Morte Davide Rebellin, arrestato chi lo investì

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(Adnkronos) – Un camionista tedesco è stato arrestato con l’accusa di omicidio stradale e omissione di soccorso per la morte del ciclista Davide Rebellin. Nel pomeriggio di giovedì scorso la polizia tedesca ha dato esecuzione al mandato di arresto europeo Mae, emesso del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Vicenza, nei confronti di Wolfgang Rieke. Il 30 novembre dello scorso anno Rebellin, ciclista con una passata carriera da professionista, mentre si allenava con una bicicletta da corsa era stato travolto e ucciso da un autoarticolato con targa tedesca sulla rotatoria lungo la strada regionale 11 in direzione di Montebello Vicentino.

Sulla base dei primi elementi raccolti la Procura ha avviato un’indagine, delegata al Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Vicenza, con l’acquisizione delle registrazioni delle telecamere di videosorveglianza installate in prossimità del luogo dell’incidente che hanno consentito di riprodurre, da varie angolazioni, la dinamica dell’incidente e di accertare la condotta del conducente dell’autoarticolato. Anche in base alle testimonianze delle persone intervenute in soccorso del ciclista risultava che l’autista, dopo l’investimento, era sceso dal mezzo avvicinandosi alla vittima e subito dopo aveva ripreso posto a bordo dell’autoarticolato, allontanandosi.

Il conducente era stato anche fotografato dalle persone presenti. Gli approfondimenti, svolti in collaborazione anche con l’Agenzia delle Entrate e il Centro di cooperazione delle Polizia di Italia, Austria e Slovenia di Thor1-Maglern, hanno consentito di accertare che il mezzo era di proprietà di un’impresa di spedizioni tedesca, con sede a Recke (Renania Settentrionale – Westfalia, Germania) e di identificare il conducente, il quale era giunto in Italia lo stesso giorno, il 30 novembre, per carichi di merce eseguiti da ultimo, nel primo pomeriggio, presso un’impresa di spedizioni internazionale con sede nell’Interporto di Verona.

La Procura, tramite Eurojust, ha trasmesso un ordine di indagine europeo Oie alla Procura distrettuale di Munster, competente per il luogo di domicilio di Rieke, con richiesta di esecuzione di sequestro dell’autoarticolato. Il provvedimento è stato eseguito dal Commissariato di Polizia stradale di Greven il 28 dicembre 2022. Nell’ambito degli accertamenti eseguiti dall’Autorità tedesca è risultato che, dopo il rientro del mezzo in Germania e comunque alla data del 3 dicembre 2022, alla motrice non risultava più collegato il rimorchio presente al momento dell’incidente ma un altro.

Il 20 gennaio scorso i militari del Comando provinciale carabinieri di Vicenza e il consulente tecnico nominato per la ricostruzione della dinamica del sinistro sono andati presso l’esercizio Duvenbeck, dove il mezzo era custodito in seguito al sequestro, e con il supporto di personale specializzato del Commissariato di Polizia stradale tedesco hanno proceduto all’analisi diretta del veicolo, all’acquisizione di documentazione e di dati dalle strumentazioni. E’ emerso tra l’altro che in corrispondenza delle parti plastiche coinvolte nel sinistro stradale, paraurti anteriore, spoiler, erano presenti deformazioni compatibili con l’urto delle bicicletta e del corpo del ciclista e che il mezzo era stato successivamente all’incidente lavato mediante detergente concentrato, a forte reazione decapante e ad alta reazione acida. La consulenza tecnica ha accertato che il conducente del mezzo aveva a disposizione una visibilità diretta e indiretta che consentiva di percepire in maniera adeguata la presenza del ciclista sulla carreggiata nei momenti antecedenti l’urto e che il mezzo era dotato di una telecamera posta sulla base dello specchio del lato passeggero che sarebbe entrata in funzione automaticamente all’inserimento dell’indicatore di direzione sul lato destro.

Ad avviso del consulente, e con argomentazioni riprese e condivise da giudice nell’ordinanza applicativa della misura, sebbene sia ravvisabile un iniziale comportamento colposo di Rebellin all’atto di inserimento sulla rotatoria, questa violazione non ha avuto alcun rilevo causale “.. in virtù dell’enorme tempo intercorrente tra questa azione omissiva comportamentale e il successivo urto che avviene dopo non meno di cinque secondi” poiché “.. l’utente debole è sempre rimasto davanti alla cabina del trattore stradale, ad una distanza ampiamente sufficiente a poterlo vedere in relazione alla visibilità diretta sull’ampio vetro parabrezza…”. Si legge ancora nell’ordinanza del gip che “… il decesso del Rebellin è pertanto da imputare esclusivamente ad una pluralità di violazioni di norme comportamentali dal parte del Rieke nella conduzione dell’autoarticolato nei momenti antecedenti all’impatto con il ciclista, emergendo solidi elementi per poter affermare che egli abbia violato le prescrizioni previste in tema di circolazione stradale e che, da tali violazioni, sia derivata casualmente la morte del ciclista…”. Rieke è ora detenuto presso il carcere di Munster in stato di arresto provvisorio.

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