Silvio Berlusconi: “Ecco cos’è la libertà”

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(Adnkronos) – “Ieri sono stato a visitare una scuola dove vanno due miei nipotini e proprio nella loro aula si è alzato dai banchi dell’ultima fila un ragazzo dall’aria intelligente e mi ha detto: ‘Signor Presidente, cos’è per lei la libertà?'”. Inizia così il racconto di Silvio Berlusconi, con il nuovo aneddoto che lo vede protagonista di una lezione in cattedra nella classe dei nipoti.

“Il maestro non era ancora arrivato – spiega il Cav nel video pubblicato sui social -, allora mi sono seduto in cattedra e ho cominciato a rispondergli con addosso gli occhi di tutti gli studenti della classe, che erano davvero incuriositi e ho detto: ‘Per me la libertà è: il nostro primo valore, il nostro simbolo, la nostra bandiera, il nostro traguardo. La libertà è la possibilità per ciascuno di noi, di utilizzare le nostre risorse, i nostri talenti, la nostra capacità di lavoro, i beni che possediamo legittimamente senza alcun limite e senza alcun altro vincolo che quello del rispetto del diritto degli altri'”.

“Questo diritto – continua Berlusconi -, il diritto alla libertà, è il primo di tutti i diritti, è il bene sommo da cui derivano tutti gli altri e viene prima dello Stato, anzi, esso giustifica, dà una ragione allo Stato che ha come compito primario quello di garantire a tutti l’esercizio della libertà. Questa libertà si manifesta in molte forme, come libertà di pensiero, di opinione, di associazione ma anche come libertà contro l’oppressione fiscale, contro l’oppressione burocratica, contro l’oppressione giudiziaria”.

La libertà, va avanti il leader di Forza Italia, “è anche la concreta libertà economica che ha un valore civile e spirituale, c’è la libertà religiosa, è come la libertà politica. Per noi liberali la libertà deve essere la più ampia possibile, i cittadini devono poter fare tutto ciò che non è esplicitamente vietato dalle leggi dello Stato. Per noi ci deve essere libertà nell’economia, che si deve sviluppare secondo i principi della libera iniziativa, del libero mercato, nella competizione”.

“Esiste il benessere perché ci sono uomini che in competizione tra di loro, cercano di produrre i beni della più alta qualità e al più basso prezzo possibile e con questo servono i cittadini che sono i veri padroni, i veri sovrani del mercato. Questa per noi è la libertà, che lo Stato deve tutelare e garantirci”, la conclusione di Berlusconi.

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