Presentato il romanzo autobiografico di Giuseppe De Pascale

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Grande partecipazione sabato 4 settembre nella Sala Don Pierino Dattoli della Biblioteca Comunale “G. Colonna” di Santeramo in Colle per la presentazione del libro “Un ragazzo del Sud che ha contribuito a fare grande il Norddi Giuseppe De Pascale.

L’evento è stato realizzato con il patrocinio dei Comuni di Santeramo in Colle e Acquaviva delle Fonti, della Croce Rossa Italiana e dell’Associazione Nazionale Le Partite IVA.

A moderare l’incontro la giornalista santermana Anna Larato. Accoglienza e staff organizzativo a cura della Stil Promo di Angelo Petrelli.

“Ho trovato molto pertinente l’espressione del Dalai Lama: ‘Dona a chi ami ali per volare, radici per tornare e motivi per rimanere’ con il libro di Giuseppe De Pascale. Dopo molto tempo- ha detto il sindaco di Santeramo Fabrizio Baldassarre– è tornato alle sue radici, mi ha chiesto di poter organizzare questo incontro. Ho conosciuto la sua storia, mi ha fatto emozionare il suo legame con la comunità sia di Santeramo che di Acquaviva con la quale condividiamo affanni e momenti piacevoli. Il suo messaggio è assolutamente ottimistico e positivo malgrado, posso dirlo anticipando ciò che è scritto nel libro, ci siano tanti momenti di delusione che Giuseppe De Pascale ha vissuto nella sua vita. Le sue radici avrebbero dovuto creare quelle opportunità che ha intercettato al Nord”.

È seguito l’intervento del sindaco di Acquaviva delle Fonti Davide Carlucci che offrendo il suo commento ha detto: “Un libro molto tenero […] un racconto che trovo molto familiare. I miei nonni sono emigrati a Milano negli anni ’60. […] Una storia di emigrazione di sogni che hanno dovuto realizzarsi altrove. Sono stato anche io per molti anni a Milano e mi ci riconosco, la sento molto. Titolo molto emblematico di chi ha tanta energia, buona volontà e tenacia. Già da ragazzo Peppino De Pascale si stava realizzando qui, voleva andare oltre, fuori, voleva fare di più, realizzarsi pienamente. […] Se facciamo rete come Recovery Sud possiamo evitare che in futuro si debba emigrare dal sud per realizzarsi. Non dobbiamo dormire la notte per invertire questa tendenza: siamo pieni di ragazzi che vanno fuori e fanno cose egregie. Noi amministratori e anche il Governo deve fare la sua parte: facciamo in modo che non si debba essere costretti a dover emigrare. Stiamo con il fiato sul collo, questa la nostra battaglia. Grazie per la testimonianza”.

È seguito l’intervento di Angelo Petrelli nella duplice veste di Vice Presidente dell’Associazione Nazionale Le Partite Iva e Stil Promo: “Ringrazio tutti quanti per la partecipazione così numerosa, abbiamo dovuto installare uno schermo gigante per consentire ad altre persone di poter seguire l’evento all’esterno. Il ricavato della vendita del libro per volontà dell’autore sarà interamente devoluta alla CRI. Lascio la parola ad Achille Signorile che ringrazio per aver accolto il mio personale invito”.

“All’ avv. Signorile – ha detto la Larato- spetterà il compito di sviscerare la trama. Il racconto ti trasporta molto, una penna scorrevole, non enfatizza… quando ho fatto il lancio dell’evento sui social in privato mi hanno chiesto a chi appartiene…nelle piccole comunità ci si conosce per il soprannome della famiglia. Giuseppe De Pascale per gli amici ‘Peppino’, Depa, il milanese, appartiene ai De Pascale di via Cassano soprannominati ‘cap de carton’ (testa di cartone, pg. 45

“Ho letto attentamente questo libro con interesse sempre crescente- ha esordito Achille Signorile– non è un romanzo nel senso classico della parola, non troverete una trama, ma una autobiografia di questo personaggio. L’ha scritta non romanzandola ma come un diario giorno per giorno. Due considerazione: in tutto il libro aleggia una figura fantastica la mamma di Peppino De Pascale, con i suoi consigli e suggerimenti dati a questo figliolo fino dall’età di tre anni. Sapeva che era un figlio speciale, destinato a grandi cose, non si accontentava come gli altri di restare nella masseria. Credevo che la storia del ‘cuore di rondine‘ fosse solo un modo di dire, invece è una cosa reale: ‘come diceva la mia mamma da piccolo mi aveva dato da mangiare il cuore di rondine vivo perché dovevo essere brillante, forte e volare in alto, per questo sono sempre stato in movimento come le rondini migranti‘. Ha lavorato duramente nella sua masseria fino a 17 anni, nel libro Peppino scrive che ha imparato a guidare gli animali e fare semina, potatura, aratura lo ha fatto dietro la guida severe e amorevole della mamma Diamante Passiatore.

La seconda considerazione, è stato guidato nella sua vita da un principio: separare i fatti personali dall’attività lavorativa, anche nei momenti più crudi andando a casa li lasciava fuori dalla porta in modo che la famiglia non dovesse soffrire dei suoi problemi. La stessa cosa ha fatto nel libro ha separato la 1° parte (la Famiglia), dalla 2° (il successo).

Nella masseria De Pascale c’era un certo benessere, Giuseppe non si è cullato, per quel cuore di rondine si sentiva lanciato in un altro avvenire, era irrequieto come bambino, la madre lo ha sempre sostenuto e fatto studiare fino alla quinta elementare, aveva fiducia in questo ragazzo, convinta che sarebbe andato al di là di Santeramo e Acquaviva.

Signorile si è soffermato a raccontare buona parte della biografia di questo uomo ambizioso, coraggioso e di poche parole. Apprendiamo essere emigrato a Milano solo, adolescente con la valigia di cartone legata con lo spago.

‘Arrivai a Milano il 9 marzo 1958, sceso dal treno mi sono impressionato, in stazione c’era mezzo metro di neve e mi sono spaventato. Sono andato con un amico maggiorenne che era già stato a Milano in una famiglia per affittare il letto nella loro cucina. Il giorno dopo voleva farmi vedere il Duomo, da mezz’ora eravamo là in piazza imbambolati, ci fermano due poliziotti in borghese: ‘Documenti!’. Ci hanno presi e portati in caserma per identificarci, a lui hanno dato il foglio di via per Acquaviva, a me mi hanno intrattenuto una settimana in carcere insieme a delinquenti e malviventi: ero minorenne, non avevo famiglia, parenti né un lavoro. Hanno fatto le indagini da mia madre apprendendo che non ero scappato di casa ma ero andato a Milano per avventura, non avendo un lavoro non potevo stare. Mi hanno accompagnato due poliziotti alla caserma di Acquaviva, due bravi ragazzi a cui dissi:’stasera stessa riprendo il treno e riparto!’. Volevo emergere e qui non c’era niente. Mi hanno visto deciso, uno dei due mi prese in simpatia, mi diede il suo numero di telefono di casa, viveva a Milano, se torni e sei in difficoltà chiamami. E mi diede un consiglio: non ti fermare davanti alle vetrine, vai sempre come un treno anche quando non sai dove andare, mi svelò questo segreto, dovevi essere uno che sapeva dove andare, sicuro di te. Arrivai alle tre del pomeriggio e alle otto la sera c’era il treno, salutai solo mia madre che non voleva ripartissi.

Ho iniziato a fare il manovale posando lastre di marmo con un amico, ho rubato i trucchi del mestiere e ho iniziato a lavorare per conto mio. Di lì a poco Peppino mette su una società di posa pavimenti, conosce Adriano Celentano, Caterina Caselli e Silvio Berlusconi. Ha un’intelligenza vivissima diventa costruttore e imprenditore edile, si inserì anche in altre attività finanziarie e commerciali in diversi settori.

[pg. 161: ‘A 43 anni ero al massimo degli impegni, dello sviluppo e del fatturato: avevo 14 società, oltre 200 fra dipendenti, collaboratori e indotto, con fatturato di oltre 60 miliardi l’anno. A Milano avevo quattro uffici e dieci società che spaziavano da società capo gruppo a due società immobiliari, una società di intermediazione immobiliare, una impresa di costruzioni, una finanziaria, una società di esportazione con la Libia e con altri Paesi dell’Africa settentrionale, una società di commercio all’ingrosso di prodotti chimici con l’estero, una società di gestione amministrativa, una società alberghiera proprietaria dell’hotel Alexander di Abano Terme, con trecento camere e varie strutture, a Roma ufficio in piazza Colonna, un’altra società finanziaria. In Corsica e a Nizza una società immobiliare, in Svizzera a Ginevra una società immobiliare per investimenti in Corsica. Questo ha realizzato il ragazzo di campagna con la quinta elementare’.


Attraverso la lettura della sua vita, si rilevano le vicende e le contraddizioni italiane delle campagne del sud, dell’emigrazione, del boom economico degli anni ’60 con tutti i loro aspetti positivi e i conseguenti risvolti negativi.

In questa poliedrica esperienza ha dovuto associarsi con delle persone, Peppino era perspicace, ma non sempre ha trovato persone oneste, ha patito dei fallimento non per colpa sua ma dei soci e del mercato. Da queste cose se ne ‘è uscito brillantemente: sei una persona speciale, sei un uomo a cinque stelle. De Pascale si è sposato con una ragazza di Belluno ha dovuto superare il pregiudizio nei confronto degli uomini meridionali. ‘Non era una ragazza bellissima, consigli della madre ‘se è troppo bella diventi cornuto’ ma intelligente mi ha subito capito, è stata la madre dei miei figli, mi ha aiutato sempre con pazienza e silenzio.

[p. 5 ] ‘Oggi il cuore di rondine batte ancora in me e mi infonde voglia di fare anche se a 80 anni a volte mancano le forze e bisogna essere consapevoli dei propri limiti. Vivo solo, da poco mia moglie mi ha lasciato è volata in paradiso dopo 60 anni di convivenza, era stanca, gli ultimi mesi si trovava in stato vegetativo, incosciente, le sono stato vicino giorno e notte.

La mia vita è stata movimentata rispetto a quelle delle famiglie del normale ceto medio. Ritengo di essere stato un uomo particolare, difficile, brillante, carismatico, forte nelle decisioni che cambiano la vita. Un uomo solo nelle decisioni quotidiane anche se ero sempre circondato da affetti, nessuno era in grado di aiutarmi nelle decisioni difficili della vita di tutti i giorni. Ero io a dare forza e coraggio al prossimo oltre a dare sicurezza sempre a tutti.

Sono stato un uomo importante, forte e coraggioso, non conosco la debolezza e le paure. Ho deciso di dividere la mia storia in 4 capitoli: in questo libro ne troviamo 3. La quarta sarà oggetto di separato libro a seguire.

In questo libro intendo raccontare la mia vita familiare, i rapporti umani, le regole di vita, il rispetto, l’educazione, il diritto di vivere e di fare le proprie scelte, nel bene o nel male, giuste o sbagliate, il diritto di stabilire le priorità e le regole della vita quotidiana. Facendo un esame della mia vita, devo dire di essere soddisfatto: rifarei tutto quello che ho fatto.
La mia vita l’ho vissuta sempre con pieno coraggio; ci sono stati momenti di alta intensità; altri poco soddisfacenti e altri super. Per me tutto era ricchezza e frutto di esperienza acquisita giorno dopo giorno.
Non mi sono fatto mancare nulla, anche i momenti peggiori per me erano frutto di esperienze di vita di cui far tesoro. Come diceva mia madre: impara e metti via.
Oggi posso dire di aver vissuto a pieno; sono stato nella povertà, nella miseria, ma anche nella ricchezza e nel lusso sfrenato.
Non conosco i sentimenti, non conosco la gelosia, non sono invidioso, sono un fatalista, sono un opportunista, sono un moderato testardo, sono carismatico, a quanto dicono, conosco bene le mie capacità, la forza, il coraggio l’ostinazione (volere è potere); nella vita il successo ha
sempre un prezzo, bisogna sapere di pagarlo, la vita è fatta di compromessi e di capacità di individuare il pensiero degli avversari. Non conosco le forti emozioni, non conosco la paura,
tutto va affrontato nel bene e nel male.
Grazie a Dio (come si dice!), oggi sono ancora in ottima salute; non so cosa mi riserverà il futuro; ma, in ogni caso, ben venga, come sempre’.

La serata si è conclusa con la proiezione di un filmato sulla famiglia De Pascale, l’omaggio di un piccolo pensiero a tutte le donne intervenute, un piccolo buffet e la possibilità di acquistare il libro ricevendo la dedica dell’autore.

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Comments

  1. Giuseppe ha detto:

    Complimenti un ottimo servizio e ottima relazione
    Brevi

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