Quarantena Covid light

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Gismondo: “Subito, si è aspettato troppo”

Una quarantena ‘light’ per le persone positive a Covid? “E’ auspicabile che un provvedimento di questo tipo venga varato, e anche in fretta. Abbiamo aspettato pure troppo” per la microbiologa Maria Rita Gismondo. “Bisogna cambiare regole velocemente per tantissimi motivi”, spiega all’Adnkronos Salute, sottolineandone in particolare due: da un lato “è inutile stare isolati per una tipologia di virus, come quella attuale, che causa una patologia così blanda”; dall’altra parte “è necessario che la gente non si assenti così tanto dal lavoro. In ambito sanitario, ad esempio, per questo motivo stiamo veramente vivendo momenti di grande crisi”. 

Commentando l’ipotesi di una circolare del ministero della Salute, che allenti le norme oggi in vigore per l’isolamento dei contagiati da Sars-CoV-2, la direttrice del Laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze dell’ospedale Sacco di Milano osserva che “si tratta di tipologie di misure adottate già da tempo in altri Paesi europei”. Nella gestione di Covid-19 è da inizio pandemia che “l’Europa va sempre in ordine sparso”, precisa Gismondo. “Come se avessimo un virus italiano diverso da quello tedesco, a sua volta diverso da quello francese o da quello inglese, e così via”, chiosa l’esperta. 

Pregliasco: “Aspettare 3-4 settimane”

Prima di dare una sforbiciata al periodo di isolamento delle persone positive al Covid “dobbiamo far passare la nottata”, secondo il virologo Fabrizio Pregliasco. “Stringiamo i denti e aspettiamo il calo effettivo della curva” di questa ondata estiva, “ancora 3 o 4 settimane”, dice all’Adnkronos Salute il docente di Igiene dell’Università Statale di Milano, in merito all’ipotesi di una circolare del ministero della Salute, con nuove regole per allentare la quarantena dei contagiati da Sars-CoV-2. 

Poi, “passata la nottata”, via libera a una quarantena ‘light’, concorda Pregliasco. “Nel momento in cui questa onda andrà a ridursi, e ormai probabilmente ci siamo – sottolinea il direttore sanitario dell’Irccs Galeazzi – io credo che quanto prospettato abbia un senso, nell’ottica di una convivenza con questo virus” che continuerà a dar segno di sé, “e quindi di una progressione della gestione della sua circolazione”.

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