Mariarosaria Laera, ancora in prima linea

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Intanto il Ministero della Salute emette una circolare sulle recenti analisi condotte dall’EMA riguardo il vaccino di AstraZeneca

In questi giorni, il comitato per la sicurezza dell’Agenzia Europea per i Farmaci EMA ha concluso che i “coaguli di sangue insoliti con piastrine basse” dovrebbero essere elencati come effetti collaterali molto rari di Vaxzevria, ovvero il vaccino di AstraZeneca. L’EMA, a tal proposito, parla di “forte legame” con il vaccino. La frequenza è difficile da valutare al momento; l’agenzia stima circa 1 caso su 100mila. “Sulla base di ciò – spiega EMA – le autorità nazionali potranno decidere come vorrebbero vaccinare e con quale tipo di vaccino”. Secondo alcune fonti qualificate, l’uso del vaccino AstraZeneca potrebbe essere raccomandato sopra i 60 anni; tale indicazione potrebbe essere accolta da tutti i Paesi Ue in una posizione unitaria attualmente in discussione.

NON CI SONO FASCE DI RISCHIO

Da quanto si apprende sul sito corriere.it, EMA ritiene che il vaccino potrebbe innescare una risposta immunitaria che porti a un disturbo atipico simile alla trombocitopenia indotta da eparina (chiamata HIT). Al momento non è possibile identificare specifici fattori di rischio: “L’età, il sesso o la precedente storia medica di disturbi della coagulazione – spiega EMA – non sono stati in grado di essere confermati poiché gli eventi rari si osservano in tutte le età e in uomini e donne”. Allo stesso modo, “non c’è modo di dire che la gravidanza o i contraccettivi orali possano essere fattori di rischio per i casi specifici”. Di conseguenza, presto AstraZeneca, il produttore del vaccino, dovrà condurre una serie di studi per garantire dati affidabili e valutare ulteriormente questo problema di sicurezza.

1 CASO SU 100MILA

Il Comitato di EMA ha effettuato un’analisi approfondita di 62 casi di trombosi del seno venoso cerebrale e 24 casi di trombosi venosa splancnica riportati nel database sulla sicurezza dei farmaci dell’UE al 22 marzo 2021, 18 dei quali fatali. I casi provenivano principalmente da sistemi di segnalazione spontanea dell’AEA e del Regno Unito, dove circa 25 milioni di persone avevano ricevuto il vaccino. Il PRAC ha osservato che i coaguli di sangue si sono verificati nelle vene del cervello (trombosi del seno venoso cerebrale, CVST) e dell’addome (trombosi della vena splancnica) e nelle arterie, insieme a bassi livelli di piastrine e talvolta sanguinamento. Al 4 aprile 2021, il nuovo database sulla sicurezza dei farmaci aveva ricevuto un totale di 169 casi di trombosi cerebrale e 53 di trombosi della vena splenica. E in quel momento si contavano 34 milioni di persone vaccinate nello Spazio economico europeo e nel Regno Unito. La combinazione segnalata di coaguli di sangue e piastrine basse è stata giudicata un effetto collaterale “molto raro” ed è stato confermato che i benefici complessivi del vaccino nella prevenzione del Covid (legato a gravi rischi di trombosi) superano i rischi degli effetti collaterali. Con il vaccino anti-Covid Johnson & Johnson, invece, sono stati segnalati 3 casi di trombosi rare e anomale dopo l’immissione in commercio del prodotto scudo su 4,5 milioni di vaccinati.

MARIAROSARIA LAERA, ANCORA IN PRIMA LINEA

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Dopo aver appreso quanto di rilevante appena riportato, torniamo ad intervistare Mariarosaria Laera, infermiera attualmente operativa presso il 118 turese. Lo scorso 17 aprile, Mariarosaria partiva in direzione Roma a bordo di un vagone della Freccia Argento specificatamente dedicato agli infermieri della task force voluta dalla Protezione Civile per fronteggiare l’emergenza Covid-19 in tutto il territorio nazionale: “Il giorno successivo siamo partiti per le destinazioni che ci sono state personalmente assegnate dal dott. Angelo Borrelli, capo del Dipartimento della Protezione Civile: a me è toccato raggiungere l’ATS (Agenzie di Tutela della Salute) di Milano”. Dopo tre settimane estenuanti, precisamente il 7 maggio, l’infermiera turese rientrava nella nostra città, benché avesse fatto presente allo stesso Borrelli l’intenzione di voler continuare a prodigarsi, con grande spirito d’abnegazione, in prima linea contro il Covid-19.

A distanza di un mese e mezzo esatto, nel pomeriggio del 21 giugno, la nostra encomiabile cittadina avrebbe poi ricevuto una telefonata da Borrelli, il quale la invitava a ritirare personalmente una targa di riconoscimento per le energie profuse nella lotta alla diffusione del virus. Da quel momento in poi, la nostra concittadina è restata in attesa di una chiamata alle armi, continuando nel frattempo a lottare il Covid-19 nel proprio territorio; oggi siamo tornati a sentirla: “Il Governo e la Protezione Civile ci avevano allertato che in caso di una nuova grande ondata avremmo dovuto dare la nostra disponibilità. Allo stato attuale, fortunatamente, non è stato necessario adottare questo tipo di intervento”. Nei mesi scorsi, tuttavia, la tensione è stata maggiore: “La nostra ASL nei mesi scorsi ha chiesto a tutti gli infermieri di dare supporto nelle case di riposo divenute ormai focolaio. Personalmente, fino a gennaio scorso, mi sono resa per tre mesi disponibile, in aggiunta al mio lavoro nel 118, ad operare nei focolai di Locorotondo, Alberobello, Conversano, Rutigliano e altre città del circondario. Insomma, ad oggi, sono ancora in prima linea contro il Covid-19”.

VACCINARSI SUBITO E VACCINARSI TUTTI

Per quanto riguarda la somministrazione dei vaccini, a che punto siamo?

“La Puglia, come altre regioni, è un po’ in ritardo. Fortunatamente si stanno allestendo i palazzetti per la somministrazione di un gran numero di vaccini. In ogni caso, con l’arrivo dei nuovi vaccini Moderna, Johnson & Jonhsnon, sarà necessario incrementare il numero dei somministratori. Anche Turi, com’è ormai noto avrà il suo centro vaccinale. Servirà una grande struttura che permetta il rispetto delle norme. A Sammichele i cittadini si stanno vaccinando all’interno del palazzetto dello sport”.

Cosa consiglierebbe ai suoi concittadini?

“Di continuare a rispettare le regole: il lockdown e la somministrazione dei vaccini ci faranno uscire dalla pandemia. Bisogna restare attenti alle nuove varianti, causate dal fatto che il virus, girando, muta. Suggerirei inoltre di vaccinarsi e di non avere alcun dubbio; personalmente, non vedo l’ora che si vaccini mio padre: sto aspettando quel giorno come l’acqua del deserto, qualunque sia il vaccino. Bisogna vaccinarsi ad occhi chiusi, perché c’è una certificazione EMA che è la garanzia di ogni vaccino. Questo vaccino contro il Covid è il più innocuo di tutta la storia dell’umanità. Ho piena fiducia nella scienza… e tra l’altro non potrebbe essere altrimenti”.

Difatti, nella giornata di giovedì 8, il Ministero della Salute, attraverso una circolare, ha aggiornato le raccomandazioni sul vaccino di AstraZeneca. Inviato a Regioni, istituzioni ed associazioni, il documento ribadisce che il vaccino è approvato dai 18 anni d’età, anche se il dicastero ne raccomanda l’uso preferenziale nelle persone di età superiore ai 60 anni”, tenuto conto del “basso rischio di reazioni avverse di tipo tromboembolico a fronte della elevata mortalità da Covid-19”. E quindi, sempre secondo la circolare del Ministero, chi ha già ricevuto una prima dose del vaccino Vaxzevria, nuovo nome del siero AstraZeneca, potrà completare il ciclo assumendo la seconda.

LEONARDO FLORIO

SPECIALE ESTERI



SPECIALE SALUTE