Giovanni Allevi sbanca al Museo Pascali

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Il famoso compositore ha presentato in esclusiva a Polignano il suo nuovo libro: “L’equilibrio della Lucertola”

Venerdì 8 giugno nell’incantevole terrazza della Fondazione di Pino Pascali, in occasione della diciassettesima edizione del Libro Possibile, ha avuto luogo, per la prima volta in Puglia, la presentazione del nuovo libro del musicista e compositore di fama internazionale, Giovanni Allevi: “L’equilibrio della Lucertola”, edito da Solferino.

Allevi a Polignano

Tale presentazione, coadiuvata dall’ intervento della direttrice artistica del festival Rosella Santoro, non poteva che iniziare con la musica, in particolar modo con uno dei brani più emozionanti e significativi della carriera artistica del musicista: Back to life, accostatosi in perfetta armonia con la suggestiva atmosfera del panorama costiero di Polignano, reso più affascinante dal tramonto e dalla leggera brezza marina del tardo pomeriggio.

L’incontro è stata un’occasione per approfondire un lato diverso e, nello stesso tempo, più profondo dell’artista, il lato fragile e umano, quello che spesso viene oscurato dal clima cross mediale che attraversa la nostra epoca, che rende gli artisti sempre meno persone e sempre più prodotti commerciali pronti all’uso, divi meccanicamente perfetti e immortali, privi di qualsiasi emozione. Viviamo in un clima dove l’immagine conta per davvero, mentre l’arte vera e propria viene sempre più eclissata e quasi mai colta o compresa del tutto. Inoltre, per quanto il libro sia stato scritto in prima persona, secondo il punto di vista dell’autore, tale tematica riesce in qualche modo a coinvolgere un po’ tutti: viviamo in un disequilibrio costante che nascondiamo in maniera ostentata, dove vige l’ansia di raggiungere con qualsiasi mezzo, e senza scrupoli, una perfezione che non esiste.

La platea gremita

Una comunicazione, quella che attraversa i giorni nostri, sempre più invasiva, che ci porta non solo ad avere poca autostima, a causa della costante competizione che abbiamo con gli altri, ma anche a vergognarci di ciò che paradossalmente ci distingue e ci renderebbe più eccezionali, come le nostre fragilità e le nostre debolezze. Come se quest’ultime fossero dei fardelli o macigni ingombranti di cui sia necessario sbarazzarsi velocemente, in quanto scomode e incompatibili con i luoghi e gli stereotipi comuni imposti dalla nostra società.

Allevi, attraverso un dialogo con la lucertola, prende piano piano consapevolezza che questo vuoto, questa costante ricerca di un equilibrio fittizio, non investe solo lui, musicista di fama internazionale perennemente sotto il giudizio degli altri, ma anche tutti noi che viviamo costantemente con l’ansia e la preoccupazione di non essere accettati da questo mondo, sempre connesso, che ci vuole tristemente tutti uguali.

Attraverso questo dialogo immaginifico si cela, inoltre, una riflessione ben più profonda su cosa sia effettivamente l’equilibrio e se possa essere effettivamente ancora raggiungibile, arrivando alla conclusione che l’equilibrio, più che una stabilità economica ed affettiva, sia invece una profonda e mistica ricerca di senso, una riscoperta di se stessi, attraverso un recupero della discrezione e dell’unicità, raggiungibili paradossalmente solo accettando la cosa più difficile al giorno d’oggi: il nostro perenne disequilibrio. Infatti, come dice Allevi nel suo libro: “Accogliere l’inquietudine e l’imperfezione nella nostra anima è la chiave per riportare l’armonia nella nostra vita” e, soprattutto, se l’universo, di per sé, è perfettamente asimmetrico,con le sue irregolarità e imprevedibilità, chi lo dice che non debba esserlo anche la nostra felicità?

ROBERTA LOBASCIO

SPECIALE ESTERI



SPECIALE SALUTE