui io sono quasi certo, che è un fake. Però deve dichiararlo lui, non posso dirlo io”. Così il Presidente del Senato Ignazio La Russa, in merito agli appunti nei quali Silvio Berlusconi avrebbe espresso un duro giudizio nei confronti della leader di FdI Giorgia Meloni durante il voto di ieri a Palazzo Madama. L’obiettivo della macchina fotografica avrebbe infatti catturato quanto appuntato su un foglio con l’intestazione Villa S. Martino la scritta in corsivo ‘Giorgia Meloni un comportamento 1) supponente 2) prepotente, 3) arrogante, 4) offensivo. Nessuna disponibilità al cambiamento. E’ una con cui non si può andare d’accordo’. A chi gli chiede poi se siano ripresi i contatti tra Fratelli d’Italia e Forza Italia, La Russa replica: “Non tocca a me farlo, quindi non lo so dire”.

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Frati di Assisi: “Ci sia più ampia unità”

(Adnkronos) – I Frati di Assisi appoggiano la manifestazione nazionale per la pace che si svolgerà Roma il prossimo 5 novembre per chiedere lo stop della guerra in Ucraina. “Spero sia il più unitaria possibile – dice all’Adnkronos fra Marco Moroni, custode del Sacro Convento di Assisi – . Io la appoggio ma non andrò. Mi sembra che come religiosi non abbiamo questo compito. Spero che serva da pungolo. L’appello forte è per la messa al bando delle armi nucleari e per arrivare al negoziato. Anche noi daremo il nostro contributo”. Il custode, partendo dalle parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella pronunciate ad Assisi lo scorso 4 ottobre, “quando ha ricordato che pace, democrazia e giustizia si costruiscono solo con strumenti di pace e giustizia”, sottolinea il fatto che la manifestazione del 5 novembre ha raccolto “tante realtà della società civile. Un segnale bello. Il movimento pacifista non è uno solo però in questa situazione mi pare che le adesioni siano

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Lega si interroga sui 15 voti mancati a Fontana

(Adnkronos) – Mancano 15 voti del ‘pacchetto’ del centrodestra a Lorenzo Fontana, neo-eletto presidente della Camera. Rumors che circolano a Montecitorio intestano – almeno in parte – la ‘fronda’ in particolare ad alcuni leghisti delusi, tra chi puntava su Molinari, e chi ha dato un segnale di dissenso per la possibile esclusione del ligure Rixi dalla squadra di governo (visto che le infrastrutture dovrebbero essere il ministero di arrivo per il leader Salvini). I 15 voti mancanti sarebbero quindi di leghisti piemontesi, liguri e di qualche lombardo. Qualcuno ricorda come lo stesso Fontana avrebbe avuto ruggini con l’attuale segretario regionale della Lombardia e deputato, Fabrizio Cecchetti, ‘reo’ di aver concesso il patrocinio al gay pride di Milano, quando era presidente del Consiglio regionale.

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Alleanza M5S-Verdi in Ue, Conte presto a Bruxelles

(Adnkronos) – Bocche cucite, ma qualche soffiata arriva. Stando ai rumors che si rincorrono tra Roma e Bruxelles, raccolti dall’Adnkronos, un’alleanza tra M5S e Verdi in Europa sarebbe ormai vicina, a portata di mano. Tacciono i vertici pentastellati, ma un dialogo sarebbe avviato e potrebbe portare il leader Giuseppe Conte -impegnato in prima linea nella partita- già nelle prossime settimane a Bruxelles. Una visita che seguirebbe quella a Roma del luglio scorso di Philippe Lambert, capo dei Verdi a Strasburgo. Conte si sta muovendo su due direttrici: lavorare sui territori -a breve partono i Gruppi territoriali e i Forum, a cui l’ex premier tiene tantissimo- e lavorare a livello europeo e internazionale. Da qui una ‘lettura’ delle interviste che sta rilasciando a molte testate straniere -El Pais la scorsa settimana e oggi a Der Spiegel, solo per citarne alcune- specie su temi pace e crisi energetica. Temi particolarmente sensibili in casa 5 Stelle, altrettanto per i possibili alleati ‘green’. Dopo

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Governo, salgono quotazioni Giorgetti per Economia

(Adnkronos) – Dopo la pratica Camera, con l’elezione del presidente Lorenzo Fontana, il centrodestra punta a chiudere la partita sul governo. Si fanno riunioni e se ne convocano altre, la casella dell’Economia resta al centro dell’affaire governo. Giorgia Meloni continua a dire che prima dei nomi serve l’incarico, ma ieri sera, all’ennesima domanda ha risposto dicendo che “Giorgetti sarebbe un ottimo ministro dell’Economia”. La mattina ha visto tanti conciliaboli a Montecitorio, con le battute del leader della Lega Matteo Salvini che non manca di scherzare sul tema Mef-Giorgetti: “Sta già preparando la legge di bilancio”, dice a chi attornia il vicesegretario leghista. Tema, quello del dicastero dell’economia, che viene discusso anche dallo stato maggiore leghista che si intrattiene con Umberto Bossi, nel cortile di Montecitorio. Giorgetti si schernisce: “Io al Mef? Per ora vado a casa”, dice all’AdnKronos al termine della votazione che ha visto eleggere l’altro vicesegretario leghista, Fontana. Ma la giornata è lunga, si prova a a stringere

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Fontana presidente Camera

Opposizione: “Volto estremo della destra” (Adnkronos) – L’elezione a presidente della Camera di Lorenzo Fontana all’indomani della proclamazione al Senato di Ignazio La Russa sullo scranno più alto di Palazzo Madama, raggela l’opposizione. Nessun applauso per il leghista definito con uno striscione srotolato a Montecitorio in apertura di seduta “omofobo e pro Putin”.   Dal Nazareno i commenti sono durissimi: “Il primo a festeggiare è Vladimir Putin, alla faccia della tanto sbandierata continuità e della presunta svolta moderata raccontata da alcuni commentatori. La verità è che tra ieri e oggi si è consumato un ulteriore inquietante slittamento a destra. Il Pd ha fatto una campagna elettorale di contrapposizione forte verso questa stessa destra, denunciando i rischi di una deriva che era prevedibilissima già prima del voto – proseguono le stesse fonti -. Siamo stati gli unici a farlo. La realtà di queste ore si è incaricata di dimostrare che avevamo ragione e che serviva una campagna durissima. Come durissima e

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Salini: “A Genova una delle prime opere del Pnrr”

(Adnkronos) – “E’ una sfida importante, ma soprattutto è il futuro. Quando parliamo di sfide che riguardano il futuro dobbiamo essere tutti orgogliosi perché stiamo facendo tutti un passo verso il futuro dei ragazzi di Genova, il futuro della città, un futuro di tutti quelli che ci lavorano. Queste sono le cose che dobbiamo fare. Noi dobbiamo progettare il futuro perché gli altri lo possano godere, questo è il compito dell’uomo. Noi pensiamo da padri ai figli, alle generazioni che si susseguono, che sono state fortunate perché c’è chi ha pensato a loro. Progetti come questi non servono per un anno, per due o per tre; servono per la generazione futura e per quelle che verranno”. A dichiararlo, in un’intervista, è l’amministratore delegato di Webuild, Pietro Salini, che sottolinea l’importanza della sfida accettata. “Quando ci hanno pensato i nostri progenitori, ci hanno lasciato delle città meravigliose in cui viviamo, università, scuole, ospedali. Bisogna pensare così. Dobbiamo essere capaci di progettare

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Bucci: “Genova città che si allarga sul mare…”

(Adnkronos) – Genova, 14 ott. “La città si allarga sul mare, la città acquisisce nuove superfici”. A dichiararlo è stato il sindaco di Genova Marco Bucci nella conferenza stampa in cui, a palazzo San Giorgio, è stata presentata l’assegnazione della commessa alla cordata diretta da Webuild per la costruzione della nuova diga foranea del Porto. “Alcune di queste nuove superfici d’acqua potranno poi essere riempite per fare nuovi moli e nuove banchine. E’ questo il futuro del porto di Genova, di questa nuova grande realtà logistica. Questa è una cosa epocale. Ci vorranno un po’ di anni di lavoro e noi lo seguiremo finché saremo in carica, dato che come tutti abbiamo un incarico pro-tempore. Faremo tutto il possibile perché la cosa venga facilitate vedremo metro dopo metro la diga avanzare”. “Questa – ha proseguito Bucci – è una delle opere che la gente può toccare con mano vedendole avanzare. Si vede il sistema andare avanti e questo da confidenza

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Gelo dell’opposizione sul discorso di Fontana

(Adnkronos) – Opposizione gelida durante il discorso del neo presidente della Camera Lorenzo Fontana. Un distacco per certi versi maggiore di quello registrato al Senato al momento dell’insediamento di Ignazio La Russa. I deputati sono rimasti per lo più immobili sin dal momento della proclamazione, quando solo dai banchi del Terzo Polo si è sollevato qualche applauso. Da Pd, con i suoi alleati, e M5S nemmeno un cenno di assenso. Anzi, a gesti diversi deputati hanno fatto capire di non essere affatto d’accordo con il neo presidente. Per il resto del discorso gli applausi si sono ridotti davvero al minimo indispensabile, a quelli di ‘ufficio’: quando Fontana cita il capo dello Stato Sergio Mattarella e il Papa. Qualche batti mano è scappato a qualche deputato di opposizione quando Fontana invoca una maggiore attenzione ai disabili. Per il resto, è solo la maggioranza a sottolineare anche con standing ovation i passaggi più significativi del discorso del neo presidente. Anche quando Fontana

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Letta: “Fontana presidente? Putin contento”

(Adnkronos) – “Ci hanno raccontato per tutta la campagna elettorale che ci sarebbe stato moderatismo, continuità e scelte nell’interesse del Paese. La scelta di oggi alla Camera va esattamente contro gli interessi del Paese, sposta l’Italia sempre più lontano dal cuore dell’Europa”. Così Enrico Letta lasciando la Camera dopo l’elezione di Lorenzo Fontana presidente. Una scelta, continua Letta, “che giudichiamo sbagliata e che conferma quello che abbiamo sempre pensato: questa è una maggioranza che si è spostata verso destra e il sovranismo. La scelta di oggi troverà qualcuno contenti fuori dell’Italia. Il primo ad essere sarà Putin”. “Peggio di così nemmeno con l’immaginazione più sfrenata. L’Italia, non merita questo sfregio. #Fontana”, il tweet del leader dem. “La destra non poteva fare scelte peggiori. Ha scambiato l’elezione della terza carica dello stato per una gara di estremismo”, il commento di Giuseppe Provenzano, vicesegretario del Pd, all’Adnkronos. “Sono due figure divisive che hanno il pregio di fare chiarezza sulla identità che vuole

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Fontana, chi è l’ultracattolico fedelissimo di Salvini

(Adnkronos) – Lorenzo Fontana, classe 1980 da Verona, approda alla presidenza della Camera da fedelissimo di Salvini, considerato uno degli uomini più ascoltati dal segretario federale, con cui ha condiviso l’esperienza da europarlamentare a Bruxelles. E’ il secondo leghista a guidare la Camera dei deputati. Sullo scranno più alto di Montecitorio nel biennio 94-96, fu la volta di Irene Pivetti, che a soli 21 anni divenne la terza carica dello Stato. ‘Lorenz’ per gli amici, nelle sua città è stato molto vicino all’ex sindaco Flavio Tosi, che lo ha sposato come pubblico ufficiale, matrimonio celebrato prima con rito cattolico latino tradizionale, di cui Salvini è stato testimone di nozze. Fontana, pluri-laureato, a partire dal diploma in Scienze politiche all’Università di Padova, giornalista pubblicista, nasce politicamente come consigliere comunale nella città scaligera, per essere poi proiettato in Europa nel 2009, come capo delegazione della Lega nord. Diviene vicepresidente della Camera, dopo le elezioni del 4 marzo 2018, che lo hanno portato

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Pari dignità politica per Fi, serve esecutivo unito

(Adnkronos) – Hanno regalato un mazzo di fiori a Marta Fascina. E ascoltato le parole di Silvio Berlusconi, che li ha convocati a ‘Villa Grande’ per fare il punto della situazione politica dopo una giornata sull’ottovolante per il centrodestra a causa dell’elezione di Ignazio La Russa alla presidenza del Senato grazie al soccorso dell’opposizione e senza i voti di Forza Italia. Ieri sera il Cav ha offerto la cena ai suoi senatori. E’ stata l’occasione, raccontano, per ribadire il ‘no’ ai veti da parte di Fdi sui nomi azzurri proposti per un posto nel futuro governo Meloni. Con tono fermo l’ex premier avrebbe ribadito le sue perplessità sul ‘metodo meloniano’ sottolineando che Fi deve avere pari dignità politica con la Lega perché ha preso lo stesso numero di voti alle elezioni e basta resistenze. Per Berlusconi, riferiscono, occorre riprendere il dialogo per trattare con gli alleati, in particolare la Meloni, e portare a casa i ministri che Fi merita per il

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Striscione anti Fontana: reazione di Salvini e Meloni

(Adnkronos) – Lorenzo Fontana è pro-Putin? “Non è pro niente, è pro-Italia”. Così Matteo Salvini, commentando le accuse mosse nello striscione con cui si è aperta la seduta a Montecitorio contro il neo presidente della Camera: “Se lo potevano risparmiare…”. ‘No a un presidente omofobo pro Putin’ la scritta esposta sui banchi dell’aula da Alessandro Zan e Rachele Scarpa del Pd, appena iniziata la seduta per l’elezione del presidente. Che ne pensa delle polemiche dell’opposizione su Fontana pro Putin e omofobo? ”L’opposizione fa l’opposizione”, taglia corto Giorgia Meloni, scambiando alcune battute a Montecitorio. ”Mi sembra normale -spiega la leader di Fdi- che dica quello che ritiene di dire… Anche io sono stata accusata di essere omofoba per non essere d’accordo con l’adozione degli omosessuali. Ma se mi dovessi preoccupare di quello che dice l’opposizione, non farei il governo…”.

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Camera, Fontana eletto presidente: il discorso

(Adnkronos) – “E’ con forte gratitudine e grande commozione che mi rivolgo a voi per ringraziarvi per la fiducia espressa nei miei confronti”. Lorenzo Fontana, eletto presidente della Camera, apre così il discorso di insediamento. L’esponente della Lega esprime gratitudine “anche a coloro che non hanno votato per me”. “Sarà un grande onore dirigere i lavori” della Camera. “Desidero rivolgere un vivo e autentico saluto al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, perno della nostra nazione, fondamentale garante della nostra Costituzione e custode dei suoi valori fondamentali, e all’intera Corte Costituzionale”, dice. “Voglio dedicare un primo saluto al Pontefice Francesco che rappresenta il riferimento spirituale della maggioranza dei cittadini italiani e promuove l rispetto dei più alti valori morali nel mondo, a partire dal rispetto della dignità umana e dei diritti fondamentali umani e che sta svolgendo un’azione diplomatica a favore della pace senza eguali”. “Infine -dice- permettetemi un ringraziamento personale all’onorevole Umberto Bossi, senza il quale non avrei mai iniziato

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L’eterna dialettica fra post fascismo e anti fascismo

(Adnkronos) – Ieri Ignazio La Russa alla presidenza del Senato. Oggi Lorenzo Fontana alla presidenza della Camera. Due scelte che anno in comune un dato di cronaca che può essere letto da angolazioni profondamente diverse: la chiusura definitiva con il passato oppure la rimozione del passato, quindi un passaggio transitorio e solo di facciata. Da una parte l’eterna dialettica fra post fascismo e anti fascismo, dall’altra l’affermazione di valori ultra cattolici e le prese di posizione internazionali, nello specifico contro le sanzioni alla Russia. In tutti e due i casi, il passato va superato nelle nuove vesti istituzionali. I fatti, ovvero i comportamenti e le scelte che verranno, diranno se quel passato è chiuso come sostiene chi crede in una maggioranza capace di guardare avanti oppure se, come si ritiene con sfumature diverse all’opposizione, quel passato non si può cancellare e viene semplicemente rimosso. Fratelli d’Italia e Lega ottengono molto, la seconda e la terza carica dello Stato, e investono

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Ass Ristoranti di Roma chiede maggior sicurezza

(Adnkronos) – Il centro storico di Roma sta vivendo un rigurgito della piccola criminalità forse a causa dell’avanzare, a passi spediti, della crisi economica. Sta di fatto che sono moltiplicate le denunce di furto alle autorità competenti delle forze dell’ordine. L’Associazione Ristoranti Centro Storico di Roma, da sempre sentinella del territorio più importante ed amato al mondo, lamenta il peggioramento della sicurezza del centro storico di Roma e chiede a gran voce un intervento coordinato tra Prefettura, Comune di Roma e forze dell’ordine per arginare il fenomeno e fornire tutela ai cittadini, che da diversi mesi sono stati lasciati in uno stato di abbandono totale. Il centro storico è la meta preferita per passare qualche ora ammirando le bellezze della Città Eterna per un pranzo o una cena, ma ora deve fare i conti con una criminalità diffusa; il tempo delle parole è scaduto. Servono fatti ed azioni concrete.

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Consultazioni, centrodestra diviso?

Cosa dicono Fdi, Lega e Forza Italia   (Adnkronos) – “Non lo so, ne parleremo nei prossimi giorni”. Giorgia Meloni risponde così, lasciando Montecitorio, a chi gli chiede se i partiti del centrodestra andranno separatamente alle consultazioni al Colle per la formazione del nuovo governo. Più secca la Lega: “Sono prive di fondamento le notizie relative al centrodestra diviso alle consultazioni al Colle”. E Forza Italia?   Dopo lo ‘strappo’ al Senato degli azzurri, che non hanno partecipato al voto su Ignazio La Russa, diventato presidente grazie al soccorso dell’opposizione, sarebbe in corso un vero e proprio braccio di ferro tra Fi e Fdi. Giorgia Meloni ha fatto sapere che andrà avanti per la sua strada, ovvero, nessuno le farà cambiare idea dopo i dubbi espressi a Silvio Berlusconi sulla lista dei ministri azzurri, a cominciare da Licia Ronzulli, che allo stato resta fuori dal Cdm.   In casa Fi pesa il ‘no’ di Meloni all’upgrade governativo della fedelissima di

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In centinaia al sit-in davanti ambasciata Russia

(Adnkronos) – ‘Non c’è vera pace senza verità, non c’è verità senza libertà’. E’ l’appello scandito dalla piattaforma del sit-in oggi in scena nei pressi dell’ambasciata russa a Roma e organizzato dal Movimento europeo azione nonviolenta, LiberiOltre, Base Italia, l’associazione dell’ex segretario generale della Cisl Marco Bentivogli, e altre associazioni per chiedere la fine dell’invasione in Ucraina. I firmatari, tra cui Luigi Manconi e Sandro Veronesi, chiedono innanzitutto il cessate il fuoco e ritiro immediato delle truppe russe dal territorio ucraino. E poi: di fermare l’escalation nucleare, di riconoscere la piena indipendenza e autonomia dello Stato ucraino dalla Federazione russa nei confini riconosciuti dalla comunità internazionale prima del 2014, fino alla richiesta di negoziati che garantiscano una pace giusta e duratura. Centinaia di persone alla manifestazione, che si è svolta accanto alla fermata metro di Castro Pretorio (l’ambasciata russa era transennata e controllata dalle forze dell’ordine) cui hanno aderito, tra gli altri, Enrico Letta (Pd), Emma Bonino e Riccardo Magi

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Forza Italia non ci sta: tentazione separati al Colle…

(Adnkronos) – Parte decisamente con il piede sbagliato il centrodestra di governo. Sarebbe in corso un vero e proprio braccio di ferro tra Fi e Fdi dopo lo ‘strappo’ di oggi al Senato degli azzurri, che non hanno partecipato al voto su Ignazio La Russa, diventato presidente grazie al soccorso dell’opposizione. Giorgia Meloni ha fatto sapere che andrà avanti per la sua strada, ovvero, nessuno le farà cambiare idea dopo i dubbi espressi a Silvio Berlusconi sulla lista dei ministri azzurri, a cominciare da Licia Ronzulli, che allo stato resta fuori dal Cdm. In casa Fi pesa il ‘no’ di Meloni all’upgrade governativo della fedelissima di Arcore, anche per un dicastero di fascia medio-bassa, tipo le Politiche Ue. E queste resistenze da parte di via della Scrofa su alcuni nomi indicati dal Cav avrebbero portato gli azzurri a valutare anche la possibilità di presentarsi separati alle consultazioni al Colle per la formazione del nuovo esecutivo. Un’ipotesi che, però, raccontano, divide

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Fontana alla Camera poi avanti come treni…

(Adnkronos) – “Dopo quello che è successo al Senato, che si fa? Una volta che la Lega dà un nome si voterà tutti quello”. Un big di Fdi riassume così lo stato dell’arte, mentre alla Camera si svolge l’ultima votazione della giornata per l’elezione del presidente della Camera ed è in corso l’incontro tra Giorgia Meloni e Matteo Salvini. Archiviata l’elezione di Ignazio La Russa a Palazzo Madama, senza i voti di Forza Italia, la tensione resta alta nel centrodestra in vista del voto a Montecitorio di domattina. I meloniani aspettano un nome dal Carroccio. E alla fine quel nome arriva: sarà Lorenzo Fontana il candidato della Lega per la guida di Montecitorio, dopo il passo indietro di Riccardo Molinari. Ma ha lasciato strascichi lo strappo di stamane al Senato, figlio della complicata trattativa sulle caselle di governo. Pesa, all’interno di Fi, il no di Meloni all’ingresso di Licia Ronzulli, fedelissima di Silvio Berlusconi, nella squadra di governo. La palla

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Giorgetti all’Economia deve fare i conti con…

Governo, Giorgetti all’Economia deve fare i conti con il programma della Lega   (Adnkronos) – “Se la Lega vuole il Mef e mi manda lì, io ci vado…”. Le parole di Giancarlo Giorgetti, uno dei candidati principali per la poltrona di ministro dell’Economia del governo Meloni, sono significative. Non sono parole di circostanza e chiamano in causa anche il mandato che avrebbe a via XX Settembre, lui che è stato sottosegretario alla presidenza del Consiglio con il governo giallo-verde guidato da Giuseppe Conte e ministro dello Sviluppo economico con il governo di Mario Draghi.  Se andrà al ministero dell’Economia, come sembra probabile, Giorgetti ci andrà, citando le sue stesse parole, se lo vuole la Lega e se la Lega lo manda lì. Questo presuppone l’impegno a portare avanti il programma economico della Lega. Quello sintetizzato per punti nell’ultimo Consiglio federale riporta in primo piano tre misure chiave: “Avanti tutta sull’estensione della flat tax fino a 100mila euro di fatturato, superamento

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Da energia a fisco, nuovo governo dia risposte

(Adnkronos) – Emergenze nuove, come il rincaro “inimmaginabile” dei prezzi dell’energia, vero disastro per tante aziende, e questioni annose dal costo del lavoro alle pastoie della burocrazia: per le aziende problemi urgenti si aggiungono ai vecchi e ora richiedono “risposte” e “soluzioni” per salvaguardare e rilanciare quella che è la spina dorsale dell’economia del Paese. A indicare le priorità che dovranno essere in cima all’agenda del nuovo Governo, è Federica Guidi, presidente e amministratore delegato di Ducati Energia ed ex ministro dello Sviluppo Economico, in un’intervista all’Adnkronos. “Io guardo già al 2023, per me siamo già al nuovo anno. Vedo grandi sfide con costi dell’energia inimmaginabili. Noi non siamo un’azienda energivora, ma per alcune imprese e altri settori è un disastro, con bollette che sono lievitate a milioni di euro. Uno shock sconvolgente dal punto di vista economico, peggio del Covid, che genera l’incertezza e margini di aleatorietà tali da non consentire neanche di tenere un listino prezzi. Siamo in

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Senato, primo giorno dai selfie ai vaffa

Berlusconi inciampa e Renzi impazza   (Adnkronos) – Inizia con strette di mano reciproche, sorrisi e la standing ovation di tutto l’emiciclo per Liliana Segre e finisce con i veleni e il giallo sui voti a Ignazio La Russa la prima giornata della XIX legislatura al Senato. Al via, la cosa che colpisce di più sono gli spazi vuoti nell’aula di palazzo Madama: solo 200 gli eletti, erano 315 prima del taglio. Poche le donne, ma questo già si sapeva. Comunque non ci sono problemi di posti per i neo senatori. Così ognuno si sceglie lo scranno migliore e il compagno di banco preferito. Tra l’altro i gruppi si formeranno solo la prossima settimana.  Il gioco della coppie già la dice lunga sugli equilibri della nuova legislatura. Carlo Calenda e Matteo Renzi, alleati del Terzo Polo, si siedono di fianco, al centro dell’emiciclo. Dario Franceschini si piazza in prima fila, con Pier Ferdinando Casini accanto. Silvio Berlusconi, da consumato show

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Senato, La Russa presidente senza ok Forza Italia

(Adnkronos) – Il risultato al Senato è quello atteso da ieri sera, Ignazio La Russa, uno dei due nomi più accreditati nel centrodestra (l’altro era quello del leghista Roberto Calderoli che di prima mattina getta la spugna) per succedere a Elisabetta Casellati, alla prima votazione raggiunge il risultato pieno. Il braccio destro di Giorgia Meloni è eletto con 116 voti. Si può rallegrare ringraziando “anche per i voti che mi sono arrivati dall’altra parte politica”. E’ questo il primo colpo di scena che apre i lavori istituzionali della XIX legislatura. Perché mentre Fi, con il suo leader Silvio Berlusconi si chiude nella sala del governo, alle spalle dell’Aula, non presentandosi per il voto, in Aula si registrano almeno 15 voti che arrivano all’ex esponente del Msi anche dal centro-sinistra. Gli occhi sono puntati su Matteo Renzi, che conta nove senatori, su Carlo Calenda, mentre qualcuno ironizza pure sul Pd di Enrico Letta. Di certo, oltre ai 99 voti che sono

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Conte: Primi giochini di palazzo da finta opposizione

(Adnkronos) – “Primo giorno di legislatura e per qualcuno è già cominciata la finta opposizione fatta dei soliti giochini di palazzo”. E’ l’accusa che arriva dal Movimento 5 Stelle dopo il voto che ha visto parte dell’opposizione convergere sull’elezione di Ignazio La Russa alla presidenza del Senato. “Il dato certo – sottolineano dal Movimento – è che alla prima prova il centrodestra si è già diviso”. A ribadire le critiche usando via Facebook le stesse parole, è il leader 5 Stelle Giuseppe Conte: “Mentre in aula iniziano i primi giochini di Palazzo e qualcuno si prepara ad una finta opposizione – scrive l’ex premier – il Movimento 5 Stelle ha depositato immediatamente delle proposte di legge prioritarie per il Paese: dalle misure contro il carobollette al salario minimo, dalla lotta alla mafia fino alla transizione ecologica e alla difesa della sanità pubblica”. “Siamo entrati in questo Parlamento garantendo ai cittadini che avremmo lavorato nel loro esclusivo interesse, con disciplina e

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La Russa presidente Senato, Calenda contro Letta

(Adnkronos) – Enrico Letta contro “una parte dell’opposizione non aspetta altro che entrare in maggioranza”. Al segretario del Pd, dopo l’elezione di Ignazio La Russa a presidente del Senato con una manciata di voti dell’opposizione, risponde Carlo Calenda in un botta e risposta sull’asse dem-Terzo Polo. “Irresponsabile oltre ogni limite il comportamento di quei senatori che hanno scelto di aiutare dall’esterno una maggioranza già divisa e in difficoltà. Il voto di oggi al Senato certifica tristemente che una parte dell’opposizione non aspetta altro che entrare in maggioranza”, scrive Letta. “Sì, Enrico. La tua. Noi diciannove voti non li abbiamo. E siccome queste cose si vengono sempre a sapere alla fine, ti consiglio di cancellare questo tweet. Invecchierà male”, la replica di Calenda Così il leader del Terzo Polo, Carlo Calenda, risponde a Enrico Letta secondo cui quanto accaduto al Senato oggi certifica che ci sarebbe una parte di opposizione che vuole entrare in maggioranza. “Oggi noi in Senato abbiamo votato

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Voto La Russa, Terzo Polo respinge accuse

“Ma li avete visti i nostri? Avete visto Carlo e Matteo che sono entrati e usciti al volo dalla cabina… ma di che stiamo parlando”. Lo sfogo con l’Adnkronos in Transatlantico alla Camera di un big di Azione sulle accuse che stanno piovendo sul Terzo Polo sul voto di oggi al Senato e il sostegno di parte dell’opposizione che ha permesso di eleggere Ignazio La Russa al primo colpo nonostante siano mancati i voti di Fi. Dicono che voi del Terzo Polo siate andati in soccorso di La Russa per assicurarvi il sostegno della maggioranza sulle vicepresidenze… “Allora, mettiamola così. C’è un signore di Ferrara che da 25 anni fa questi giochetti in Parlamento. E lo si vedrà la prossima settimana -sostiene il dirigente calendiano-, quando verranno eletti vicepresidenti al Senato Dario Franceschini e Stefano Patuanelli. Loro hanno già l’accordo e si sono blindati con La Russa per non avere scherzi quando ci si voterà”. (Adnkronos)

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Più forza alle tue idee: nasce “Percorsi d’impresa”

Il programma di accompagnamento all’imprenditorialità rivolto a tutte le giovani e tutti i giovani pugliesi, promosso da ARTI e Regione Puglia Da oggi è attivo un ulteriore tassello di “Puglia ti vorrei”, il Programma delle Politiche Giovanili della Regione Puglia: è online il sito percorsidimpresa.regione.puglia.it, un nuovo riferimento per i giovani e le giovani pugliesi in procinto di avviare o già impegnati in esperienze imprenditoriali. Percorsi d’impresa nasce grazie alle proposte e alle sollecitazioni raccolte dai ragazzi e le ragazze che hanno contribuito alla redazione del nuovo Programma e costruisce le proprie attività sulle esperienze di accompagnamento sviluppate e consolidate da Regione Puglia e ARTI. La nuova iniziativa rende l’accompagnamento all’imprenditoria giovanile accessibile a tutti i giovani imprenditori e tutte le giovani imprenditrici in Puglia per supportare:–    la messa a fuoco di idee imprenditoriali;–    il consolidamento di strategie d’avvio;–    la definizione di strategie per il follow-up.Le attività dell’iniziativa includeranno, per esempio, incontri di approfondimento e ispirazione, occasioni di networking territoriali e

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Ignazio La Russa è il nuovo presidente del Senato

(Adnkronos) – Tra i veterani del Parlamento con nove legislature come Roberto Calderoli e Maurizio Gasparri (meglio di loro solo Pier Ferdinando Casini con undici e Umberto Bossi con dieci), Ignazio La Russa arriva alla presidenza del Senato al culmine di mezzo secolo di vita politica spesa nella destra italiana in tutte le sue declinazioni: dal Fronte della Gioventù, al Msi, poi ad Alleanza nazionale con la svolta di Fiuggi, fino alla fondazione di Fratelli d’Italia, dopo la diaspora che dal Popolo della libertà vide alcuni seguire Gianfranco Fini in Futuro e libertà e altri rimanere in Forza Italia. In mezzo tanti incarichi istituzionali con ruoli super partes. Nato a Paternò in provincia di Catania il 18 luglio 1947, La Russa si laurea in Giurisprudenza all’Università di Pavia e impegno politico e attività di avvocato penalista vanno subito di pari passo: assume tra l’altro la difesa delle parti civili nei processi per l’omicidio di Sergio Ramelli a Milano e di

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La Russa presidente Senato, opposizione si spacca

(Adnkronos) – La maggioranza si spacca sul primo voto in aula al Senato ma, nonostante il venir meno dei voti di Forza Italia, Ignazio La Russa viene eletto presidente al primo colpo grazie ai voti di almeno 17 senatori, secondo i calcoli di Youtrend, fuori dal centrodestra. Insomma, se la maggioranza si divide alla prima prova d’aula ma altrettanto fa l’opposizione. Dunque chi nella minoranza ha votato per La Russa? Il Pd si chiama fuori. “Noi non siamo stati”, assicurano fonti parlamentari all’Adnkronos. Piuttosto si punta il dito contro i 5 Stelle: diversi senatori pentastellati, si fa notare, sarebbero restati nella cabina per il voto più del necessario, più della semplice consegna di una scheda bianca. Ma i principale indiziato, sempre secondo i dem, sarebbe il Terzo Polo. Matteo Renzi respinge le accuse: “Noi abbiamo votato scheda bianca, non siamo stati noi. Quando faccio una cosa la rivendico è chiaro che si sta giocando un regolamento di conti nel centrodestra”,

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La Russa presidente Senato

Meloni: “Per Fdi riferimento ed esempio” “Congratulazioni al neo presidente del Senato della Repubblica, Ignazio La Russa”. Così la leader di Fdi, Giorgia Meloni, dopo l’elezione. “Siamo orgogliosi che i senatori abbiano eletto un patriota, un servitore dello Stato, un uomo innamorato dell’Italia e che ha sempre anteposto l’interesse nazionale a qualunque cosa – ha aggiunto – Per Fratelli d’Italia Ignazio è punto di riferimento insostituibile, un amico, un fratello, un esempio per generazioni di militanti e dirigenti”.   “È un politico dall’intelligenza rara e dalla tenacia altrettanto introvabile – ha continuato – Un uomo orgoglioso della sua identità politica ma che ha sempre saputo mettere il senso delle Istituzioni al servizio di tutti gli incarichi che ha ricoperto nella sua carriera. E che siamo certi farà altrettanto bene, con autorevolezza, competenza e imparzialità, alla Presidenza del Senato”.   “Grazie a tutti coloro che, con senso di responsabilità e in un momento nel quale l’Italia chiede risposte immediate, hanno consentito

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Camera, Senato e governo

La trattativa a oltranza Fdi-Lega-FI Una trattativa a oltranza. Su tutti i fronti e fino all’ultimo minuto utile. Tra Camera, Senato e governo, le tre forze principali della maggioranza che dovrà sostenere il nuovo esecutivo Meloni, Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia non si stanno risparmiando mosse e contromosse che complicano il quadro. La cronaca parlamentare restituisce la fotografia, plastica, dello stallo che ancora impedisce di arrivare a soluzioni concordate.  La votazione in Senato che ha portato all’elezione di Ignazio La Russa è significativa: è stato eletto presidente del Senato con 116 voti, superando i 115 di cui dispone il centrodestra, nonostante la gran parte dei senatori di Forza Italia non abbiano preso parte alla votazione. Se si fosse andati alla seconda chiama, sarebbe potuto essere ‘solo’ un segnale per manifestare contrarietà rispetto agli equilibri complessivi all’interno della coalizione. Con l’elezione senza i voti di Forza Italia, e con il contributo di una parte dell’opposizione, diventa un atto politico molto

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