Cinque aziende italiane sono tra le 100 più sostenibili al mondo

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(Adnkronos) – Sono cinque le aziende italiane che si sono classificate nella lista delle 100 più sostenibili al mondo. La classifica realizzata dalla Corporate Knights ha constatato che un numero sempre in crescita di leader aziendali sta destinando quote maggiori a investimenti che accelereranno la transizione verde. 

Per questa 20esima edizione, la classifica ha visto anche aziende che hanno aumentato i propri investimenti in soluzione come: energia rinnovabile, efficienza energetica, economica circolare.  

“Quando abbiamo lanciato il Global 100 nel 2005, l’economia verde era un’idea bizzarra. Molte aziende non pubblicano report interni sulla sostenibilità. Non esistevano indicatori chiave di prestazione standardizzati e nessuna delle aziende riportava la percentuale dei propri ricavi o investimenti che fossero ecologici”, ha affermato Toby Heaps, cofondatore e Ceo di Corporate Knights. “Abbiamo svolto il miglior lavoro possibile con un’informativa aziendale qualitativamente limitata. Ora possiamo misurare l’esposizione del business verde per la maggior parte delle aziende e siamo in grado di contare gli investimenti verdi annuali che ammontano a trilioni, crescendo sei volte più velocemente dell’economia in generale”, afferma Heaps. 

Nella classifica Global 100 del 2024, le aziende ai primi posti hanno destinato il 55% dei loro investimenti a progetti sostenibili, rispetto al 47% dell’anno precedente. Ciò si confronta con gli investimenti sostenibili che rappresentano un 17% nel più ampio universo delle società quotate in borsa con oltre 1 miliardo di dollari di entrate annuali. 

L’aumento degli investimenti sostenibili è un segnale positivo: le aziende stanno cambiando rotta. E tra queste ce ne sono cinque italiane che si sono contraddistinte per eccellenza in tema di sostenibilità.  

“I dati sugli investimenti sostenibili identificano quelle aziende che saranno pronte ad avere successo nella transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio – ha affermato Malinsky, responsabile della ricerca per Corporate Knights -. Possiamo vedere quali di queste società stanno puntando tutto sugli investimenti sostenibili e abbiamo visto il rapporto crescere per alcune di queste società dal 20, al 30, al 50% in un periodo di tre anni”. 

Le italiane, eccellenze nell’ambito sono: Intesa Sanpaolo Spa, Pirelli e C. Spa, UniCredit Spa, Assicurazioni Generali Spa e Erg spa. Global 100 ha inoltre assegnato un “premio pivot” all’azienda energetica italiana Erg Spa, che ha completato la sua transizione pluriennale al verde a metà del 2023. Erg aveva venduto le sue attività petrolifere nel 2013 e aveva annunciato la cessione delle sue attività nel gas nel 2022, ma è stato bloccato dall’autorità antitrust italiana. La società ha raddoppiato gli sforzi per vendere i suoi ultimi asset non rinnovabili e ha infine venduto la sua centrale elettrica a gas ad Achernar Assets nel giugno 2023.  

“Con questa operazione completiamo il percorso di trasformazione verso un modello di business puramente eolico e solare”, ha dichiarato in una nota l’amministratore delegato di Erg, Paolo Merli. Erg si è classificata al 28° posto nella Global 100 2024 e punta a salire la classifica il prossimo anno. 

In qualità di leader nella sostenibilità aziendale, le società Global 100 hanno anche fornito rendimenti di investimento interessanti per i loro azionisti. Corporate Knights ha confrontato i rendimenti del suo indice Global 100 con l’indice MSCI ACWI. 

Tra il 1° febbraio 2005 e il 15 dicembre 2023, il Global 100 ha registrato un rendimento del 287% su base in dollari USA, mentre l’MSCI ACWI ha avuto un rendimento del 272%. L’indice Dow Jones Sustainability World ha registrato un rendimento del 254% in quel periodo. 

La redditività e i solidi rendimenti degli investimenti dei leader della sostenibilità sono segnali critici per i ritardatari: “Fare bene può andare di pari passo con fare del bene”, si legge nel report della classifica. E in effetti, un numero crescente di investitori richiede maggiore trasparenza sui dati al fine di allineare i propri investimenti e sottoscrizioni ai propri impegni ambientali e sociali. 

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