Ucraina: cosa succede in Crimea e a Belgorod

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(Adnkronos) – La situazione della controffensiva nell’est dell’Ucraina “è complicata ma sotto controllo”. Lo ha ammesso in un messaggio su Telegram il generale Oleksander Syrskyi, comandante delle forze di terra, secondo cui i russi hanno concentrato le loro forze in direzione di Kupiansk, nella regione nordorientale di Kharkiv, dove le truppe ucraine stanno comunque mantenendo le loro posizioni.

Un attacco con droni sulla Crimea è stato respinto. Lo ha riferito il governatore della regione annessa dai russi, Sergei Aksenov, mentre il ministero della Difesa di Mosca ha precisato che “le forze di difesa aerea hanno abbattuto 17 aerei senza pilota, mentre 11 sono stati eliminati grazie alla guerra elettronica”. Aksenov ha assicurato che non ci sono state vittime, ha ringraziato i militari e ha chiesto ai residenti di mantenere la calma.

Ieri, due persone erano morte in un attacco contro il ponte di Kerch, che unisce la Crimea al territorio russo, attacco definito di natura “terroristica” dal presidente russo Vladimir Putin e attribuito da Mosca alle forze ucraine. Il ponte è stato parzialmente riaperto al traffico. Lo ha comunicato poco dopo la mezzanotte locale il vice premier russo Marat Khusnullin.

Kiev non esclude la possibilità di una “vendetta” russa dopo l’attacco al ponte di Kerch. Lo ha detto il portavoce della Forza aerea ucraina, Yuri Ignat, che, premesso di non avere alcuna informazione specifica, ritiene che la Russia “debba mostrare al suo popolo la propria potenza”. E’ qualcosa che “tradizionalmente hanno sempre fatto”, ha aggiunto, citato dall’agenzia di stampa Ukrinform. Ieri, denunciando l’attacco “terroristico” contro il ponte di Kerch, Putin aveva anticipato “risposte appropriate” contro l’Ucraina.

Ci sono stati raid russi su Odessa, Mykolaiv e altre città del sud dell’Ucraina all’indomani dell’attacco al ponte di Crimea e del ritiro di Mosca dall’accordo sul grano. L’Aeronautica ucraina ha riferito di attacchi con droni anche nelle regioni Kherson, Zaporizhzhia, Donetsk e di Dnipropetrovsk e della minaccia di attacchi con missili balistici a Poltava, Cherkasy, Dnipropetrovsk, Kharkiv e Kirovohrad. Una donna è morta in un raid russo sulla località di Orihova, nella provincia di Zaporizhzhia. Lo ha reso noto il governatore locale, Yuri Malashko, che su Telegram ha scritto della morte della 72enne a causa di un bombardamento contro “una zona residenziale” e del ferimento di cinque persone. Secondo il governatore, nelle ultime 24 ore si contano un centinaio di attacchi russi contro 24 località della provincia.

Almeno cinque civili sono rimasti feriti a causa di un attacco delle forze armate ucraine nella provincia russa di Belgorod, vicino al confine. Lo ha annunciato su Telegram il governatore locale, Viacheslav Gladkov. “La città di Shamino è finita sotto il fuoco ucraino. Secondo i dati preliminari, ci sono cinque civili feriti”, ha affermato, precisando che un uomo ha subito una ferita da scheggia al petto, mentre il resto dei feriti ha riportato ferite lievi.

“Progressi marginali” di Mosca e Kiev in diverse aree dell’Ucraina nell’ultima settimana. Lo sottolinea l’intelligence britannica nel consueto aggiornamento della guerra in Ucraina, rilevando che nel nordest le forze di Kiev continuano a mettere risorse “significative” nell’area intorno a Bakhmut, caduta in mano ai russi dopo mesi di sanguinosi combattimenti a maggio. Le forze di Mosca sono “probabilmente fragili” ma “per ora tengono”.

I militari russi stanno anche cercando di spingersi verso ovest attraverso le foreste a ovest di Kremina, fa sapere il ministero della Difesa di Londra, secondo cui “a sud l’Ucraina continua ad attaccare su almeno due assi, ma è improbabile che abbia ancora sfondato le linee difensive primarie della Russia”. Infine, secondo l’intelligence, Mosca ha probabilmente messo in atto un “regime di razionamento dei proiettili” per la sua artiglieria, mentre i comandanti di Kherson sono preoccupati da una piccola testa di ponte ucraina sulla riva sinistra del fiume Dnipro, che potrebbe lasciare vulnerabile il loro fianco sud-occidentale.

Intanto il portavoce del comando dell’Aeronautica militare delle Forze Armate ucraine, Yuriy Ignat, citato da Ukrinform, ha annunciato che è prevista entro la fine dell’estate la partenza del primo gruppo di piloti ucraini per l’addestramento sui caccia F-16. “Speriamo che tra poche settimane” inizi l’addestramento dei piloti ucraini sull’F-16, ha affermato, auspicando che “entro la fine dell’estate” i piloti ucraini possano partire per i Paesi occidentali dove si effettuerà l’addestramento. “Tutto questo avverrà in diversi Paesi, perché non è possibile addestrare rapidamente un numero così elevato di persone in un solo Stato”, ha precisato.

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