Vaiolo scimmie: categorie più a rischio

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“Il virus del vaiolo delle scimmie può causare malattie gravi in ​​alcuni gruppi di popolazione, come bambini piccoli, donne in gravidanza e persone immunosoppresse”. Lo precisa l’Ecdc, Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, in una valutazione rapida del rischio ‘monkeypox’ pubblicata oggi. Relativamente ai casi che si stanno diffondendo a livello europeo e internazionale, “sono necessarie ulteriori indagini per stimare con precisione il livello di morbilità e mortalità in questo focolaio”, puntualizzano gli esperti.

“La maggior parte dei casi attuali” di vaiolo delle scimmie “si è presentata con sintomi lievi e per la popolazione più ampia la probabilità di diffusione è molto bassa. Tuttavia, la probabilità di un’ulteriore diffusione del virus attraverso uno stretto contatto, ad esempio durante le attività sessuali tra persone con più partner sessuali, è considerata alta”, spiega Andrea Ammon, direttore dell’Ecdc. I casi di vaiolo delle scimmie, precisa l’Ecdc, attualmente “sono stati diagnosticati principalmente tra gli uomini che hanno rapporti sessuali con uomini, il che suggerisce che la trasmissione potrebbe aver luogo durante le relazioni intime”.

Il contagio, ricordano gli esperti, può avvenire attraverso il contatto ravvicinato della mucosa o della pelle non integra con materiale infettivo di lesioni, o attraverso grandi goccioline respiratorie durante il contatto prolungato faccia a faccia.

“Le persone infette” con il virus del vaiolo delle scimmie “dovrebbero rimanere isolate fino alla caduta delle croste” che si creano a seguito dell’eruzione cutanea causata dalla malattia, “e in particolare dovrebbero evitare contatti ravvicinati con persone immunosoppresse e animali domestici”, raccomanda quindi l’Ecdc.

Quanto ai contatti stretti dei casi di vaiolo delle scimmie questi “dovrebbero auto-monitorarsi per verificare l’eventuale sviluppo di sintomi per 21 giorni dopo l’ultima esposizione”, aggiunge l’Ecdc.

L’ente Ue continuerà a “monitorare da vicino gli sviluppi e aggiornerà la valutazione del rischio non appena saranno disponibili nuovi dati e informazioni”.

Vaiolo delle scimmie, Oms: “Trasmissione atipica ma non è Covid”

“Non stiamo vedendo lo schema tipico della trasmissione del vaiolo delle scimmie” in questo momento. “Conosciamo questo virus da 40 anni. Nei Paesi che non hanno mai avuto casi prima, e in cui stiamo assistendo a nuovi casi, la sorveglianza si è finora concentrata su una popolazione particolare e in questo momento stiamo descrivendo cosa stiamo vedendo. I casi vengono rilevati nelle comunità di uomini che hanno rapporti sessuali con uomini. Ma man mano che la sorveglianza si espande, ci aspettiamo che vengano visti più casi. Dobbiamo però contestualizzare: questo virus non è Covid. Finora, anche se non ho i numeri esatti, stiamo parlando di meno di 200 casi fra confermati e sospetti. E’ una situazione contenibile, in particolare nei Paesi” non endemici “dove stiamo assistendo a questi focolai, in Europa e in Nord America. Ma non possiamo distogliere lo sguardo da ciò che sta accadendo in Africa e nei Paesi endemici”. E’ quanto ha spiegato l’epidemiologa Maria Van Kerkhove, esperta dell’Organizzazione mondiale della sanità, che si occupa di malattie emergenti e zoonosi ed è Technical lead per Covid-19.

Ora “abbiamo la sorveglianza, perché abbiamo lanciato un avviso per dire di stare attenti nei Paesi che in genere non” rilevano casi di “vaiolo delle scimmie – ha ricordato – Abbiamo lavorato con i Paesi e con i ministeri della Salute per espandere la sorveglianza, per cercare quelle persone che hanno l’eruzione cutanea” causata dalla malattia, “in modo da comprendere la reale entità dell’infezione. Chi è a rischio? La trasmissione sta davvero avvenendo da uno stretto contatto fisico, pelle a pelle. Quindi in questo senso è abbastanza diversa da Covid. La maggior parte delle persone identificate finora ha avuto una malattia più lieve, non grave”. Ma serve informazione “in modo da poter prevenire la diffusione”.

Come spiegato anche nelle ultime indicazioni Oms per la sorveglianza, le indagini sui casi e il tracciamento dei contatti, l’obiettivo generale è quello di spezzare le catene di trasmissione da uomo a uomo e fermare l’epidemia.

Vaiolo delle scimmie, 85 casi in Ue: sintomi lievi, come si trasmette

Vaiolo delle scimmie, “tra il 15 e il 23 maggio, sono stati segnalati in totale 85 casi nell’Ue in 8 Stati membri (Belgio, Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna, Svezia)”. Lo riporta l’Ecdc, Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, in una valutazione rapida del rischio ‘monkeypox’ pubblicata oggi. “La maggior parte dei casi attuali”, spiega Andrea Ammon, direttore dell’Ecdc, “si è presentata con sintomi lievi e per la popolazione più ampia la probabilità di diffusione è molto bassa. Tuttavia, la probabilità di un’ulteriore diffusione del virus attraverso uno stretto contatto, ad esempio durante le attività sessuali tra persone con più partner sessuali, è considerata alta”.

I casi di vaiolo delle scimmie, precisa l’Ecdc, attualmente “sono stati diagnosticati principalmente tra gli uomini che hanno rapporti sessuali con uomini, il che suggerisce che la trasmissione potrebbe aver luogo durante le relazioni intime”.

Il contagio, ricordano gli esperti, può avvenire attraverso il contatto ravvicinato della mucosa o della pelle non integra con materiale infettivo di lesioni, o attraverso grandi goccioline respiratorie durante il contatto prolungato faccia a faccia.

“Se si verifica la trasmissione da uomo ad animale e il virus si diffonde in una popolazione animale, c’è il rischio che la malattia possa diventare endemica in Europa”, spiega l’Ecdc.

L’Ecdc evidenzia l’importanza di evitare che il contagio dall’uomo passi e si diffonda in popolazione animali in Ue e chiede vigilanza su questo fronte: “E’ necessaria una stretta collaborazione intersettoriale tra le autorità sanitarie pubbliche dei settori umano e veterinario – ammoniscono gli esperti – per gestire gli animali domestici esposti” al virus “e prevenire la trasmissione della malattia alla fauna selvatica”.

“Sono preoccupata per l’aumento del numero di casi di vaiolo delle scimmie segnalati nell’Ue e nel mondo. Stiamo monitorando da vicino la situazione e, sebbene attualmente la probabilità di diffusione” della malattia “nella popolazione più ampia sia bassa, il quadro è in evoluzione”, sottolinea Stella Kyriakides, commissaria europea per la Salute e la Sicurezza alimentare.

“Dobbiamo restare tutti rimanere vigili”, esorta Kyriakides che invita a “garantire la disponibilità di tracciamento dei contatti e un’adeguata capacità diagnostica; garantire la disponibilità di vaccini, farmaci antivirali e dispositivi di protezione individuale” Dpi, “necessari per gli operatori sanitari”.

“Siamo stati in stretto contatto con gli Stati membri fin dalle prime segnalazioni di casi di virus del vaiolo delle scimmie nell’Ue, e siamo pronti – assicura la commissaria – a sostenere e coordinare attivamente la risposta dell’Unione europea con tutte le risorse a disposizione”.

“Il Comitato per la sicurezza sanitaria dell’Unione europea discuterà domani del vaiolo delle scimmie, e la nostra Autorità di risposta e preparazione alle emergenze sanitarie (Hera), l’Ecdc” e l’Agenzia europea del farmaco “Ema stanno lavorando a stretto contatto per garantire che le informazioni sulla situazione epidemiologica e la disponibilità di vaccini e trattamenti siano assicurate”, evidenzia Stella Kyriakides.

Vaiolo delle scimmie, Biden: “Tutto il mondo dovrebbe preoccuparsi”

Il presidente degli Usa Joe Biden ha affermato che il vaiolo delle scimmie è “una cosa per cui tutto il mondo dovrebbe preoccuparsi”, anche se gli States hanno registrato finora solo un caso. Biden ha spiegato ai giornalisti in Corea del Sud che già sta parlando con i suoi consiglieri della possibile espansione della malattia e che tra gli aspetti che devono ancora essere chiariti c’è il grado di trasmissibilità del virus. “Stiamo lavorando per vedere quello che possiamo fare e che vaccino si può usare”, ha detto il presidente Usa prima di imbarcarsi sull’Air Force One per recarsi in Giappone, seconda tappa del suo tour in Asia. I Cdc di Atlanta indagano su diversi casi sospetti, anche se per ora ne è stato confermato uno solo nel Massachusetts, una persona che aveva viaggiato in Canada.

Vaiolo delle scimmie, esperta Gb: “Nuovi casi ogni giorno”

Il vaiolo delle scimmie si sta diffondendo con trasmissione a livello locale in Gran Bretagna, con nuovi casi che vengono rilevati ogni giorno, avverte un esperto. La Ukhsa, l’agenzia per la sicurezza sanitaria del Regno Unito, ha confermato 20 casi della malattia in Gran Bretagna, con altri Paesi al di fuori dell’Africa Occidentale e Centrale che riportano focolai. La malattia, scoperta inizialmente nelle scimmie, può essere trasmessa da persona a persona attraverso un contatto fisico stretto, inclusi quelli sessuali, ed è causato da un Orthopoxvirus, dello stesso genere del virus che provoca il vaiolo, dichiarato eradicato a livello mondiale nel 1980.

Susan Hopkins, capo consulente medico della Ukhsa, ha detto che i dati aggiornati per il weekend verranno diffusi domani, avvertendo che vengono rilevati nuovi casi “su base giornaliera”. Ha anche detto che i medici osservano una trasmissione comunitaria: i casi vengono identificati in individui che si autodefiniscono gay o bisessuali, o uomini che hanno incontri sessuali con altri uomini. “Voglio ringraziare tutte le persone che si presentano spontaneamente per testarsi nelle cliniche per le malattie sessualmente trasmesse, dai medici curanti e nei pronto soccorso”, ha detto alla Bbc. Alla domanda se si osservi la trasmissione del virus in loco, ha risposto: “Assolutamente sì, troviamo casi che non hanno alcun contatto identificato con individui provenienti dall’Africa Occidentale, che è quanto vedevamo in precedenza nel Paese”.

A chi le chiede quale sia la ragione per cui il virus sia ad oggi osservato per lo più in maschi che hanno incontri sessuali con altri uomini, Hopkins ha spiegato che “è a causa dei frequenti contatti stretti che possono avere. Raccomandiamo a tutti coloro che cambiano partner regolarmente, o che hanno contatti con individui che non conoscono, di presentarsi se sviluppano eruzioni cutanee”.

Alla domanda se la popolazione dovrà vaccinarsi, ha detto che “non c’è un vaccino specifico per il vaiolo delle scimmie, ma usiamo un tipo di vaccino antivaioloso, un vaccino di terza generazione, sicuro per gli individui che sono entrati in contatto con i casi” positivi.

“Non lo usiamo sulla popolazione in generale – ha continuato – ma in individui che riteniamo siano ad alto rischio di sviluppare sintomi e lo usiamo presto, entro 4-5 giorni per i casi sintomatici. Per i contatti, la vaccinazione riduce il rischio di sviluppare sintomi”. Intanto il presidente degli Usa Joe Biden ha detto che i casi recenti di vaiolo delle scimmie identificati in Europa e Usa sono una cosa di cui “essere preoccupati”.

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