Niger, Ue: “Spazio per mediazione fino a giovedì”

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(Adnkronos) – L’Unione europea vede “spazio per la mediazione” in Niger fino alla riunione straordinaria dei Paesi dell’Ecowas convocata per giovedì. Lo ha indicato Nabila Massrali, portavoce per gli affari esteri dell’Ue, secondo la quale esiste ancora la possibilità di risolvere diplomaticamente la crisi che si è aperta con il colpo di Stato compiuto dai membri della Guardia presidenziale, che controllano il Paese dal 26 luglio dopo aver arrestato il presidente Mohamed Bazoum.

“Tuttavia, l’Ue continua a pensare che ci sia spazio per una mediazione fino a giovedì 10 agosto, data in cui l’Ecowas terrà un altro vertice straordinario sulla situazione in Niger”, ha dichiarato la portavoce, ribadendo il sostegno dell’Ue alla posizione dell’Ecowas, che non esclude un intervento militare nel Paese per riportare Bazoum al potere. “Questo colpo di Stato con la forza è una violazione dei principi democratici che sono alla base del potere politico nella regione”, ha affermato.

Una delegazione composta da rappresentanti delle Nazioni Unite, dell’Ecowas e dell’Unione Africana è attesa nelle prossime ore in Niger per incontrare i leader del golpe che ha deposto il presidente Mohamed Bazoum. Lo ha riferito Radio France Internationale.

Intanto la sottosegretaria di Stato Usa Victoria Nuland è stata a Niamey dove ha avuto quelli che ha descritto come colloqui “difficili” con la giunta militare. In un briefing telefonico al termine della missione di ieri, la diplomatica americana ha spiegato che il suo obiettivo è stato cercare “di avviare un qualche negoziato ma anche rendere assolutamente chiaro che quello che è in gioco è la nostra relazione e il sostegno economico e di altro genere che noi saremo tenuti legalmente a tagliare se la democrazia non sarà ristabilita”. “Questi colloqui sono stati estremamente franchi ed a volte abbastanza difficili”, ha poi ammesso Nuland che, parlando della giunta militare, ha aggiunto: “Le loro idee non sono in accordo con la Costituzione – ha aggiunto parlando dei militari – e questo renderà difficile la nostra relazione se questo è la direzione che intendono prendere”.

In ogni caso Nuland – alla quale non è stata data la possibilità di incontrare Bazoum che è detenuto nella sua residenza, e neanche il leader della giunta, il generale Abdourahmane Tchiani – nei colloqui, che sono durati diverse ore, ha offerto gli Stati Uniti come mediatori. “Siamo pronti ad aiutare ad affrontare le preoccupazioni di tutte le parti – ha detto – non posso dire assolutamente che sia stata accolta l’offerta, ma spero che ci penseranno”.

Da parte loro Mali e Burkina Faso hanno ribadito che “non tollereranno alcun tipo di intervento militare in Niger”. Il ministro maliano per l’Amministrazione territoriale e la Decentralizzazione, Abdoulaye Maig, che ha guidato la delegazione dei due Paesi che ha incontrato i leader golpisti a Niamey, ha sottolineato la decisione di Mali e Burkina Faso di “partecipare pienamente alle operazioni di autodifesa” delle forze nigerine in caso di intervento. “Una cosa è certa, il presidente (del Mali Assimi, ndr) Goita e (il presidente del Burkina Faso Ibrahim, ndr) Traore hanno detto no, no e ancora no. Non accetteremo un intervento militare in Niger”, ha detto Maiga, come riportato dal portale di notizie ‘aBamako’.

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