Casamassima è un paese per le donne

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Le componenti della Polizia Locale si raccontano per l’8 marzo

La violenza contro le donne può avere molte facce. Da quelle fisiche estreme e purtroppo molto frequenti che costellano la cronaca, ad altre più sottili, che vanno dal mobbing di genere sul posto di lavoro, alla disparità delle retribuzioni e alla maggior difficoltà per una donna nel fare carriera rispetto ai colleghi.

Con uno spot per le reti televisive nazionali, Pubblicità Progresso in questi mesi ha lanciato l’ennesimo messaggio contro la disparità di salario tra lavoratori e lavoratrici, che in Italia si stima guadagnino nel settore privato il 17,9% in meno degli uomini. In uno spot di alcuni fa, che ricordiamo vividamente, una telecamera nascosta riprendeva un colloquio di lavoro in cui veniva preferito un uomo a una donna perché si considerava troppo alta la richiesta economica fatta da quest’ultima, pur essendo la stessa espressa dal candidato maschio. Il messaggio finale era: “Essere una donna è ancora un mestiere complicato. Diamogli il suo giusto valore”.

Casamassima sembra andare controcorrente. Basti pensare che a Palazzo di Città due posizioni apicali su quattro sono occupate da donne. Cosi come, in giunta, siedono tre assessori donna su cinque. E non è finita qui. Se in passato anche indossare la divisa era una prerogativa prettamente maschile, a Casamassima sei coraggiose rappresentanti della Polizia locale servono il paese, senza dimenticare il proprio ruolo di donne, mamme e mogli.

Il comando di Polizia Locale è composto infatti da 14 vigili, tra cui sei quote rosa: Annunziata Ciocia, Gisella Curci, Carmela Giannuzzi, Stella Maselli, Vittoria Menga e Angela Piconio. In occasione della festa della donna, abbiamo domandato ad alcune di loro quale significato danno all’8 marzo e come trascorrono generalmente questo giorno, in che modo coniugano famiglia e lavoro, se una donna deve essere per forza costretta a scegliere fra questi due e la famiglia e infine a quale donna si ispirano.

NOME: Annunziata
COGNOME: Ciocia
STATO CIVILE: Sposata, tre figli
HOBBY: Ciclismo
PIATTO PREFERITO: Pizza

“Abito a Triggiano, ma sono originaria di Bitonto. Presto servizio a Casamassima da 21 anni e posso dire di essere stata la prima donna a diventare effettiva in questo Comune. Io non sono per la parità di genere, perché è chiaro che gli uomini e le donne hanno forze fisiche diverse, ma piuttosto per la parità di condizioni. Questo significa che bisognerebbe trattarci, né più né meno che allo stesso modo in cui ci si comporta con gli uomini. Penso sempre prima alla casa e poi a me stessa. E’ difficile conciliare lavoro e famiglia soprattutto quando, come me, si hanno tre figli di 18, 14 e 10 anni con esigenze diverse. I miei genitori e miei suoceri non mi hanno mai fatto mancare un aiuto, nei limiti delle loro esigenze, però, ad esempio, i miei figli hanno frequentato scuole private perché si conciliavano meglio con i miei orari lavorativi. Perciò ho insegnato a Simone, Alessandro e Marianna a essere autonomi e a pensare prima di tutto al dovere. Non mi ispiro a nessuna donna in particolare, perché in tutte le mie cose ho voluto essere la prima”.

NOME: Angela
COGNOME: Piconio
STATO CIVILE: Sposata, due figli
HOBBY: Impossibile trovare il tempo per coltivarli
PIATTO PREFERITO: Risotto alla zucca

“Trascorro la festa della donna come una giornata normale. Anzi, spesso me ne ricordo soltanto se c’è qualcuno che mi regala un cioccolatino o una mimosa. Anche se è molto difficile, la donna dovrebbe trovare il tempo per lavorare e dedicarsi alla famiglia, poiché la vita oggi è molto cambiata, ed è necessario che entrambi i coniugi lavorino per condurre un tenore di vita dignitoso. Tra i miei turni, anche domenicali, incastro gli impegni pomeridiani dei miei bambini. Ho due figli: Peppe di 5 anni e Aurora di 7, che studia balli caraibici”.

NOME: Gisella
COGNOME: Curci
STATO CIVILE: Impegnata, una figlia
HOBBY: Pallavolo, ex giocatrice professionista
PIATTO PREFERITO: Pasta alla Norma, golosa di dolci

“Non l’ho mai trovata una festa necessaria perché credo non ci sia bisogno di una giornata particolare per ricordarsi di essere donne. Non la trascorro con le amiche, non esco. La donna, esattamente come l’uomo, va festeggiata e rispettata sempre. Ultimamente questa ricorrenza è sempre più legata a ricordare l’importanza della non violenza, della non sottomissione, ma dobbiamo essere alla pari tutto l’anno, non solo l’8 marzo. Il lavoro in questo senso è molto importante, a prescindere dal fatto che personalmente non riuscirei a dedicarmi solo alla casa. Ma credo sia importante che anche la donna abbia una propria indipendenza economica e una gratificazione personale. Certo non è facile conciliare le due cose, a casa si lavora moltissimo, ho una figlia di due anni e mezzo che necessita delle mie attenzioni, allora a volte mi sembra quasi che a lavoro mi riposi, se faccio un confronto con le attività domestiche. Una donna che ha ancora una grande importanza nella mia vita è mia nonna, oggi ha 84 anni, una donna fantastica che mi ha fatto anche da mamma. Mi ha insegnato l’importanza della scuola e dell’indipendenza, lei che ha fatto solo la madre e la moglie, ma in una situazione particolare. Mi ha sempre detto di fare in modo di dover dire grazie solo a me stessa”.

FRANCESCA VALENTINO

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