Fs: previste 40mila assunzioni

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Una visione strategica e industriale di lungo periodo sostenuta da un piano di investimenti da oltre 190 miliardi nei prossimi dieci anni. Il Piano Industriale 2022-2031 del gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, che prevede anche una profonda ridefinizione della governance e una nuova struttura organizzativa, è stato presentato oggi a Roma dalla Presidente di Fs Italiane, Nicoletta Giadrossi e dall’Amministratore Delegato, Luigi Ferraris. Nell’arco di piano sono previste 40 mila assunzioni.

Secondo le previsioni, i ricavi del Gruppo Fs nel 2031 sono previsti in crescita a circa 22,5 miliardi di euro e l’ebitda a 3,9 miliardi, con una crescita media annua (Cagr), nell’arco di piano, rispettivamente pari al 6,9% e all’8,2%.

“Il Piano Industriale 2022-2031 intende imprimere un’accelerazione agli investimenti e, con una visione di lungo periodo, dare maggiore certezza all’esecuzione delle opere nei tempi previsti. Lavoriamo per rendere le nostre infrastrutture sempre più moderne, interconnesse e resilienti e i servizi di mobilità calibrati sulle diverse esigenze dei nostri clienti”, afferma Luigi Ferraris. “Intendiamo promuovere un trasporto collettivo multimodale, e più sostenibile anche in ambito urbano, raddoppiare la quota di trasporto merci su ferrovia, contribuire alla transizione ecologica non solo rendendo più attrattivo l’uso del treno, il mezzo più ecologico per eccellenza, ma anche autoproducendo da fonti rinnovabili almeno il 40% del nostro consistente fabbisogno energetico”, sottolinea.

Il Piano, aggiunge Ferraris, “prevede l’assunzione nel suo arco temporale di 40mila persone e vede proprio nelle persone il suo principale fattore abilitante, insieme all’innovazione, alla trasformazione digitale e alla connettività. Inizia per noi tutti un Tempo Nuovo e sono certo che proprio le nostre persone, oggi come ieri, sapranno trasformare questo piano in realtà, mostrandosi all’altezza delle sfide che ci attendono”.

Tra gli obiettivi, anche un aumento dell’offerta di treni del 20% al 2031. Un incremento, spiega Ferraris, che non riguarda “solo l’alta velocità ma anche i treni regionali”. “Speriamo con un approccio più integrato di poter allargare l’offerta di servizi. Pensiamo che la vera sfida sia quella del trasporto collettivo”, aggiunge Ferraris.

Gli investimenti e gli interventi previsti consentiranno di tagliare i tempi di percorrenza sulle principali tratta ferroviarie, sottolinea l’ad. Qualche esempio: Torino-Genova (da 1h e 40’ fino a circa 1h); Milano-Genova (da 1h e 30’ a circa 1h); Milano-Trieste (da 4h e 20’ a 3h e 50’); Napoli-Bari (da 3h e 35’ a 2h); Palermo-Catania (da 3h a 2h); Sassari-Cagliari (da 3h a 2h e 30’). La realizzazione del sotto attraversamento ferroviario di Firenze, inoltre, contribuirà a ridurre i tempi di viaggio sulla dorsale Av Torino–Salerno e a una totale separazione dei flussi Alta Velocità e Regionali nel nodo di Firenze, con un miglioramento della regolarità e un potenziamento dell’offerta di quest’ultimi.

Le Fs puntano inoltre a raddoppiare la quota di merci trasportate su ferro al 2031. “Dell’11% di merci che viaggiano ora su rotaia le Fs detengono una quota del 50%. Pensiamo di raddoppiare la quota merci al 2031”, indica Ferraris.

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