POLITICA

Elettori M5S si sentono più a sinistra di quelli Pd

“Nell’ultima rilevazione effettuata, Termometro Politico ha voluto scoprire come gli elettori (e i non elettori) si collocano sull’asse sinistra-destra. E se accettano di collocarsi. I dati sono stati confrontati con quelli di un analogo sondaggio del 2019 e i risultati sono interessanti. Perché a fronte di una stabilità sostanziale dell’elettorato nel suo complesso vi sono dei cambiamenti in quelli di alcuni dei principali partiti”. E’ quanto fa sapere Termometro politico. “Agli intervistati è stato chiesto di autodefinirsi su una scala che andava da 1 (estrema sinistra) a 10 (estrema destra). Mediamente gli italiani si sono collocati quasi a metà, essendo il punteggio complessivo di 5,5 come alla vigilia delle elezioni europee del 2019. Tra i partiti maggiori quello con l’elettorato più a sinistra è Sinistra Italiana/Verdi, con 2,7. Solo Unione Popolare (PaP, Rifondazione Comunista) è ancora più a sinistra con 2,1”. “La vera novità è il fatto che i pentastellati superano a sinistra il Pd, passando da 3,8 del 2019

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Elezioni, prezzo gas accende campagna voto

Volano i prezzi di gas ed elettricità al punto che i rialzi rubano la scena a tutte le altre questioni dibattute dai leader in questi giorni di campagna in vista delle elezioni politiche del 25 settembre 2022. Il prezzo del gas ieri ha registrato un nuovo picco a 323 euro prima di rallentare e di aggirarsi intorno ai 315 euro. La giornata vede i riflettori accesi sulla proposta di Carlo Calenda di sospendere la campagna elettorale per consentire al governo Draghi di agire contro il caro gas, per “supportare il piano del governo, rigassificatore incluso, e un eventuale scostamento di bilancio”. “La mia proposta è quella di un time out di un giorno alla campagna elettorale, per prendere l’impegno di sostenere il governo Draghi, di incontrarsi tra tutti i leader, anche se dovessimo fare uno scostamento di bilancio” dice il leader di Azione al Meeting di Rimini. Una proposta che diventa l’occasione per un altro acceso botta e risposta con

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Forza Italia, tesoriere fuori da liste.

“Amareggiato, Berlusconi non mi ha chiamato” ”Sono rimasto sorpreso per primo io e anche amareggiato da questa esclusione, no, non me l’aspettavo proprio…”. Il senatore Alfredo Messina, ex manager Fininivest e fedelissimo di Silvio Berlusconi, si è ritrovato tra gli esclusi eccellenti dalla liste di Forza Italia per le elezioni politiche 2022 del 25 settembre.  Da tesoriere del partito ha gestito in questi ultimi anni le finanze in dissesto del partito tirandoli fuori dal profondo rosso del passato, bacchettando più volte gli azzurri morosi, che non pagano gli arretrati e hanno provocato un buco di oltre 2 milioni di euro.   ”Negli ultimi 5-6 anni -racconta all’Adnkronos Messina a metà tra lo sfogo e la delusione- mi sono occupato della tesoreria del partito e penso di aver fatto bene il mio lavoro perchè non ho avuto nessun richiamo, nessuna contestazione. E poi, mentre firmavo le liste, visto il ruolo che ricopro, mi sono accorto che il mio nome non c’era…

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L’allarme del Financial Times

Le parole di Draghi e di Meloni Sembrano in contraddizione tra loro, ma non lo sono. Come possono stare insieme l’allarme del Financial Times sulla scommessa dei fondi contro il debito italiano, le parole di ieri di Mario Draghi e quelle di oggi di Giorgia Meloni? Intorno alla reazione dei mercati alle tensioni della politica italiana si gioca una partita che è insieme elettorale, mediatica e finanziaria. I tre piani andrebbero però tenuti distinti.   Sul primo fronte, quello elettorale, c’è la spinta di chi si oppone all’ipotesi più probabile, la formazione di un governo di centrodestra a guida Meloni. La carta della presunta inaffidabilità internazionale è sul tavolo e lo rimarrà fino al 25 settembre e anche oltre. Sul piano mediatico giocano un ruolo da sempre, in fasi come quella che stiamo attraversando, i grandi media internazionali. Sono la voce dei mercati e rappresentano i timori e le pulsioni che si percepiscono nelle sale operative. Il Financial Times scrive

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BergamoSex al via domani.

Adinolfi: “Non accettiamo dittatura Siffredi” Apre i battenti domani, a Osio Sopra, nella bergamasca, ‘BergamoSex’, evento dedicato al sesso definito dagli organizzatori “la festa erotica più divertente dell’anno” ed è già polemica. A scatenare il vespaio, la coincidenza di date con la festa patronale di Sant’Alessandro, in programma negli stessi tre giorni, dal 26 al 28 agosto, a Bergamo. Per Mario Adinolfi, fondatore del Popolo della Famiglia e ora leader, insieme a Simone Di Stefano, di Alternativa per l’Italia “un oltraggio cercato e voluto, oltre che colpevolmente autorizzato”.  Interpellato dall’Adnkronos sull’opportunità che un evento animato da star dell’hard come Rocco Siffredi e Valentina Nappi si svolga negli stessi giorni in cui in città si tiene la festa organizzata dalla Diocesi di Bergamo insieme al Comune, Adinolfi spiega che “non si tratta di voler fare polemica a tutti i costi, ma di porre una questione con la dovuta chiarezza”. Si tratta, dice, “del rapporto e del rispetto che si deve a

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Gas e elettricità, prezzi volano.

Lo scenario: come evitare l’emergenza Prezzi di gas ed energia ancora in salita nella giornata di oggi, con l’Europa alle prese con costi alle stelle. Dopo aver toccato un picco ad oltre 317 euro, il gas all’hub olandese Ttf si attesta attualmente a 308,5 euro a megawattora, in progressione del 5,59%. Un’impennata che spinge i governi ad accelerare sulle contromisure. Sul fronte elettricità continua intanto l’impennata dei prezzi: in Italia, Francia e Germania si supera i 700 euro al megawattora. Oggi il prezzo alla borsa elettrica italiana sale infatti a 718 euro/mwh mentre in Francia si attesta a 706,3 euro/mwh e in Germania a 699,4 euro/mwh. Ieri il ‘record’ era della Francia con un prezzo, alla borsa elettrica francese, di 630 euro/mwh davanti a Italia con 614,8 euro/mwh e Germania con 599,8 euro/mwh. Anche il 23 agosto il prezzo più alto si registrava in Francia con 645,5 euro/mwh. Seguivano Italia con 637,8 euro/mwh e Germania con 624,3 euro/mwh. Ma quali

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Palermo ricorda Libero Grassi

In occasione del XXXI anniversario della morte di Libero Grassi, Addiopizzo e la famiglia dell’imprenditore assassinato da Cosa Nostra promuovono una giornata di iniziative in suo ricordo e della moglie Pina Maisano. “La giornata del 29 agosto rappresenta un momento non solo per interrogarsi su cosa sia rimasto dell’esempio di Libero Grassi e sulle difficoltà che ancora si incontrano lungo il percorso di denuncia contro le estorsioni, ma soprattutto sulle relazioni di connivenza che si instaurano tra cosa nostra e molti di coloro che ancora pagano e non denunciano”, si legge in una nota di Addiopizzo. In occasione del trentunesimo anniversario, le iniziative si apriranno a Palermo in via Alfieri alle 7.45 nel luogo dove si consumò l’omicidio dell’imprenditore tessile e in cui ogni anno la famiglia Grassi affigge il manifesto che rievoca le condizioni di isolamento e solitudine in cui maturò il delitto Nel corso della mattinata, presso la sede di Addiopizzo, l’Associazione promuoverà un momento di dibattito, confronto

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Governo, Draghi: “Mai aumentato tasse”

“ll governo non ha mai aumentato le tasse – con la sola eccezione delle tasse sugli extraprofitti delle imprese del settore energetico. Queste aziende, come dicevo ora per i produttori di rinnovabili e per altri comparti, hanno registrato utili senza precedenti solo a causa dell’aumento dei prezzi dei combustibili fossili – un aumento che, allo stesso tempo, penalizza la maggioranza di cittadini e le imprese. È stato giusto chiedere alle imprese del settore energetico di contribuire di più – ed è essenziale che lo facciano, invece di rimandare o addirittura evitare di pagare quanto gli viene chiesto”. Lo ha detto il premier Mario Draghi nel suo intervento al Meeting di Rimini. “Per le altre aziende e per i cittadini, il governo ha iniziato un percorso di riduzione delle tasse, per quanto compatibile con l’equilibrio di bilancio e con il tempo che ci è stato dato. Mi riferisco all’abbattimento dell’IVA sulle bollette, alla revisione dell’IRPEF, alla riduzione del cuneo fiscale. L’obiettivo

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Elezioni 2022, Rita Dalla Chiesa.

“Io catapultata in Puglia? No, qui origini mia famiglia” “Non sono stata catapultata in Puglia. La Puglia la conosco benissimo, palmo a palmo, da tanti anni. Ci ho anche lavorato. Qui si sono conosciuti mia madre e mio padre. Le origini della mia famiglia nascono proprio da Bari, dalla caserma dei carabinieri del Lungomare di Bari. Le radici profonde sono qui”. L’ha detto Rita Dalla Chiesa, candidata di Forza Italia nel collegio plurinominale Molfetta 2, parlando a Bari con i giornalisti prima della conferenza stampa di presentazione dei vari candidati azzurri nella regione, alla presenza della senatrice Licia Ronzulli, capolista nel collegio plurinominale Senato Puglia 1, del commissario regionale Mauro D’Attis e del vicecommissario regionale vicario Dario Damiani. “Si può appartenere a un territorio in tanti modi”, ha aggiunto. “Io ci appartengo con molto affetto e molta voglia di starvi vicini. Questa è la cosa importante”.  La decisione di iniziare l’esperienza politica con le elezioni è avvenuta “intanto grazie alla

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le proposte: tasse, scuola e asili, il Ponte

Lo schema è sempre lo stesso. L’annuncio di una proposta a effetto, amplificato dal clima del comizio di urno, le repliche immediate a stretto giro, quasi sempre via social. La campagna per le elezioni 2022, compressa per i tempi stretti imposti dall’improvvisa fine della legislatura, è già segnata da un continuo rimbalzo tra le idee e l’impietoso fact checking che le smonta. A volte è oggettivo, altre meno. Succede in tutti gli schieramenti e per proposte di segno diverso. E’ spesso la riduzione delle tasse, la promessa per definizione, a monopolizzare l’attenzione. Dalla flat tax, in diverse versioni e con diverse aliquote e platee potenziali, alla tassa unica per l’acquisto della prima casa. Ma ci sono anche l’estensione dell’obbligo scolastico, l’asilo obbligatorio e il Ponte sullo Stretto di Messina a catalizzare l’attenzione. Il leader del Pd, Enrico Letta, ha scelto la platea del Meeting di Rimini, rimasta piuttosto fredda, per annunciare l’intenzione di promuovere l’estensione dell’obbligo scolastico fino alla maturità

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Forza Italia candida Michele Boccardi

In vista delle consultazioni politiche del prossimo 25 settembre, i partiti hanno depositato le liste definitive dei candidati che gli italiani sono chiamati a votare. L’unico esponente politico turese presente è Michele Boccardi, senatore uscente, candidato alla Camera nel listo plurinominale Molfetta-Bari, alle spalle di Rita Dalla Chiesa (presente anche nel collegio uninominale di Molfetta). L’imprenditore turese ha dunque ottime possibilità di essere eletto. Ad annunciare la candidatura è stato lo stesso Boccardi attraverso un messaggio affidato ai social: “Carissime amiche e carissimi amici, sono orgoglioso di affiancare Rita dalla Chiesa, simbolo della lotta alla mafia e del servizio alle Istituzioni per cui suo padre diede la vita, e di guidare la lista di Forza Italia alla Camera nel listino proporzionale di Bari e provincia.Sono certo, dopo il fruttuoso lavoro svolto nelle due scorse legislature a sostegno delle imprese e delle famiglie pugliesi, di poter essere riferimento dei valori e ideali liberali e moderati che il nostro movimento rappresenta. Ringrazio

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Senza gas inevitabili i razionamenti.

Governo pronto a intervenire “Speriamo che sia un inverno caldo”. La frase che viene ripetuta quando si chiedono informazioni ai tecnici che lavorano ai piani di emergenza per la carenza di gas suonano a metà tra l’ammissione di impotenza e l’invocazione propiziatoria. La realtà che nessuno può nascondere è che si avvicina una stagione difficile, in cui i razionamenti di gas, e di elettricità, sono un’ipotesi sempre più concreta.   Sono previsti già dal piano predisposto dal governo Draghi, nel caso in cui la Russia chiudesse del tutto i rubinetti e salisse il livello di emergenza. Due gradi in meno per il riscaldamento nelle case, e meno ore di accensione, una riduzione drastica dell’illuminazione pubblica, la chiusura anticipata di uffici pubblici, negozi e locali. Uno scenario bellico. Del resto, sono proprio le conseguenze della guerra in Ucraina che imporrebbero di modificare abitudini e comportamenti a buona parte dell’Europa, con l’impatto maggiore per quei Paesi, come l’Italia, che scontano ancora una dipendenza

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Elezioni 2022, da Rotondi a Sgarbi.

Gli uninominali garantiti da Meloni ai centristi Quasi tutti i 15 collegi uninominali assegnati a centristi di ‘Noi moderati’, la quarta gamba del centrodestra, sono stati ‘garantiti’ da Fratelli d’Italia. Forte dei sondaggi che le assicurano il primato nel centrodestra e di fatto la indicano come presidente del Consiglio in pectore, Giorgia Meloni, raccontano, in qualità anche di presidente dell’Ecr, il gruppo dei Conservatori a Bruxelles, da giorni fa la moderata: prende le distanze dal fascismo, rassicura l’Europa, e dà segnali concreti nelle liste in vista della campagna elettorale, rinunciando a collegi, sicuri e contendibili, a favore dei piccoli della coalizione.   Tra questi ci sono vari azzurri, attuali parlamentari di Fi o ex, alcuni considerati molto vicini a Silvio Berlusconi, come Gianfranco Rotondi e Michaela Biancofiore. Molti sono ex Dc eletti in Parlamento con il Popolo della libertà: dall’ex ministro Maurizio Lupi, presidente di Noi con l’Italia (candidato nel maggioritario di Lecco), al vicepresidente di Nci, anche lui ex

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Elezioni, oggi centrodestra chiude programma

A quanto si apprende, il tavolo del centrodestra sul programma per le elezioni 2022 si terrà oggi alle 17. Dovrebbe essere l’ultimo incontro prima di sottoporre ai vertici dell’alleanza il testo del programma elettorale. Anche oggi al lavoro – per un meeting in presenza e in collegamento – ci saranno per Fdi il senatore Giovanbattista Fazzolari e l’europarlamentare e co-presidente dell’Ecr Raffaele Fitto; per la Lega il responsabile dei Dipartimenti Armando Siri e il capogruppo al Senato Massimiliano Romeo e per Forza Italia il responsabile dei Dipartimenti Alessandro Cattaneo e il vicepresidente della Camera Andrea Mandelli. Al tavolo previsti anche i rappresentanti di Coraggio Italia, Udc, Noi per l’Italia e Italia al centro. Elezioni 2022: ecco il logo di Fi, trova posto il nome del Partito popolare europeo insieme a quello di Berlusconi Fi presenta il simbolo per le elezioni 2022. Nel contrassegno che verrà depositato il partito azzurro, rispetto al logo tradizionale, ha aggiunto un riferimento al ‘partito popolare

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Pnrr, Corte dei conti: “Bene, ma restano criticità”

Le amministrazioni centrali dello Stato hanno reagito positivamente al primo impatto con il Pnrr, con il conseguimento pressoché totale degli obiettivi previsti dal Piano, ma l’attenzione sulla sua esecuzione resta particolarmente elevata e il giudizio complessivo sul 2022 potrà delinearsi solo a fine anno. E’ quanto emerge dalla relazione approvata dalla Sezione centrale di controllo sulla gestione delle amministrazioni dello Stato della Corte dei conti, in cui la magistratura contabile ha riportato gli esiti delle analisi svolte, attraverso un campionamento qualitativo e quantitativo, sullo stato di attuazione di 31 su 45 degli interventi ricompresi nel Pnrr e sul conseguimento degli obiettivi previsti per il primo semestre 2022. Il controllo eseguito dalla Corte, si legge in un comunicato, si è svolto seguendo le specifiche cadenze temporali previste per la realizzazione degli interventi connessi al Piano, con precisa attenzione sui temi della tutela ambientale e della salute, delle politiche del lavoro e dello sviluppo sostenibile, della digitalizzazione, dell’internazionalizzazione, dell’istruzione, dell’inclusione e del

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“Presidenzialismo pericolo per democrazia?”

Elezioni, Marini: “Presidenzialismo pericolo per democrazia? Dirlo non è approccio sano e giusto” La proposta di modifica della Costituzione in senso presidenzialista presentata da Fratelli d’Italia non trasformerebbe il nostro Paese in un regime autoritario alla Orban. Inoltre non è corretto affermare che in caso di riforma presidenziale il presidente della Repubblica perderebbe il ruolo di garante della Costituzione dal momento che non sarebbe più una figura super partes. “Ricordo che il capo dello Stato in qualsiasi sistema democratico svolge un ruolo politico. Anche se eletto direttamente dal popolo avrà il dovere di rappresentare oltre alla parte politica che lo ha eletto l’intera nazione, come già avviene per i parlamentari nella nostra Repubblica. Per altro verso, è improprio affermare che il presidente della Repubblica sia un mero garante della Costituzione, come fosse un organo tecnico, perché quel ruolo nel nostro ordinamento lo assolve la Corte costituzionale”, spiega all’Adnkronos il costituzionalista Francesco Saverio Marini, professore di Diritto pubblico all’Università di Roma

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Elezioni,”Spettro interferenza russa sul voto”

“Lo spettro dell’interferenza russa aleggia sulle elezioni anticipate italiane”. È il titolo di un articolo pubblicato oggi dal Financial Times. Nel riportare le dichiarazioni di diversi esponenti politici e analisti italiani, il quotidiano britannico evidenzia che “da quando è caduto il governo Draghi, gli italiani si domandano se Vladimir Putin abbia potuto contribuire alla destituzione del presidente del Consiglio come vendetta per la sua dura presa di posizione in merito all’invasione russa dell’Ucraina”. “I tre politici che hanno staccato la spina al governo Draghi – Giuseppe Conte, Matteo Salvini e Silvio Berlusconi – sono noti per aver sempre avuto relazioni amichevoli con Putin e con il suo partito Russia Unita”, scrive il FT che commenta: “Benché secondo gli analisti tutti e tre i leader avessero ottimi motivi legati ai sondaggi nazionali per prendere quella decisione, ciò non ha messo a tacere l’ipotesi che Mosca abbia cospirato con alcuni esponenti insoddisfatti della coalizione di Draghi per far cadere il premier. Questa

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“Polemiche tristi, Jovanotti va solo premiato”

“Adoro la musica e mi piace Jovanotti. Chi dopo la pandemia porta migliaia di ragazzi a divertirsi in maniera sana, va solo aiutato e premiato”. Così il segretario della Lega Matteo Salvini, a margine della visita al canile di Milano, ha commentato le polemiche sul Jova Beach Party. “Conto che tutti i lavoratori siano equamente retribuiti e tutelati, però fare polemiche ideologiche pseudo-ambientaliste perché uno va a fare un concerto in spiaggia, mi sembra veramente triste”, ha aggiunto Salvini, concludendo: “C’è tanto da fare. Se uno pensa di salvare l’ambiente fermando i concerti di Jovanotti, ha sbagliato a capire”. Elezioni 2022, Salvini: “Vinceremo, ma ci aspettano mesi difficili” “Ci aspettano mesi difficili, voglio essere assolutamente chiaro, penso che vinceremo le elezioni, che la Lega vincerà con il centrodestra le elezioni, ma non è che dal giorno dopo tutti saranno più belli, ricchi, simpatici e fortunati”. Così Matteo Salvini, ospite di Radio Montecarlo. “Vogliamo azzerare l’Iva sui beni di prima necessità,

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Meloni: “Morgan? Ci scriviamo, mica fa programma”

Morgan ‘consiglia’ a Giorgia Meloni le parole da usare? Alla domanda posta da Rtl102.5 la leader Fdi ha replicato: “No, non è vero. Ogni tanto ci scriviamo. L’altro giorno mi ha scritto di essere attenti al linguaggio nel programma, da lì è diventato che scrive il programma di Fratelli d’Italia. Approfitto per spiegare a quelli che stanno raccontando presunti programmi di Fratelli d’Italia che il programma non è ancora stato pubblicato. Alcuni commentano quello di cinque anni fa, ho letto cose totalmente folli. Il M5S è andato a riprendere una frase di un documento che era di contributi esterni. Mi corre l’obbligo di segnalare che c’è stato un caso solo in Italia in cui il governo ha schedato la gente per consentigli di lavorare e si chiama Green pass, io non l’ho votato e l’ha voluto Giuseppe Conte”, ha sottolineato. Elezioni 2022, Meloni: “Calenda ha fatto i suoi calcoli” “Banalmente siamo davanti a un calcolo elettorale. Stiamo assistendo a un

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Conte: “M5S, andiamo da soli”

“Noi nelle ammucchiate non entriamo”. Lo dice il presidente del Movimento 5 stelle Giuseppe Conte a Morning news su Canale5, parlando di un possibile ritorno all’alleanza con il Pd dopo lo strappo di Calenda in vista delle elezioni politiche del 25 settembre 2022. “Noi siamo persone serie, i giochetti o i balletti non ci piacciono. Andiamo orgogliosamente da soli”, ribadisce. Porte chiuse quindi? “Il Pd si è chiuso le porte da solo, si è messo in imbarazzo da solo – insiste Conte – i 5 stelle non chiudono le porte a quelle forze politiche e alle parti sane del paese che vogliono perseguire una agenda sociale vera e una transizione ecologica vera. Noi oggi non siamo stizziti, abbiamo constatato che con il Pd non c’era un progetto sociale adeguato”. “Nell’ultimo decreto del governo Draghi, quello aiuti bis – spiega Conte – ci sono per i lavoratori 6-8 euro in più al mese. Una misura che consideriamo inadeguata. Adesso il Pd

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Letta: “Calenda fa regalo a destra, scambia Twitter con realtà”

Elezioni 2022, Letta: “Calenda fa regalo a destra, scambia Twitter con realtà” “Credo che il primo onore sia rispettare la parola data, vale in politica come nella vita. E non una parola data a casaccio, ma una firma fatta davanti alle telecamere (…) Se un politico, un uomo di Stato, fa saltare gli accordi che ha firmato perché ha cambiato idea non c’è più politica, siamo su Twitter, dove si può cambiare idea ogni minuto. Ecco, credo che Calenda abbia scambiato Twitter con il mondo reale”. Così il segretario del Pd, Enrico Letta, che in una intervista alla Stampa’ ribadisce la delusione per la scelta del leader di Azione di recedere dall’intesa elettorale siglata con il Pd e +Europa.   “Nel documento – aggiunge Letta riferendosi al ‘contratto’ firmato con Azione – c’era scritto che ci sarebbero state altre intese e avevamo chiarito che sarebbero state obbligate dalla legge elettorale, portando elementi di convergenza soprattutto di natura istituzionale. Per questo

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Elezioni 2022, Calenda: “Stop ad alleanza con Pd”

 “Non intendo andare avanti con l’allenza con il Pd. L’ho comunicato ad Enrico Letta”. Intanto in una nota “la Segreteria di +Europa ribadisce il forte apprezzamento per il patto sottoscritto martedì scorso dalla Federazione +Europa/Azione con il Partito Democratico. In particolare la Segreteria apprezza le parole usate ieri dal Segretario del PD Enrico Letta, che ha ribadito come il patto tra PD e Federazione +Europa/Azione sia un accordo di governo fondato sull’agenda Draghi e sulla collocazione europea e atlantica del nostro Paese, mentre gli accordi con altre liste siano accordi elettorali, finalizzati a non consegnare la vittoria a tavolino dell’alleanza guidata da Giorgia Meloni e Matteo Salvini. Enrico Letta inoltre ha escluso qualsiasi tentazione di riapertura al M5S di Conte. Se dovessero emergere nuovi elementi di valutazione sul patto, la Direzione di +Europa si riunirà per discuterne e assumere decisioni”, si legge nella comunicazione, per la quale “il partito democratico esprime forte apprezzamento”. Calenda: “Letta ha fatto patto con chi

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Meloni: “Calenda forse scappa con Renzi”

“Nuovo colpo di scena nella telenovela del centrosinistra. Calenda ci ha ripensato e non si sposa più con Letta, forse scappa con Renzi”. Così scrive su Facebook la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Melon, dopo lo strappo del leader di Azione Carlo Calenda con il Pd.   “Letta mollato sull’altare pensa ora al suo vecchio amore, mai dimenticato, Conte. Il gran finale di stagione tra 7 giorni, quando scadrà il termine per la presentazione delle alleanze. Nel frattempo, nel mondo reale famiglie e imprese lottano contro crisi economica e caro vita”, aggiunge.  Elezioni 2022, Renzi apre a Calenda: “Iv disponibile a dialogo” “La giornata di oggi segna la Caporetto di Enrico Letta”, ha detto il leader di Italia Viva Matteo Renzi ai suoi, invitandoli a “staccare Twitter e andare al mare”. Nessun commento ufficiale sullo strappo di Calenda con il Pd in vista delle elezioni politiche del 25 settembre 2022 ma grande sorpresa “per la strategia fallimentare di Letta”.  

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Caos centrosinistra: Letta sente tutti

La pazienza di Giobbe e la tela di Penelope. L’alleanza elettorale che con pazienza biblica sta cercando di costruire Enrico Letta sembra appunto una tela che si fa e si disfa un attimo dopo. Ma il segretario dem non è intenzionato a mollare. “Noi continuiamo a lavorare perché è un dovere verso il Paese” provare ad arginare la vittoria della destra, ribadiscono dal Nazareno. Ma tra i dem la preoccupazione è forte. “Così rischia di saltare tutto”, l’allarme dopo una mattinata sull’ottovolante tra le repliche e controrepliche dei partner, potenziali, dell’alleanza. Il tutto via social. Un profluvio di tweet di Carlo Calenda che ne ha per tutti. Parte da Luigi Di Maio: “Della sorte di Di Maio, D’Incà, Di Stefano e compagnia non ce ne importa nulla”. E rivolto al Pd scrive: “Decidete”. Ribatte Di Maio “Dopo essere partito dal grande centro, Calenda è diventato un ‘gregario’ della coalizione di centrosinistra. Capisco le sue difficoltà a spiegare…”. Poi è il

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Morgan: “Do consigli a Giorgia Meloni”

 “Sto consigliando Giorgia Meloni per il programma elettorale” in vista delle prossime elezioni politiche del 25 settembre 2022. In un’intervista al Giornale, Morgan racconta di avere contatti con la leader di Fratelli d’Italia, con la quale si confronta in materia di politica: “Ho detto la mia sull’uso dei vocaboli, sulle parole che poi sono parte del mio mestiere “. Anche sulla linea politica? “Anche su quella, qualcosina eh, ma non ne voglio parlare”, taglia corto.  Morgan nega anche una sua possibile candidatura alle prossime elezioni del 25 settembre: “La mia prossima candidatura sarà a presidente del Consiglio”, scherza. Poi si fa serio: “Pier Paolo Pasolini o Carmelo Bene si sono mai candidati?”.   Elezioni 2022, Berlusconi: “Qualche divergenza ma centrodestra unito” – “Abbiamo avuto certamente qualche divergenza con gli alleati ma non è mai venuta meno l’unità di fondo del centrodestra, siamo l’unica forza liberale, cattolica, europeista e atlantista” e con il programma “prendiamo un solenne impegno con gli elettori”.

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Elezioni 2022, proposte e promesse.

Programmi accennati, abbozzati, ancora non definitivi. Con le liste ancora da chiudere e, nel centrosinistra, anche una coalizione ancora da costruire. Ma il tempo stringe, le elezioni 2022 si avvicinano e le proposte servono subito, per dare un senso alla campagna elettorale. A fare più rumore sono sempre le tasse. Le proposte, per ora, sono soprattutto promesse difficili da mantenere. “Introdurremo una flat tax al 23% per rimettere in moto l’economia e l’occupazione”, dice il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi. L’idea di oggi è quella di sempre, abbassare le tasse per tutti, ma i costi e la fattibilità dell’operazione sono variabili che vengono rimandate a domani. Parla sempre di flat tax, ma al 15%, il leader della Lega Matteo Salvini: “Oggi interessa 2 milioni di partite Iva si può estendere a famiglie e lavoratori indipendenti, come in decine di Paesi al mondo”. Il numero uno del Carroccio fa delle tasse una questione identitaria, guardando a quello che succede sull’altro

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Prezzi alti e soldi che non bastano

La sopravvivenza al supermercato La incontro spesso al supermercato, quasi sempre alla stessa ora. Adele ha 75 anni, una pensione minima e una grande dignità. Sono le poche informazioni che ho raccolto parlando con la cassiera, dopo che per l’enennesima volta l’ho vista appuntare prezzi, somme e sottrazioni su un pezzo di carta, con una matita spuntata.   Non è la prima volta che mi soffermo a guardare come si muove all’interno del supermercato. Incrocia le offerte, calcola, pensa, si muove tra gli scaffali aggiungendo e togliendo poche cose da un carrello della spesa troppo grande per quello che le serve. Quando arriva a pagare, i conti spesso non tornano. Manca qualcosa, pochi centesimi su uno scontrino di qualche euro. Lei restituisce quello che non può pagare. Un’operazione che non fa senza aver ponderato, appuntato e cancellato voci nella sua contabilità rigorosa.   L’ultima volta che l’ho incrociata alla cassa, dopo aver svuotato il suo portamonete, aver calcolato, ricalcolato e

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Assegno unico Inps: news pagamenti

Dall’Inps le news sui dati relativi all’assegno unico universale 2022, ultime notizie su domande, importi, pagamenti. Nel primo quadrimestre di competenza sono stati erogati alle famiglie assegni per circa 4,8 miliardi di euro: i richiedenti che hanno ricevuto almeno un assegno nel quadrimestre marzo-giugno sono stati 5,3 milioni con riferimento complessivamente a 8,5 milioni di figli. L’importo medio mensile per richiedente è risultato pari a 232 euro ed è stato pagato in media per 1,6 figli per ciascun richiedente, mentre l’importo per ciascun figlio è risultato, sempre in media, di 145euro. Lo sottolinea l’Inps nell’’Osservatorio Statistico sull’Assegno Unico Universale (Auu) che riporta i dati relativi alle domande di Auu presentate nel periodo gennaio-giugno 2022 e ai pagamenti relativi al quadrimestre di competenza marzo-giugno 2022. Circa il 46% degli assegni pagati per figlio si riferisce a beneficiari appartenenti a nuclei con Isee inferiore ai 15.000 euro, e quindi viene erogato il massimo dell’assegno, mentre più del 20% dei figli appartiene a

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Conte: “Preferiamo correre da soli”

“Preferiamo presentarci anche da soli ma siamo aperti alla società civile, alla parte sana del Paese, all’associazionismo e proporremo ai cittadini delle figure, delle personalità che potranno dare il loro contributo”. Lo ha detto al Tg2 post Giuseppe Conte rispondendo su una eventuale corsa in solitaria e possibili alleanze con Verdi e Sinistra Italiana in vista delle elezioni politiche 2022. Poi, alle accuse mosse dal Pd in relazione alla responsabilità di aver fatto cadere il governo Draghi, ha replicato: “Io ci metto sempre la faccia, in questo momento non mi devo giustificare di nulla, semplicemente ho incalzato il governo sulla prospettiva di un autunno caldo, ed era giusto costringere il governo a dirci quali sarebbero state le misure e un cronoprogramma con indicazioni un po’ più puntuali. In una situazione del genere il M5S non può condividere una responsabilità diretta di governo dando una cambiale in bianco a qualcuno, per quanto prestigioso sia, senza nessuna garanzia di comprendere dove stiamo

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Sinistra e Verdi in subbuglio.

Elezioni 2022, Sinistra e Verdi in subbuglio: dopo patto Pd-Calenda serve riequilibrio Chiusa la vicenda Calenda, per Enrico Letta si apre quella con il versante sinistro della coalizione. L’incontro atteso oggi – già fissato alle 15 al Nazareno – con Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli non ci sarà. “Nessuna rottura e nessuna porta sbattuta. L’incontro con Letta è solo rinviato perchè prima dobbiamo fare un punto interno nostro”, spiegano dalle parti dei Verdi all’Adnkronos.   Un rinvio richiesto “alla luce delle novità politiche emerse nella giornata di ieri”. Ovvero il patto siglato da Pd, Azione e Più Europa. “Un accordo bilaterale e del tutto squilibrato”, si sottolinea. Che farebbe pendere più dalla parte centrista, il baricentro della coalizione. Sia sui punti di programma sia sull’intesa elettorale raggiunta da Letta e Calenda che prevede il 70% dei collegi per il Pd e il 30% per i ‘centristi’. “Per noi vengono sempre prima i temi e la nostre battaglie. Noi non parliamo

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“Risorse insufficienti per lavoratori e pensionati”

 ”Sul piano quantitativo è del tutto insufficiente perché su 14,3 miliardi di manovra, solo un miliardo è per i lavoratori e 1,5 miliardi per le pensioni. Questo significa che per ogni 1.000 euro, sono 10 euro di riduzione fiscale al mese. Per le pensioni significa che ogni 500 euro sono 10 euro lordi al mese. Stiamo parlando di cifre assolutamente insufficienti ad affrontare il problema”. Lo sottolinea il leader della Cgil, Maurizio Landini, al termine dell’incontro al Mef sul dl aiuti. ”Con questa manovra così come proposta – spiega il segretario della Cgil – ai lavoratori e ai pensionati fino a 35mila euro vanno meno dei 200euro di una tantum che sono stati erogati a luglio da qui a fine anno. Non ci siamo, le risorse sono inadeguate”. “Credo che non intervenire ulteriormente sugli extraprofitti sia uno schiaffo in faccia a chi ha pagato le bollette e paga le tasse”. Landini fa l’esempio dell’Eni, i cui utili sono passati nel

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Elezioni 2022, accordo Pd-Azione-Più Europa.

Il testo del patto elettorale sottoscritto oggi da Enrico Letta, Carlo Calenda e Benedetto Della Vedova è diviso in due parti. La prima si intitola: “La visione, il programma”. La seconda: “Le candidature, il Patto elettorale”. Nel primo paragrafo quindi i punti programmatici su cui si è siglato l’accordo. Ecco il testo (LEGGI). EUROPA – “Le prossime elezioni sono una scelta di campo tra un’Italia tra i grandi Paesi europei e un’Italia alleata con Orban e Putin. Sono uno spartiacque che determinerà la storia prossima del nostro Paese e dell’Europa. Partito Democratico e Azione/+Europa siglano questo patto perché considerano un dovere costruire una proposta vincente di governo fondata sui seguenti punti”. POLITICA ESTERA – “PD e Azione/+ Europa si impegnano a promuovere, nell’ambito della rispettiva autonomia programmatica, l’interesse nazionale nel quadro di un solido ancoraggio all’Europa e nel rispetto degli impegni internazionali dell’Italia e del sistema di alleanze così come venutosi a determinare a partire dal secondo dopoguerra. In questa

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Elezioni 2022, la sfida della salute.

I programmi elettorali ancora non ci sono. O, almeno, ce n’è solo qualcuno e piuttosto generico. Una delle sfide principali su cui si confronteranno i partiti riguarda la salute e la sanità. Alle elezioni 2022 si arriva con l’onda lunga della pandemia Covid ancora presente, nuove potenziali epidemie all’orizzonte, e con una lunga lista di problemi irrisolti. Se la salute, con il Coronavirus, è stata per due anni al centro di qualsiasi agenda politica, oggi il futuro del Servizio sanitario nazionale passa anche per le scelte che faranno i partiti. La continuità con l’emergenza vissuta, purtroppo, è delineata dai ritardi e dalle criticità accumulate in tutti gli ospedali. Le attese infinite per le visite, gli interventi e tutte le prestazioni che sono state sospese sono uno dei temi da cui partire. Anche perché è una delle distorsioni all’origine della disuguaglianza che rischia di ampliarsi con la caduta del potere d’acquisto e con la scarsa protezione dei salari medi: chi può

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Nancy Pelosi a Taiwan, alta tensione

La speaker della Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti, Nancy Pelosi, è attesa a Taiwan alle 22.20 ora locale, le 16.20 in Italia. Lo scrive il quotidiano dell’isola Liberty Times, secondo cui Pelosi dovrebbe ripartire domani a metà giornata. Intanto, anche se non è “emergenza”, i militari di Taiwan hanno “aumentato” il livello di “prontezza operativa” da questa mattina “in risposta a esercitazioni militari” cinesi. Lo scrive l’agenzia Cna, che cita una fonte ben informata che parla della “minaccia militare” rappresentata dai movimenti cinesi. La stessa fonte precisa che resta un livello “normale” di “prontezza operativa”, in base al sistema a due livelli dell’isola (che la Cina considera una “provincia ribelle”), e che quindi non c’è stato un innalzamento a “emergenza”. Ieri il Comando del teatro orientale dell’Esercito popolare di liberazione cinese ha diffuso un video dedicato a manovre delle Forze armate con la didascalia “pronti a combattere”. Cina L’esercito della Cina non resterà a guardare se la presidente della

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Oggi faccia a faccia Letta-Calenda.

E’ previsto per stamattina alle 11, alla Camera, il faccia a faccia tra Enrico Letta, Carlo Calenda e Benedetto Della Vedova. Un incontro decisivo, in vista delle elezioni del 25 settembre 2022, in cui si capirà se ci sarà o meno la possibilità di chiudere un accordo. Accordo in realtà già raggiunto e suggellato con tanto di stretta di mano – “Erano stati definiti anche i collegi”, dicono dal Nazareno – rimesso però in discussione. Ma Enrico Letta “per senso di responsabilità di chi guida un partito che rappresenta un quarto degli italiani”, dicono i suoi, è disponibile a riprovarci. Pur nella consapevolezza della “blanda volontà” di stringere un accordo dimostrata da Calenda ma “ci proviamo – sottolineano dal Nazareno – con molta pazienza e spirito ecumenico”. Ma sia chiaro, si ribadisce, “basta veti e basta sportellate”. Come ha ribadito ieri il leader dem: “Il nostro appello è per includere e non per escludere” e “io sono pronto a incontrare

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Conte: “Pd si è accodato a Lega e Forza Italia”

Elezioni 2022, Conte: “Pd si è accodato a Lega e Forza Italia per farci fuori” “Non è nel mio costume fare giochini. Il Pd ha assunto una linea molto chiara, si è accodato a FI e alla Lega. Loro ci volevano fuori, si è confermato che anche il Pd ci vuole fuori. Benissimo, chiederemo agli elettori di darci ancora più forza” e “riserveremo sorprese”. Lo ha detto il leader del M5S Giuseppe Conte, ai microfoni di ‘Effetto estate’ su Radio24, riguardo alle elezioni politiche del 25 settembre 2022.  Il nome di Giuseppe Conte nel contrassegno elettorale del M5S? “No, il simbolo è quello che conosciamo, assolutamente”. Ora “non si sta ragionando su questo ma su altro” ha risposto Conte.  “Con Grillo – ha poi spiegato – ho un confronto pressoché quotidiano. Lui è in ferie ma i telefonini funzionano. Leggo sui giornali ricostruzioni ma tra noi non c’è nessuna lite, vengono pubblicate notizie false e me lo spiego con una

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