Tuvalu e l’Australia: quando l’inquinamento rischia di diventare ingiustizia sociale
(Adnkronos) – Con l’aggravarsi delle condizioni climatiche, l’inquinamento ambientale si traduce sempre più spesso in ingiustizia sociale. È quanto sta accadendo all’arcipelago di Tuvalu, che ha un’altezza massima di appena 4,6 metri sul livello del mare e potrebbe subire le conseguenze devastanti del cambiamento climatico tanto da aver chiesto e ricevuto aiuto dalla vicina Australia con l’accordo, stipulato lo scorso novembre, denominato “Unione Falepili”, che nella lingua del posto indica il buon vicinato, la cura e il rispetto reciproci. Quest’atto solidale ha sollevato non pochi dubbi dato che il paese ora guidato da Anthony Albanese è da anni noto per la propria politica anti-migratoria, che ha lasciato in un limbo migliaia di richiedenti asilo, rinchiusi in carceri offshore o in hotel-prigioni privati di ogni diritto, come denunciato da Amnesty International. Tuvalu si trova quasi a metà ‘strada’ fra l’Australia e le Hawaii ed è composto da tre isole coralline e sei atolli: con i suoi 26 chilometri quadrati complessivi è