Il circo è ripartito, restano interrogativi e considerazioni

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Il Circo Lidia Togni, fermo a Gioia dallo scorso ottobre, ha tolto le tende

Sono passati quasi otto mesi dall’emanazione del DPCM del Governo Conte che imponeva nuove misure restrittive legate all’imperversare del virus e, tra le altre cose, bloccava nuovamente anche la possibilità di organizzare e assistere a spettacoli di ogni tipo.

Era il mese di novembre del 2020 e, già allora, il suddetto circo si trovava presso l’area comunale del Campo Boario.

A tali, necessarie, misure di contenimento della pandemia (che hanno inevitabilmente segnato la vita di tutti noi, non solo dei circensi), seguì, nell’immediato, una visita al circo da parte di alcuni rappresentanti dell’Amministrazione, al fine di verificarne condizioni ed esigenze e di esprimere solidarietà.

Il sodalizio stretto dall’Amministrazione con il Circo a nome di tutta la Città

Da quella visita sono scaturite una serie di iniziative, pubbliche e private, in favore del circo stesso.

Se da un lato le associazioni e i singoli cittadini sono liberi di fare beneficenza nei confronti di chi vogliono e nei modi che ritengono più opportuni, dall’altro, le Pubbliche Amministrazioni dovrebbero fornire qualche spiegazione in più quando decidono di agevolare imprese private, rinunciando, inoltre, ad introiti che spettano alla Città e che appartengono alla collettività.

L’Amministrazione, attraverso diversi suoi rappresentanti (Sindaco incluso), non ha perso occasione, da allora, per esprimere vicinanza ai circensi e per pubblicizzare il sodalizio tra la Città di Gioia e l’impresa privata in questione; il tutto, con un susseguirsi di selfie, video, pensieri del giorno, pranzi di Natale e dirette Facebook dal profilo ufficiale di Palazzo San Domenico, con l’inviato del Comune in collegamento dal Campo Boario, a raccontare la vita in diretta sotto il tendone e le cronache circensi locali.

Il Comune decide di non riscuotere la tassa di occupazione del suolo pubblico

Il Comune decise, sin da subito, di non procedere alla riscossione della dovuta tassa occupazione del suolo pubblico, assicurando, all’impresa privata, un’ospitalità gratuita sine die.

In data 23 Novembre 2020, il Consigliere Comunale Rosario Milano sottoponeva all’attenzione del Presidente del Consiglio, del Sindaco, dell’Assessore alla Cultura e dell’Assessore ai Servizi Sociali un’interrogazione scritta, volta a chiedere lumi sulla vicenda.

A quell’interrogazione fece seguito, un mese più tardi, la risposta dell’Amministrazione, firmata dagli Assessori Romano e Pontiggia.

Nella stessa si legge che la scelta di offrire supporto materiale all’impresa circense era maturata “tenendo conto del periodo di gravissima difficoltà economica che il personale del…circo era costretto a patire” e a partire dalla presa di coscienza delle “condizioni generali in cui personale tutto versava”. Condizioni compatibili con uno “stato di indigenza.

Il Comune ha fornito contributi economici all’impresa privata del Circo?

A tale riscontro è allegato un report, in cui vengono elencate le forme di ausilio fornite al Circo, sia dai privati, che dall’Ente pubblico. Tra queste ultime si legge: “Comune di Gioia del Colle – Beni/Servizi erogati: contributo economico”.

Tale contributo non appare dettagliato, né quantitativamente, né qualitativamente, per cui non è dato di sapere a quanto ammonti e in che cosa consista.

Le considerazioni che emergono sono molteplici.

Nessun blocco forzato e situazione emergenziale prolungata oltre misura

In primis va precisato che, secondo quanto si legge in un comunicato stampa pubblicato, lo scorso novembre, dall’Associazione nazionale LAV (https://www.messinatoday.it/cronaca/lav-contro-circo-orfei-appello-de-luca.html),  in nessuno momento della pandemia le imprese circensi sono state forzate a rimanere nei luoghi di temporanea residenza o impossibilitate a fare rientro presso il proprio domicilio o sede legale.

Ammesso che qualcuno dell’Amministrazione sia in grado di smentire tale dato e che, di fatto, il circo sia rimasto, in un primo momento, bloccato a Gioia, di sicuro lo è stato per un periodo di tempo molto limitato rispetto a quella che è stata la sua lunghissima permanenza.

La domanda che sorge spontanea, dunque, è: perché il Circo è rimasto fermo a Gioia, gratuitamente, ben oltre il reale stato di necessità?

Questo è solo uno dei moltissimi quesiti irrisolti che meriterebbero una risposta da parte della politica tutta, nell’interesse della collettività gioiese.

Reflui umani e animali e tutela della salute pubblica

Sotto il profilo della tutela ambientale, ad esempio, interessante sarebbe sapere dove e come sono stati smaltiti, negli ultimi otto mesi, i rifiuti urbani e, soprattutto, i reflui umani e animali di una comunità costituita da circa sessanta persone e da un numero importante di animali di grossa taglia, molti dei quali cavalli, ma tra cui figurano anche animali esotici, come cammelli e zebre.

Relativamente, alla tutela della salute pubblica, invece, in un periodo talmente delicato sotto il profilo sanitario da aver richiesto la limitazione della libertà degli individui, viene da chiedersi come mai si sia deciso di lasciar stazionare, alla periferia della Città, una cospicua comunità di persone (e animali) condividenti spazi comuni, in circostanze abitative evidentemente “fuori dall’ordinario”.

Aiuti locali che si sono aggiunti ai sussidi statali: i fondi stanziati in favore dei circhi per l’anno 2020

La summenzionata risposta scritta indirizzata al Consigliere Milano termina così:

“Si specifica, infine, che è in animo di questa Amministrazione sollecitare Regione Puglia, Prefettura e Citta Metropolitana affinché tributino anche da parte loro la giusta attenzione e le forme di aiuto più opportune in favore del predetto circo”.

Insomma, il Comune non solo ha ritenuto di dover “adottare” il circo a nome di tutta la cittadinanza, ma ha inteso, altresì, assicurarsi che lo stesso godesse di supporto anche da parte di altri enti pubblici.

A tal riguardo vale la pena portare l’attenzione su un dato che è già di pubblico dominio. Ossia che i circhi percepiscono regolarmente, ogni anno, finanziamenti pubblici dal Governo.

200.638.00 euro di finanziamenti pubblici per l’anno 2019

A riprova di ciò basta visitare la pagina “trasparenza” (http://www.lidiatogni.net/trasparenza.asp) del sito web del circo attendato a Gioia.

Nella stessa si ha modo di prendere atto del fatto che lo stesso (ufficialmente registrato come “Circo Lidia Togni Nel Mondo”) ha percepito, per l’anno 2019, 200.638.00 euro di sussidi statali.

In un altro comunicato della LAV, datato 10.11.20 (https://www.lav.it/news/circhi-richieste-cibo) , si legge chiaramente che, per l’anno 2020, a quegli stessi  contributi regolari messi a disposizione annualmente (5,5 milioni per il suddetto anno) ne sono stati aggiunti  altri (5,5 milioni), volti a far fronte alle difficoltà causate dalla pandemia.

Sembra, dunque, che alle imprese circensi i contributi pubblici, anche per il 2020, non siano mancati, a meno che le stesse abbiano, volontariamente, deciso di non farne richiesta o ne siano risultate escluse per questioni di carattere legale, quali, ad esempio, condanne per maltrattamento di animali o altro.

Fatti di cronaca che meriterebbero un chiarimento da parte dell’Amministrazione

A tal proposito, se si fa una ricerca sul web, emergono alcune notizie di cronaca legate a circhi aventi lo stesso nome di quello “adottato” dal Comune di Gioia, che destano qualche perplessità.

Si legge, infatti, di un Circo Togni condannato, nel 2008, dal tribunale di Palermo per maltrattamento di animali e sversamento non idoneo di reflui e rifiuti. (https://ilcorrieredelweb.blogspot.com/2008/02/comunicato-stampa-animali-palermo.html)

Un circo Togni risulta essere stato condannato, nel 2017, dal Tribunale di Bari per fatti gravi conseguenti al mancato rispetto delle normative di sicurezza (https://www.borderline24.com/2017/11/02/bari-morte-del-clown-nel-circo-lidia-togni-condannata-omicidio-colposo/#:~:text=Attualit%C3%A0-,Bari%2C%20morte%20del%20clown%20nel%20circo%3A%20Lidia,Togni%20condannata%20per%20omicidio%20colposo&text=Condanna%20per%20omicidio%20colposo%20e,di%20Giuseppe%20Catalano%2C%20clown%2037enne.)

Ancora, nel 2014, ad un circo con lo stesso nome sfuggì una tigre, (https://www.greenme.it/informarsi/animali/tigre-fuggita-circo/ ) recuperata, qualche ora dopo, mentre riposava al fresco di un giardino pubblico, nei pressi di un mercato affollato.

E, da un ultimo, un circo Togni risulta protagonista di almeno due diverse interrogazioni parlamentari rivolte al Ministro della Cultura. ( https://www.facebook.com/notes/658601661467629/ ) (allegato Interrogazione amato de Petris), Con le stesse, i deputi di diversi schieramenti interrogano il Ministero circa l’assegnazione di cospicui contributi economici da cui, il circo, avrebbe dovuto essere escluso, in quanto condannato.

A tale interrogazione il Ministro Franceschini risponde ammettendo che il sussidio concesso risultava erogato per errore, come conseguenza di una non tempestiva comunicazione interistituzionale, che avrebbe dovuto avvertire il Ministero del fatto che il Circo condannato aveva cambiato nome, ragione sociale e legale rappresentante.

Sarebbe apprezzabile se l’Amministrazione, nell’interesse della tutela dell’immagine del nostro Comune, potesse affermare, con assoluta certezza, che il circo pubblicamente sostenuto dalla nostra Città non sia anche lo stesso ad essere stato protagonista, anche solo di uno tra i gravi fatti di cronaca sopra elencati.

Il Comune si è informato sul recepimento dei sussidi statali da parte del circo “gioiese”, per l’anno 2020?

Viene spontaneo chiedersi se l’Amministrazione, che tanto ha preso cuore la vicenda del circo di stanza a Gioia, si sia informata anche sull’eventuale recepimento, o meno, dei summenzionati fondi statali da parte del circo patrocinato.

Se lo stesso ha percepito i sussidi governativi, perché l’Amministrazione ha ritenuto di doverlo agevolare?

E se, al contrario, il Circo non dovesse avere percepito quei fondi per motivi specifici, perché l’Amministrazione ha ritenuto di dover sostenere, comunque e con così tanta enfasi, l’impresa privata Togni?

Uno dei circhi più grandi e famosi d’Italia

Il circo ospitato a Gioia, come è ben emerso dai diversi articoli e servizi realizzati dai mezzi di informazione locale e regionale, non è certo un “cicchetto” qualunque ma, piuttosto, un “signor circo” in termini di grandezza (intesa soprattutto come disponibilità di mezzi e di animali) e di prestigio.

Lo stesso fa capo, infatti, ad una delle famiglie circensi italiane più note a livello nazionale e internazionale.

Di tale “importanza” e notorietà l’Amministrazione è parsa, da subito, ben conscia.

Per cui, parlare di “condizioni di indigenza” in riferimento ad una tale Impresa sembra, quantomeno, poco opportuno.

Lo spot di Gucci e l’arrivo di “nuovi” cavalli andalusi e murgesi

Basti pensare che i cavalli del signor Togni sono stati impiegati per la realizzazione di un video, pubblicato di recente, volto a lanciare la collezione “Aria” di Gucci. (https://www.amicidelcirco.it/index.php/it/9-aggiornamenti/aggiornamenti-video/2646-i-cavalli-di-vinicio-canestrelli-togni-del-video-di-gucci?fbclid=IwAR2L4PqxneAENSYKHRoBbPjYmAp-o_YJ7CS9jo_7HucAsAhTWNCB_rHuJV4)

Difficile pensare che imprenditori che dispongono di un “patrimonio” che consente loro di fare affari con una delle Maison di moda più esclusive al mondo, possano davvero versare nelle condizioni descritte dalle autorità locali e da buona parte dell’Informazione.

Questo sembra confermato, inoltre, dal fatto che proprio durante la sua permanenza a Gioia, il Circo Togni si sia “arricchito di nuovi splendidi cavalli andalusi”, come si legge in un post pubblicato sul profilo Facebook dello stesso Circo, (https://fb.watch/67DJfij0OS/)  con allegato il video e il fotoreportage dello “sbarco” degli animali al Campo Boario.

Il post continua dicendo: “I nuovi esemplari sono stati alloggiati nelle moderne scuderie del Circo e presto saranno i nuovi attori della pista di Lidia Togni!

Agli stalloni andalusi si aggiungono, inoltre, sei cavalli murgesi che l’imprenditore avrebbe deciso di acquistare proprio pochi giorni orsono, come si legge sulla “Gazzetta del Mezzogiorno” del 15.06.21Insomma, mentre venivano descritti, da più parti, come in gravissime difficoltà economiche soprattutto perché impossibilitati a sfamare gli animali, i circhi, di animali, ne acquisivano di nuovi.

Questo a dimostrare che, nonostante la sensibilità collettiva sia cambiata e nonostante vi sia un dibattito politico a livello parlamentare che punta a dismettere l’uso degli animali, molti circhi non hanno nessuna intenzione di adeguarsi all’evolversi della società.

Le Istituzioni dovrebbero promuovere e agevolare il cambiamento

Perché farlo dopotutto? Gli animali continueranno ad essere considerati “attori” finché troveranno il supporto di una solidarietà ingenua, che si limita a donare senza porsi troppe domande, e di  Istituzioni che, a loro volta,  ignorano che il 77% degli italiani e il 68% dei cittadini dell’UE (https://www.lav.it/news/stop-circo-con-animali-campagna-eurogroup) consideri gli spettacoli con animali crudeli, diseducativi e anacronistici.

Viene da chiedersi, dunque, chi credono di rappresentare, tali Istituzioni!

Appare difficile comprendere perché queste ultime ritengano di dover continuare a sostenere, culturalmente e materialmente, imprese che propongono forme di intrattenimento non più socialmente condivise.

Se ai lavoratori è richiesto di adeguarsi al mercato del lavoro, che lo facciano, allora, anche gli imprenditori che percepiscono finanziamenti pubblici!

Sembra, dunque, che i singoli rappresentanti delle Amministrazioni che hanno, entusiasticamente, sostenuto i circhi con animali rientrino in quel 23% della popolazione nazionale che va in giubilo di fronte a foche plaudenti, a cavalli volanti come unicorni e a domatori alle prese con leoni curiosamente più obbedienti di un qualunque felino domestico.  Che dire… de gustibus!

Peccato, però, che il tutto sia stato fatto passare per Cultura e che tale sodalizio culturale, nella nostra Città, sia stato stretto a nome di un’intera comunità, ignorando completamente il fatto che Gioia del Colle, per diversi anni, ha detto un deciso NO al circo con gli animali!

Cultura e porsi domande, guardare oltre e vedere l’“altro”

Ovidio sosteneva, a ragione, che “la crudeltà sugli animali e il tirocinio della crudeltà sugli uomini”.

Educare al rispetto degli animali vuol dire, anche, educare al rispetto dei più fragili della nostra specie, del diverso, dell’altro.

Questo spiega perché la causa della liberazione animale non è una faccenda per animalisti. È molto di più! È la causa che punta alla liberazione dell’uomo dalla sua stessa arroganza,

dalla presunzione di appartenere alla “razza”, al Paese, alla religione, al sesso, finanche alla specie migliore

Dopotutto, cos’altro è la Cultura se non porsi domande ed essere capaci guardare oltre?

Cultura è avere il coraggio di mettere in discussione lo status quo e noi stessi, per evolvere e far evolvere le società in cui viviamo. Questo è richiesto ad ognuno di noi come individui e, ancora di più, a chi ci rappresenta.

Sarebbe auspicabile, pertanto, che chi si è assunto la responsabilità di rappresentare una Comunità intera lo faccia esercitando maggiore attenzione e sensibilità nelle cause che sceglie di sostenere, ponendosi qualche domanda in più.

Zoo umani e fenomeni da baraccone

Non fanno parte di un passato troppo lontano “Zoo umani” e caravanserragli con i cosiddetti “fenomeni da baraccone”, in cui si esponevano persone con disabilità mentali e fisiche e indigeni di etnie lontane: dell’Africa, dell’Asia, delle Americhe; detenuti in condizioni di sostanziale schiavitù.

Anche allora qualcuno penso di fare cultura e divulgazione scientifica. Oggi, per fortuna, sappiamo che si trattava di un mix pericoloso di presunzione, arroganza e profonda ignoranza derivante da un approccio all’ “altro” di stampo coloniale e razzista.

Le attrazioni basate sulla schiavitù animale sono diseducative e anacronistiche

In un futuro non troppo lontano porremo fine anche alle attrazioni basate sulla schiavitù animale e ci cimenteremo, ancora una volta, nell’ardua impresa di provare a inquadrare storicamente chi credeva di promuovere la cultura, mentre stava soltanto promuovendo una forma di intrattenimento senza meriti, di bassissimo livello e già superata!

Auguri di buon viaggio al circo con gli animali.

A chi, invece, crede in una CULTURA e in una SOLIDARIETÀ diverse, capaci davvero di guardare oltre e di riuscire a percepire la sofferenza degli altri, di TUTTI GLI ALTRI, l’augurio è di non rivederne mai più!

IVANA GUAGNANO

PER SAPERNE DI PIÚ

Delibera assegnazione circhi anno 2019-signed – Circus News

CS_18032015_INTERROGAZIONI%20PARLAMENTARI%20CIRCHI.pdf

https://www.facebook.com/lavbari/posts/2748381012048660

https://www.lav.it/news/scandalo-contributi-pubblici-a-circhi-condannati

https://www.lav.it/news/circhi-interrogazioni-parlamentari

https://www.lav.it/cpanelav/js/ckeditor/kcfinder/upload/files/files/CS_18032015_INTERROGAZIONI%20PARLAMENTARI%20CIRCHI.pdf

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