La lista del dott. Filippo Anelli trionfa alla Fnomceo

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Le recenti elezioni della Fnomceo (Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri) per il rinnovo delle cariche al suo interno, hanno visto primeggiare la lista del dott. Filippo Anelli, nostro concittadino. Riportiamo qui di seguito le dichiarazioni del diretto interessato, cortesemente prestatosi ai nostri microfoni.

La lista da lei guidata ha vinto le elezioni per il rinnovo dei vertici della Fnomceo con una maggioranza schiacciante …

È un qualcosa che da una parte mi lusinga molto, dall’altra mi crea un senso di grande responsabilità, in quanto sono venuti a votare i presidenti di tutte le province italiane, quindi 106 su 106 presidenti, dove l’85% di tutti i voti ha registrato un consenso sulla mia persona. Questo crea quindi numerose aspettative da parte della professione medica, ma anche una grandissima soddisfazione, visto che il programma presentato da me e dall’intera squadra ha rappresentato un momento di grande unità dell’intera classe medica, che oggi mi vede sostanzialmente a capo della professione italiana nel tentare di rendere operativo il programma proposto.

Lei si è appunto presentato con un programma focalizzato sui temi dell’unità e dell’autonomia della professione …

Sì, sono i temi che credo siano quelli più importanti, non solo sull’autonomia della professione ma anche sull’indipendenza e sulla libertà della stessa. Sono le caratteristiche che oggi un libero professionista, un medico, dovrebbe avere per poter garantire ai cittadini italiani quel diritto alla salute tutelato dall’articolo 32 della Costituzione. Un medico libero, in grado di poter assicurare al suo assistito in scienza e coscienza quelle che sono le cure che ritiene utili al caso, è quello che ogni cittadino si aspetta oggi dal professionista. Abbiamo vissuto e stiamo ancora vivendo un periodo in cui le logiche economicistiche della gestione dello Stato, ma soprattutto della Sanità, hanno trasformato tale diritto alla salute come un qualcosa subordinato alle risorse messe in campo dallo Stato, talora insufficienti a garantire in maniera complessiva il citato diritto. Per questo motivo i medici vogliono procedere a una battaglia assieme ai cittadini per assicurare in maniera compiuta Il diritto alla salute, rendendo il professionista libero e indipendente da qualsiasi tipo di condizionamento nell’esercizio della sua professione.

Con 1722 preferenze su 2041 schede totali lei è risultato il primo degli eletti in seno al nuovo Comitato centrale della Federazione. L’alto numero di votanti è in qualche modo un indice della voglia di partecipazione e di cambiamento?

Assolutamente sì; è una manifestazione straordinaria di partecipazione, ma anche di una grande voglia di cambiamento, di una sterzata, di una virata. Questo non perché i miei predecessori abbiano agito male, ma si sente proprio nell’aria una voglia di modifica della linea politica e, in questo senso, il programma che ho presentato sembra avere intercettato molto bene questa voglia.

Da quali responsabilità è adesso investito il Comitato Centrale? Cosa cambia rispetto al passato?

Innanzitutto il comitato centrale si è completamente rinnovato, 9 su 13 componenti della parte medica e 3 su 4 della parte sindacale e della parte odontoiatrica. Sono inoltre presenti due baresi e questa è la grande novità: uno è tra i medici e sono io, l’altro è tra gli odontoiatri ed è Alessandro Nisio, Presidente della Commissione Odontoiatrica dell’Ordine di Bari. Diciamo che c’è un grandissimo apprezzamento del lavoro fatto anche dal nostro ordine provinciale a cui viene affidato mandato molto forte. Oggi pomeriggio alle 17 (lo scorso 24 Gennaio, ndr) ci sarà l’elezione degli organi, quindi del Presidente, del vice Presidente, del Segretario e del Tesoriere, dove Io sono candidato alla carica di presidente della federazione.

Si apre adesso un contesto ricco di sfide …

Sì, è chiaro che il contesto è pieno di sfide; le stesse sono per esempio rispetto all’attuazione dei decreti attuativi del disegno di legge Lorenzin, che tra qualche giorno sarà pubblicata essendo già stata firmata dal capo dello Stato, che definisce anche il modo di essere presenti come medici nella società italiana. In modo particolare viene introdotto dalla legge il principio di sussidiarietà nel rapporto con gli ordini. Ecco, il principio di cui sopra può essere una delle questioni importanti da sciogliere per rifarci a quanto fortemente contestato della legge Lorenzin, che vorrebbe ridurre il medico a un mero tecnico della sanità. Noi crediamo viceversa che il medico sia il vero garante del diritto alla salute, il che lo si ottiene attraverso i già citati principi di autonomia e indipendenza.

[da La Voce del Paese del 27 Gennaio]

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