Vaiolo delle scimmie

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Capua: “Diffusione inattesa e preoccupante”

L’infezione da vaiolo delle scimmie “è all’inizio di un percorso di diffusione inatteso e preoccupante. E’ urgente intervenire, perché non andrà via da solo e i casi continuano a crescere”. Lo sottolinea la virologa Ilaria Capua, direttrice dell’One Health Center of Excellence dell’Università della Florida, in un tweet a commento di un suo intervento di ieri al Gr1.  

I 16mila casi di Monkeypox virus segnalati nel mondo “sono tanti”, sottolinea Capua, dopo che il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha dichiarato sabato il vaiolo delle scimmie emergenza sanitaria pubblica di rilevanza internazionale (Pheic). Questo virus “bisogna tenerlo sotto controllo” e serve una strategia condivisa, avverte l’esperta, perché “non si può affrontare un’emergenza del genere pensando di gestirsela ognuno a modo suo”. Nell’epidemia in corso la malattia “si sta diffondendo in alcune comunità di uomini che hanno rapporti sessuali con altri uomini”, aggiunge Capua, precisando che “questa esplosione del contagio attraverso la trasmissione sessuale è qualcosa che non era stato messo bene a fuoco: nel 2008 ci sono stati dei casi negli Stati Uniti, ma meno di 10”. Ora l’infezione “la si sta studiando, si sta cercando di capire come mai si diffonda all’interno di alcune comunità”, aggiunge la specialista. 

Capua ricorda che “il virus ha come serbatoio i roditori, non le scimmie (è stato trovato per caso in scimmie di laboratorio). Il virus circola nelle popolazioni di roditori, in particolare dell’Africa subsahariana”, ma “potremmo avere a breve – ammonisce l’esperta – serbatoi di vaiolo della scimmia anche fra i roditori europei”. 

Vaiolo delle scimmie, Bassetti: “1.700 casi in un giorno, vaccinare gruppi a rischio”

Con “1.700 casi in un solo giorno” nel mondo, l’epidemia di vaiolo delle scimmie ha toccato nelle scorse ore il record di diagnosi. “I dati epidemiologici dicono che i casi riguardano prioritariamente una popolazione abbastanza ristretta: maschi, tra i 20 e i 40 anni, che si sono contagiati preferenzialmente per via sessuale o per contatto diretto. E’ urgente raccomandare la vaccinazione e altri provvedimenti preventivi a queste persone”. Lo ribadisce su Facebook Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova. 

L’esperto torna sul tema anche via Twitter, commentando un post dell’ex capo dell’americana Food and Drug Administration, Scott Gottlieb: “Se abbiamo permesso al vaiolo delle scimmie di diventare un virus endemico negli Stati Uniti, scenario sempre più possibile, sarà uno dei più sfortunati fallimenti di salute pubblica degli ultimi tempi”, riflette Gottlieb. “Condivido in pieno – scrive Bassetti – In Usa, come in Italia, l’igiene pubblica ha fallito sul Monkeypox perché era troppo intenta a far sì che il Covid-19 non diventasse quello che nella realtà è diventato”. 

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