Lukashenko e incontri con Putin: il giallo dei test covid

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(Adnkronos) – Il presidente bielorusso Alexsandr Lukashenko potrebbe aver barato sui test covid che ha dovuto effettuare prima di incontrare il collega russo Vladimir Putin, suo stretto alleato. Lo afferma un gruppo di hacker bielorussi, chiamati Quartier generale della resistenza unita, che dice di essere penetrato nel sistema del centro medico che ha condotto i test. La vicenda viene rilanciata da siti indipendenti russo Meduza e bielorusso Mirror. 

I certificati, che Mirror considera autentici, evidenziano una serie di incongruenze. Spesso l’ora e la data dell’effettuazione del test Pcr e la consegna del risultato coincidono, ma c’è anche un caso in cui il risultato arriva prima del test. Assieme a Lukashenko viene testato anche il figlio Nikolai: i loro risultati appaiono più di una volta con data e orario identici, oppure con stesso orario ma diversa data. Le date, fra aprile 2021 e dicembre 2022, coincidono con gli incontri fra Lukashenko e Putin.  

Secondo il gruppo hacker, tutto ciò fa supporre che Lukashenko possa aver barato sui test covid. Come è noto il presidente bielorusso è sempre stato scettico sul covid, arrivando anche ad affermare che si poteva curare con la vodka. Putin si è invece protetto con estrema attenzione, costringendo alla quarantena molte persone che dovevan incontrarlo. Probabilmente non sarà contento di sapere che Lukashenko potrebbe averlo ingannato.  

 

 

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